Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 28/02/2011 @ 15:55:46, in diario, linkato 1060 volte)
Una parola che uso poco. Rimarchevole. deve essere che sono un po' nichilista e tendo all'understatement ma di rimarchevole mi viene poco. Rimarchevole mi viene male. Ma bastevole mi viene meglio. E' un po' poco lo so ma, come dire, meglio bastevole oggi che rimarchevole mai.
In queste giornate ho letto per l'evento che vi linko. La presentazione dei libri di un amico.
SABATO 5 MARZO 2011 ALLE ORE 18 Libreria Risvolti, via Lucio Papirio 31/33 tel. 0689537244 info@libreriarisvolti.it DOPPIA PARTITA - PAOLO DI REDA presenta i suoi ultimi due romanzi Ricordare non basta (Edimond Edizioni) e Il labirinto dei libri segreti (con Flavia Ermetes – Newton Compton Editore) Intervengono lo scrittore Roberto Carvelli e l’attrice Valentina Rosaroni
Ho visto il Cigno Nero e no, non mi è piaciuto. Chi era con me da danzatrice l'ha apprezzato. Not me. Mi sono chiesto l'utilità del film (dei suoi sviluppi, il pretesto mi era chiaro). Brava la Portman ma il resto maniera. Il resto da ridere. Boommalate.
Ho visto un topo. Lo stesso di qualche giorno fa. Ma arrivato in ritardo. Un ritardo giustificato, credo, dallo stillicidio a cui lo ha sottoposto Google.
Ho visto che siamo noi stessi strani animali per gli altri. Chi ci conosce poco si è fatto un'idea precisa di noi e mi domando quanto impiegherà a cambiarla e perché poi? Comunque apprezzo la franchezza di chi ci conosce 0,00 e poco altro e già ci dice cosa pensa di noi. Sono, in fondo, delle piccole forme di intimità anticipate. Queste sì belle.
Vi capita mai di chiedervi dove siete? Nel momento, intendo, in cui ci siete solo voi, e nessuno può vedervi? Vi capita mai di trovarvi a parlare con una persona che vi conosce poco o forse per nulla e raccontargli parte dei vostri segreti? Vi capita mai che quella persona faccia la stessa cosa con voi?
Serata barra notte lunghissima e faticosa. Ieri hanno rubato a casa di un'amica. Hanno divelto l'inferriata e sono entrati. Hanno preso solo una cosa. Scegliendo con cura. Poi l'attesa della polizia. Poi un po' di conforto. Io avevo anche la febbre. Tornando a casa, tardi, Google aveva messo all'angolo un topo sulla porta di casa e gaudente si rigirava sulla soglia di casa, sul tappetino. Rimango sempre stupito dalle metafore. Anche un po' spaventato dalla loro semplicità.
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