Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 25/07/2008 @ 10:23:30, in diario, linkato 1319 volte)
Le donne fanno più cose contemporaneamente: stirano e pensano a cosa faranno per cena, mentre candeggiano una camicia, mentre puliscono una bocca. Mettono a scaldare il latte e caricano la macchinetta del caffè. Fanno la lista della spesa, vanno al lavoro, organizzano la casa e non vanno a dormire subito: c'è sempre qualcosa che è avanzato.
Le donne fanno più cose contemporaneamente: amano due persone di un amore identico o diverso ma entrambi forti. Le donne amano di più. Pensano di più a questo o questi amori. E poi combattono per questi amori. Le donne fanno tutto meglio. Persino tradire è un fare bene. Avere dei figli, amarli. Avere un marito, amarlo. Governare certe cose che stanno in bilico, rimetterle in piedi o lasciarle cadere. Non hanno paura: che le cose s'infrangano in mille pezzi, le riaggiusteranno! Per tutti - marito e figli - desiderare e predisporre una crescita grande. Aiutarla. Trainare la fune che li solleverà in alto alla cordata e insieme salire anche loro. Per essere pronte a sostenere di nuovo. E insieme avanzare loro e ottenere loro.
Le donne - ecco stamattina vedo - possono spingere una carrozzina (l'anziana donna e la badante) e il braccio sinistro è teso abbastanza da reggere una bimba seduta come un pappagallino. Mi domando quanto si possa fare un muscolo d'avambraccio se sei una filippian mingherlina e reggere quindici-venti chili.
Di Carvelli (del 25/07/2008 @ 14:42:32, in diario, linkato 1288 volte)
C'erano tempi così, durante i quali romantico significava cose come queste che uno si diceva e qualcuno le cantava. O era viceversa? Io, allora, non avevo il tempo giusto per dirle ma mi domando se quello fosse stato il mio tempo come sarei adesso, come avrei scaricato la versione 2.0 di quel senso di romantico che poi non esisteva più.
Di Carvelli (del 28/07/2008 @ 09:57:04, in diario, linkato 1208 volte)
Mi scrive P. che il suo vicino è persona silenziosa e sorridente. La moglie è invece irascibile. Spunta da casa e si lamenta, strilla, dice che non riesce a dormire per i rumori. P. chiede al marito di lei che nega. M. e G. dissentono anche loro con P. del post precedente "Più cose contemporaneamente" di cui questo vuole essere un parziale emendamento.
Dove è scritto "Le donne fanno più cose contemporaneamente: stirano e pensano a cosa faranno per cena, mentre candeggiano una camicia, mentre puliscono una bocca. Mettono a scaldare il latte e caricano la macchinetta del caffè. Fanno la lista della spesa, vanno al lavoro, organizzano la casa e non vanno a dormire subito: c'è sempre qualcosa che è avanzato." aggiungasi "litigano e fanno pace".
Dove è scritto: "Le donne fanno più cose contemporaneamente: amano due persone di un amore identico o diverso ma entrambi forti. Le donne amano di più. Pensano di più a questo o questi amori. E poi combattono per questi amori. Le donne fanno tutto meglio. Persino tradire è un fare bene. Avere dei figli, amarli. Avere un marito, amarlo". aggiungasi "Sono irascibili e testarde come morbide e tolleranti. Sono inflessibili sovente. Amano di più e certe volte non è un bene né verso i mariti né verso i figli. Perché anche quell'amore è testardaggine e capziosità. Spesso è che è un ego raddoppiato (o raddoppiabile) che non aiuta il senso dell'insieme... del noi, del tu. Degli altri insomma ".
Per il resto valga quanto già scritto.
