Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 20/05/2011 @ 15:06:05, in diario, linkato 1717 volte)
Fu lungo il mio cammino fino a te, la vita intera quasi ti cercai per serpeggianti avidi incontri con altri, e tu non venivi. E fino a dove s'apriva il tuo sguardo, ombre attraversai e rumori sordi, ma trapelava da me soltanto purezza di suoni - per amor tuo. Ogni tua carezza io piansi, Prima che fosse nata la difesi, e il nostro futuro incontro custodivo con pazienza nel mio petto. Fu lungo il mio cammino fino a te, immensamente lungo, e quando tu davvero finalmente davanti a me sei apparso, ho riconosciuto te, ma me stessa a stento. Immensi spazi avevo in me raccolto, sconfinati aromi, timbri e desideri, e abbracciavo ormai uno spazio così vasto che accanto a me dovevi fermarti. Fu lungo il mio cammino fino a te, e ci ha unito per un incontro breve. Sapendolo... di nuovo sceglierei
Blaga Dimitrova
Una delle mie parziali idiosincrasie filmiche è quella per i film in costume. Spesso la storia (e la biografia storica su tutto) è un cancello che fatico a varcare. E' forse per questo (oltre che per il minutaggio: 228!) mi ha trattenuto sinora dal vedere il Ludwig di Visconti. Che invece ho visto e con meraviglia (mia) apprezzato come il grande capolavoro che è. Un film sulla forbice tra potere per sé e potere sugli altri, valori alti e mediocirità. Ideale vs Realismo. Mi spiace non trovare su YT il bellissimo dialogo in cui Elizabeth rimprovera Ludwig per il suo amore astratto, un amor che sembra per sé e non per lei a ben vedere tanto è alto ma mi spiace altrimenti riassumervi io queste pagine di riflessione sublime che vi invito a vedere da soli. Un film sontuoso, che trascende la perfezione formale consueta.
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SENZA AMORE
Da questo momento vivrò senza amore. Libera dal telefono e dal caso. Non soffrirò. Non avrò dolore né desiderio. Sarò vento imbrigliato, ruscello di ghiaccio.
Non pallida per la notte insonne - ma non più ardente il mio volto. Non immersa in abissi di dolore - ma non più verso il cielo in volo. Non più cattiverie - ma nemmeno gesti di apertura infinita. Non più tenebre negli occhi, ma lontano per me non s'aprirà l' orizzonte intero.
Non aspetterò più, sfinita, la sera - ma l'alba non sorgerà per me. Non mi inchioderà, gelida, una parola - ma il fuoco lento non mi arderà. Non piangerò sulla crudele spalla - ma non riderò più a cuore aperto. Non morrò solo per uno sguardo - ma non vivrò realmente mai più.
Blaga Dimitrova - 1958
Ecco quello di cui vi scrivevo prima. Il punto è nel sonoro. Il fuori campo. Le immagini non so davvero che siano.
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A un certo punto ieri eravamo in mezzo al vuoto. Come in un film. Nel nulla. A destra tre cavalli in un campo. A sinistra un frutteto. Siamo scesi ordinati dal pullman e siamo rimasti in mezzo a questo niente senza sapere cosa pensare. E cosa dire. Tutti i nostri piani sono cambiati. Andare all'ospedale uno. Una a scuola. Eravamo vuotati da tutte le nostre attenzioni. Eravamo tutto e nulla.
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