Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Piano piano riparto. Consigliandovi un film ben fatto che passerà purtroppo inosservato per la stagione bassa delle nostre sale. Si intitola Hanna e per dovere di bellezza si ricorda per la colonna sonora dei Chemical brothers...da cui iniziamo a risuonare.
Istanti di Jorge Luis Borges
Se io potessi vivere un'altra volta la mia vita
nella prossima cercherei di fare più errori
non cercherei di essere tanto perfetto,
mi negherei di più,
sarei meno serio di quanto sono stato,
difatti prenderei pochissime cose sul serio.
Sarei meno igienico,
correrei più rischi,
farei più viaggi,
guarderei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei più fiumi,
andrei in posti dove mai sono andato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali e meno immaginari.
Io sono stato una di quelle persone che ha vissuto sensatamente
e precisamente ogni minuto della sua vita;
certo che ho avuto momenti di gioia
ma se potessi tornare indietro cercherei di avere soltanto buoni momenti.
Nel caso non lo sappiate, di quello è fatta la vita,
solo di momenti, non ti perdere l'oggi.
Io ero uno di quelli che mai andava in nessun posto senza un termometro,
una borsa d'acqua calda, un ombrello e un paracadute;
se potessi vivere di nuovo comincerei ad andare scalzo all'inizio della primavera
e continuerei così fino alla fine dell'autunno.
Farei più giri nella carrozzella,
guarderei più albe e giocherei di più con i bambini,
se avessi un'altra volta la vita davanti.
Ma guardate, ho 85 anni e so che sto morendo.
Addio a una vista
Non ce l'ho con la primavera perché è tornata. Non la incolpo perché adempie come ogni anno ai suoi doveri. Capisco che la mia tristezza non fermerà il verde. Il filo d’erba, se oscilla, è solo al vento. Non mi fa soffrire che gli isolotti di ontani sulle acque abbiano di nuovo con che stormire. Prendo atto che la riva di un certo lago è rimasta - come se tu vivessi ancora bella come era. Non ho rancore contro la vista per la vista sulla baia abbacinata dal sole. Riesco perfino ad immaginare che degli altri, non noi siedano in questo momento sul tronco rovesciato d’una betulla. Rispetto il loro diritto a sussurrare, ridere e tacere felici. Suppongo perfino che li unisca l'amore e che lui stringa lei con il suo braccio vivo. Qualche giovane ala fruscia nei giuncheti. Auguro loro sinceramente di sentirla. Non esigo alcun cambiamento dalle onde vicine alla riva, ora leste, ora pigre e non a me obbedienti. Non pretendo nulla dalle acque fonde accanto al bosco, ora color smeraldo, ora color zaffiro ora nere. Una cosa non accetto. Il mio ritorno là. Il privilegio della presenza ci rinuncio. Ti sono sopravvissuta solo e soltanto quanto basta per pensare da lontano.
Sono in ascensore. Due mamme colleghe. Due neo-mamme e io. Parlano delle loro aspettative (in senso giuslavoristico) e delle loro ferie. Parlano di chi tiene i bambini. Parlano di come proseguirà il loro allattamento. Due mamme e io. Siamo in ascensore. Saliamo piani. Loro continuano a parlare di quanti giorni ancora gli spettano di assenza dall'ufficio. E io.
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