Di Carvelli (del 28/07/2008 @ 17:24:58, in diario, linkato 1184 volte)
Ormai è così. Leggo questo blog dall'altra parte del mondo e penso. Chissà che succede a Trinidad e Tobago. Ecco, cosa succede. Da stillwavesinyoureyes.blogspot.com/
Erano le cinque del mattino ed eravamo in macchina, solo io e lei. Mi aveva telefonato all'una di notte, chiedendomi dove fossi. Ero appena rincasata da un venerdi' sera senza infamia e senza lode al Coco Lounge, locale etseticamente gradadevole sulla Avenue, pieno di gente incamiciata dalla pelle chiara. Il posto sull'isola che piu' potrebbe somigliare a un locale di Milano, con le ovvie differenze. Con mia grandissima sorpresa, quell'ambiente mi aveva irritata da morire. L'avevo trovato cosi' ovvio, cosi' provinciale, cosi' vorrei-ma-non-posso. Dopo aver tentato di sfuggire alla noia abissale lasciando che un sedicente artista mi offrisse da bere, ho convinto la mia amica a rincasare.
Stavo aprendo la mia terza serratura quando ha chiamato Terry. Hai voglia di andare a ballare? Ho esitato un secondo, poi ho detto si'. Bisogna sempre dire di si'. Mezz'ora dopo ero allo Zen, a controbilanciare la serata con uno spettacolo opposto a quello che avevo assistito fino a quel momento. "Ecco dove vanno tutti i ragazzi neri il venerdi' sera", mi sono detta entrando. La discoteca enorme fa sempre uan certa impressione. Musica techno, un sacco di gente, ambiente dodgy. Luci colorate, coriandoli che piovono dall'altro, fumo bianco sparato ovunque. Il solito bacchanal di danze erotiche. Giovani che si divertono, giovani ubriachi, giovani che ti ballano addosso. E tu ci balli insieme, che e' tutto allenamento per il prossimo Carnevale. Io e Terry ci siamo divertite. Sorridevamo a tutti. Ballavamo con tutti.
Eravamo in macchina, esauste. Mi stava riaccompagnando a casa. "Hai presente quel ragazzino con la maglietta bianca, quello che praticamente e' diventato nostro amico?", mi ha detto. Si', avevo presente. "Non se lo aspettava, che fossimo simpatiche con lui. Non e' normale che una ragazza bianca e una ragazza alta, magra e red diano retta a un ragazzo nero. Questi ragazzi provano a parlarti sapendo gia' che verranno allontanati. E invece hai visto? Noi ci siamo divertite con loro". Io annuivo in silenzio, cominciavo a comprendere queste dinamiche. "Ma sai Vivi, io ho una filosofia di vita". Ha continuato lei. "Se quando parli con una persona, con qualunque persona, anche con un ragazzo in discoteca. Se mentre le parli la fai sentire come la persona piu' importante del mondo..." Ha fatto una pausa sorridendo, e poi ha completato la frase in modo candidissimo, ingenuo da non crederci. "Allora tutti saranno felici".
Di Carvelli (del 29/07/2008 @ 09:23:04, in diario, linkato 1256 volte)
"La guardò e per un momento lei visse nel luminoso mondo azzurro degli occhi di lui, con curiosità e fiducia. Poi lui si mise in spalla le ultime suppellettili e andò nella sua macchina, e Rosemary uscì dall'acqua, scosse l'accappatoio, e s'avviò verso l'albergo".
Leggo questa frase da Tenera è la notte di F. Scott Fitzgerald. La mia è una vecchia edizione comprata da poco su una bancarella di Porta Portese. E' tutta ingiallita e manda quell'odore dolce di carta vecchia. Dico sempre miele quando ci penso ma non è. Caramello? Non so. Forse è solo "odore di carta di libro vecchio". Un libro che porta in testa "55° migliaio" e il disegno di una ragazza sul bagnasciuga. E il libro inizia così. Su un bagnasciuga.
Catalogo degli animali: formiche, formiche, formiche, formiche, formiche, formiche, formiche, formiche, formiche, zanzare, zanzare, zanzare, zanzare, zanzare, zanzare, zanzare, zanzare, zanzare, zanzare.
