Ieri ho visto che nella metropolitana giravano facce stanche e coppie pellegrine. Tutti biondi. Tanti polacchi. Addosso zaini con i marchi dei tour operator, come per non perdersi più che per distinguersi. Ieri ho visto gente ubriaca di sonno e di spiritualità che chiedeva al vagone della metropolitana di essere una macchina spaziotemporale che in una fermata potesse tradurre Roma a Varsavia o Cracovia. Come pugili suonati si stendevano sui sedili freddi di plastica i desideri di un'epoca, la fine della storia, l'imbarazzo del futuro. In televisione i commentatori dicevano frasi tipo: "il campionato di calcio non è più lo stesso da quando è morto il papa... il motomondiale non è quello di sempre... c'è qualcosa nell'aria che dice che non è come sempre..." Sempre. Sempre così. Tutta domenica.
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