Il mio cuore è un cuscino (su un disegno di Franco Matticchio)
Il mio cuore è un cuscino. Mi ci appoggio ed è sonno. Un tutt'uno. Si sgonfia. Mi alzo, deluso e lo guardo. E' gonfio. Mi riabbasso e si riappiattisce. Mi alzo e si rigonfia. Mi riadagio e si abbassa. Il mio cuore è un cuscino. Se fosse un pinguino non sarebbe mai una lingua ma sempre una collina come la testa su una pancia o su una spalla di chi ami o ti ha amato. Il mio cuore è un cuscino, l'imperfetto distribuirsi delle piume o della lana o del trinciato di gommapiuma. Il peso umano della nuca sull'inanimato schiacciarsi della materia. Il mio cuore è un piumino, certe volte, il largo abbracciare di una stoffa, in una stanza, in un letto. Il mio cuore è un andare e un venire della rigidità e della morbidezza. Un andamento incostante o costante ma morbido sempre. Come una risacca di quiete. Come l'alzarsi e abbassarsi delle maree in un bicchiere che fa le bolle della notte. Il mio cuore è un cuscino. Sia che lo si guardi piatto e usato che morbido e desiderato. Una speranza, un piacere. Che ora diciamo sempre e ora diciamo mai. Che ci delude e si affossa ma si rigonfia. Come le fasi della vita, della luna, le stagioni. Che non puoi mai dire "ancora" o "mai più". Ma che dici "sempre" o "sarà".
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