Su Specchio (La Stampa) segnalo il buon giudizio di Cucchi (nella sua rubrica di poesia) sui versi di Daniela D'Angelo che qui già abbiamo ricordato come editor di Perdersi a Roma e Kamasutra in smart (in parte)
Anche Daniela D’Angelo lavora sul breve e sul sottile [«Muta e filiforme / Attendo digiuni // Non ho più capelli»] riuscendo peraltro a volte, nel suo regime di economia verbale, a dare forza ed efficacia insolita al testo, come in questa poesia: «Ho un dolore / che sbatte come un’ala / che cola / dal mio occhio / tondo, grasso // Bestiame colpito a morte, sono / carne da macello».
da www.lastampa.it/_web/_RUBRICHE/poesia/default_poesia.asp
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