Di Carvelli (del 14/04/2005 @ 09:54:51, in diario, linkato 3416 volte)
Ho sempre sostenuto e sostengo che il pane è una droga antichissima e poco conosciuta. Purtroppo esistono succedanei pagliosi e deludenti, palliativi e segatura. Ma quando il pane è buono... beh... la mia esperienza di panedipendenza è triste... Non lo compro, ma dove so che è buono volteggio irretito. Tipo passo davanti al bancone di quello cotto con foglie di castagno e mi nego tre volte la dipendenza come se cantasse il gallo ma poi eccomi che ci ricasco. Ieri arriva dritto dritto il pane di Napoli... da Napoli... e ricado nel terribilissimo tunnel salato e corposo. Non so quando ne uscirò... le forme sono due... temibile ricatto del mio fraterno spacciatore. La mia collega mi parla della seratonina... serà...ops sarà io so solo che me ne vado in mondi stellari al solo contatto del palato. Mi sembro un personaggio-lupo di quei cartoni in cui davanti alla preda famelico fa acqua da tutte le mascelle. Credo che gli antichi inventori avranno creato un mezzo naturale della felicità in epoca di nonbrevetti e nessun proibizionismo.