Catalogo dei desideri e delle attese: mare, prato, sabbia, piscina, fare colazione in un bar al porto.
Catalogo delle cose non dette:...
Catalogo dei colori: arancione e/o salmone, viola, verde.
Di Carvelli (del 29/07/2008 @ 16:48:12, in diario, linkato 1285 volte)
Di Carvelli (del 30/07/2008 @ 09:11:49, in diario, linkato 1206 volte)
L'altroieri all'inaugurazione della casa per i rom del progetto-stalker Savorengo Ker. Ecco un servizio: www.romauno.tv/newsvideo.php?id=3182 Festa di inaugurazione. Cena. Giri in motorino a turno con i bambini. Dentro la casa, tra le case. Del Casilino 900 uno dei campi più grandi (forse d'Italia). Non è un bel momento per parlare di Rom, per fare una riflessione serena. Non lo è neanche per ragionare sulle associazioni che se ne occupano, sui progetti in campo e forse lo spiazzamento di questa idea di casa a costo minore dei disumani e concentrazionari container è la cosa giusta per andare oltre alle polemiche inutili.
Di Carvelli (del 30/07/2008 @ 15:55:27, in diario, linkato 1514 volte)
Love 20 cents the First Quarter Mile
All right. I may have lied to you and about you, and made a few pronouncements a bit too sweeping, perhaps, and possibly forgotten to tag the bases here or there, And damned your extravagance, and maligned your tastes, and libeled your relatives, and slandered a few of your friends, O. K. , Nevertheless, come back.
Come home. I will agree to forget the statements that you issued so copiously to the neighbors and the press, And you will forget that figment of your imagination, the blonde from Detroit; I will agree that your lady friend who lives above us is not crazy, bats, nutty as they come, but on the contrary rather bright, And you will concede that poor old Steinberg is neither a drunk, nor a swindler, but simply a guy, on the eccentric side, trying to get along. (Are you listening, you bitch, and have you got this straight?)
Because I forgive you, yes, for everything. I forgive you for being beautiful and generous and wise, I forgive you, to put it simply, for being alive, and pardon you, in short, for being you. Because tonight you are in my hair and eyes, And every street light that our taxi passes shows me you again, still you, And because tonight all other nights are black, all other hours are cold and far away, and now, this minute, the stars are very near and bright.
Come back. We will have a celebration to end all celebrations. We will invite the undertaker who lives beneath us, and a couple of boys from the office, and some other friends. And Steinberg, who is off the wagon, and that insane woman who lives upstairs, and a few reporters, if anything should break.
Di Carvelli (del 31/07/2008 @ 09:15:27, in diario, linkato 1509 volte)
Perché i camionisti che trasportano legname si alzano prima degli studenti zen
Nell’alto sedile, prima dell’alba, oscurità, I mozzi tirati a lucido brillano E la splendente marmitta diesel Produce calore e vibra Su per Tyler Road, in salita, Fino ai tagliaboschi di Poorman creek. Trenta miglia di polvere.
Non esiste un’altra vita.
da L'isola della tartaruga - taraduzione C. D'Ottavi
Di Carvelli (del 31/07/2008 @ 12:24:17, in diario, linkato 1267 volte)
I bagni qui in ufficio, dopo che uno ha tirato lo sciacquone, espellono un fiotto blu di prussia. Sembra quasi che qualcuno ha rotto una boccetta d'inchiostro nella tazza. Ma fin qui... Poi si sprigiona un odore di mentolo - che sta tra colluttorio e dentifricio (è comunque uno stimolo odontoiatrico) - che mi mette una nausea associativa, psicologica, come se fosse una specie di effetto dissolvenza incrociata di una bocca. Forse qualcuno prima di me avrebbe dovuto pensarci. E invece rischio di essere io l'incolpevole estensore di questa sovrapposizione indigesta.
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