Inverno, a teatro, la Cescon e Malosti
Di Carvelli (del 22/02/2004 @ 22:34:46, in diario, linkato 3224 volte)
Il fatto è questo. Che un po’ per curiosità e un po’ perché carnevale è e ce lo dice la mitica banda del circo prenestino, itinerante per Pigneto che si va a Teatro. Che è un fatto ahimè raro per me (essenzialmente il costo, essenzialmente perché prima lavoravo di notte e quindi…) insomma si va a teatro. E si va a vedere la Cescon, fondamentalmente. E fondamentalmente perché se abbiamo pensato che “primo amore” tutto sommato era un bel film era per lei, non per la sola bella fotografia. E a teatro è vero è brava. Molto. E anche il suo coprotagonista Malosti (anche adattatore e regista dello spettacolo).
Bravi due. Ma il fatto è che il teatro più dl cinema è il luogo della tradizione e a cinque “succhiacazzi” e “stronza” una signora anziana nel buio ha detto “gli stronzi siamo noi che rimaniamo invece di andarcene” e doveva sentircisi pure tanto è vero che è rimasta fino alla fine. Un’altra per dire se n’è andata e alla fine davanti a noi quattro signorette che si sono sbellicate (invece) hanno contato cinque. Cinque defezioni. Noi invece non si sapeva dove guardare. Se sul palco di INVERNO di Jon Fosse o nella platea del Piccolo Eliseo dove era in scena la irritabilità e la simpatia. Ci siamo un po’ divisi dando voti alti agli attori e alle signore prospicienti e un po’ meno al testo che comunque oltre il turpiloquio e grazie ad esso aveva tante cose da dire. Tornando alla Cescon, il tesoro si è davvero dimagrita e verrebbe da mandargli teglie invece di fiori nel camerino. Le gradirebbe?
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