Scopo ultimo dell'azione spirituale è non può non essere una realtà materiale, qualcosa di palpabile e apprezzabile da tutti, un oggetto insomma nella sua accezione più modesta e concreta, o un ordine forzato di fenomeni.
Di Carvelli (del 04/04/2005 @ 12:17:25, in diario, linkato 872 volte)
Ho visto e mi è piaciuto.
Alla fine mi sono domandato cosa passa tra banalità e semplicità e ho concluso che è quello che passa tra un film pretenzioso e un film di non facile lettura. Per esempio ieri sera mi sono rivisto Sussurri e grida di Bergman. La conclusione è che D'Alatri che già con Casomai si era avvicinato (avvicinato!) a questa forma non banale di "film per tutti" qui c'è riuscito consegnandoci anche un film modernamente e moderatamente civile. Mi piacerebbe che qualche critico (vero) facesse un raffronto tra La febbre e Cuore sacro. Così per sapere e per capire se la gente (che giudica i film) usa gli occhi e quali.