Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Era un po' che non lo vedevo quel gesto. Fermarsi al centro del marciapiede e aggiustarsi il sandalo spostando il piede, ruotandolo su se stesso. Forse è levare un sasso, forse mettere a posto la suoletta. E infatti chi lo fa è una donna di una certa età. Ha un'aria dimessa nonostante il vestito curato, studiato, elegante anche se ordinario. E sa di mela come di uno shampoo di poco prezzo e formato famiglie. Ma forse è sola. Ed è bassa. E forse in questa giornata deve fare tutto di fretta. Andare al lavoro. Pensare a tutte le occupazioni altre. Forse badare a una mamma o un padre anziani. Forse a un uomo disattento e sgarbato (ma in un modo tollerabile). Ma forse è solo che oggi è lunedì. E c'è ancora tanto da fare. In prospettiva. Si riaggiusta il sandalo e va.
Di Carvelli (del 22/05/2012 @ 11:45:34, in diario, linkato 1508 volte)
La parola di oggi è: salamelecchi. E tutti i frasari connessi: "non fare salamelecchi", "basta coi salamelecchi", "odio i salamelecchi". Ma la parola ha un bel suono. E una bellissima etimologia: da salam alaik, che vuol dire "pace a te", saluto molto comune fra gli arabi. Uno di quei casi in cui una parola ha un etimo migliore del suo significato.
Piove
Piove. È uno stillicidio senza tonfi di motorette o strilli di bambini.
Piove da un ciclo che non ha nuvole.
Piove sul nulla che si fa in queste ore di sciopero generale.
Piove sulla tua tomba a San Felice a Ema e la terra non trema perché non c’è terremoto né guerra.
Piove non sulla favola bella di lontane stagioni, ma sulla cartella esattoriale, piove sugli ossi di seppia, e sulla greppia nazionale.
Piove sulla Gazzetta Ufficiale qui dal balcone aperto, piove sul Parlamento, piove su via Solferino, piove senza che il vento smuova le carte.
Piove in assenza di Ermione se Dio vuole, piove perché l’assenza è universale e se la terra non trema è perché Arcetri a lei non l’ha ordinato.
Piove sui nuovi epistèmi del primate a due piedi, sull’uomo indiato, sul cielo, ottimizzato, sul ceffo dei teologi in tuta o paludati, piove sul progresso della contestazione, piove sui works in regress, piove sui cipressi malati del cimitero, sgocciola sulla pubblica opinione.
Piove, ma dove appari non è acqua né atmosfera, piove perché se non sei è solo la mancanza e può affogare.
Eugenio Montale
Di Carvelli (del 24/05/2012 @ 13:00:41, in diario, linkato 4290 volte)
Giorni
A cosa servono i giorni? I giorni servono per viverci. Vengono e ci svegliano Ogni volta di nuovo. Servono per viverci felici. Dove si può vivere se non nei giorni?
Ah, risolvere il problema Porta il prete e il dottore Nei loro abiti lunghi Di corsa per i campi.
da www.nazioneindiana.com/2010/08/07/philip-larkin-2/#footnote_5_36277
Di Carvelli (del 25/05/2012 @ 10:51:36, in diario, linkato 1419 volte)
Yves Bonnefoy
Una voce
Ascoltami rivivere nei boschi Sotto le fronde di memoria dove Io passo verde, Calcinato sorriso di piante antiche sulla terra, Stirpe carbonacea del giorno.
Ascoltami rivivere, ti guido Al giardino di presenza, Abbandonato a sera e coperto d’ombre, Abitabile per te nel nuovo amore.
Ieri deserto regnante, ero foglia selvatica Libera di morire, Ma il tempo maturava, nero lamento dei dirupi, La ferita dell’acqua nelle pietre del giorno.
Traduzione di Diana Grange Fiori
Yves Bonnefoy L’opera poetica a cura di Fabio Scotto Arnoldo Mondadori Editore 2010
http://www.poesia.it/DailyPoetry/Archivio_PDG/Archivio_PDG_2012/17_05_12_Bonnefoy.htm
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