Ancora da Franco Stelzer
Di Carvelli (del 13/12/2005 @ 10:48:21, in diario, linkato 1117 volte)
Dal meraviglioso Il nostro primo, solenne, stranissimo Natale senza di lei di Franco Stelzer (Einaudi)
“Conobbi la sua triste figura incurvata nel momento in cui la vita gli si era spezzata tra le mani, e lui aveva lasciato la pelle del principe in qualche bar di periferia e n’era sgusciato fuori come una serpe stanca e provata, che ha visto troppo e non me ne vuole più sapere. Abbandonò il suo piccolo appartamento, amicizie e abitudini costose, e accolse l’offerta di mia madre, di venire a vivere con noi. Piazzò in bagno pettine e brillantina, sotto il cuscino l’inserabile retina, il fermapantaloni per quando saliva in bicicletta… e fu per noi l’uomo della camera oscurata, il misterioso animale avvolto, la domenica pomeriggio, tra coperte di ciniglia, l’uomo che mangiava sempre poco, per paura del cerchio alla testa, l’uomo colpito da una rara e pericolosa forma d’abbassamento dello stomaco… l’uomo che parlava di donne e amici solo in forma di ricordo… le labbra fini screpolate degli ultimi anni… gli occhiali rotti e malamente riparati con il nastro adesivo. L’uomo che aveva già vissuto.”
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