Kureishi quello che mi rimane
Mi mancano pochi libri di Kureishi. Mi manca IL CORPO che l'ho prestato e vai a sapere a chi. E mi mancava MEZZANOTTE TUTTO IL GIORNO che ho trovato oggi in usato da Mel. Inizia così: "Potete sentirmi? No; nessuno può sentirmi. Nessuno sa che sono qui. Io posso sentirli. Sono in una stanza d'albergo, seduto su una sedia, con il busto piegato in avanti e l'orecchio incollato alla parete. Nella stanza accanto c'è una coppia. Stanno parlando da un po', in tono abbastanza amichevole; i loro scambi di battute sono brevi, ma naturali. Tuttavia il tono della loro voce è basso; per quanto stia attento, non riesco a capire cosa dicano. Mi viene in mente che quando si ascolta attraverso un ostacolo un bicchiere può essere d'aiuto. In punta di piedi vado in bagno, recupero un bicchiere e, tenendolo contro il muro e attaccato alla mia testa, cerco di migliorare l'ascolto. Come dovrebbe essere poggiato il bicchiere? Se qualcuno potesse vedermi rannicchiato così! Ma qui dentro ci sono solo io, e tutto è distorto." Strade ancora presidiate bandiere portate a spalla stanche come dopo una manifestazione. La funzione vista in ufficio nella stanza del capo. Il vento che alza i paramenti (questo è quello che vedono tutti). Fuori (il non visto e non udito) è il silenzio di cui già prima. Fuori è attesa, sospensione, pace. Ancora. Fra poco ancora moto, ancora vento, ancora pace. Poi, non più.
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