Pronti, soccorso, via (Atto unico per personaggi, voci e cellulari)
Luogo: pronto soccorso Durata: dalle 19,30 all'1,30 Scenografia: semplice, fredda. Molto verde, molta plastica, molti tubi. Luce neon.
Personaggi e interpreti:
- La ragazza inglese che piange al telefono. - Uno che potrebbe essere slavo o sardo che si annusa le ascelle e si passa una mano sulla pancia enorme, nuda come se fosse una sfra di cristallo. - Un uomo che telefona a tutti di continuo disteso sul lettino (la cartella di pelle e il casco distrattamente adagiati dulle caviglie) e che all'arrivo del figlio piccolo inscena una tormentosa disperazione querula che alla telefonata successiva è mutata in un fortificante florilegio militare. - Una coppia di sessantenni di cui un uomo e una donna o forse due donne o forse due uomini. O forse non so. - Un ragazzo glabro (a parte un pizzetto) che si perde in una faticosa riflessione sull'opportunità di firmare e andarsene a casa o rimanere in corsia come da consiglio dei medici. - Una donna che enta ed esce di scena con un braccio prima libero e poi ingessato. - Una mamma che litiga con gli infermieri per l'attribuzione di un codice sbagliato alla gravità delle condizioni della famiglia (escono mano nella mano arrabbiate). - Un uomo grasso con le scarpe slacciate che starnutisce spesso e rumorosamente. - Due ragazzi indiani molto affettuosi tra loro che entrano ed escono di scena come in un balletto. - Una ragazza sul lettino e una sulla sedia a rotelle che rievocano la scena del loro incidente in una moviola piena di se e ma e forse e ormai.
Comparse:
- Vari portantini, infermieri, medici (senza più alcuna distinzione di casta). - Un gendarme con la radio che di tanto in tanto trilla. - Accompagnatori (di vario genere: famigliari, amici esperti, fidanzate asservite, vicini di casa).
Rumori di fondo:
- Cellulari che squuillano nelle più varie sinfonie musicali. - Suono di ambulanze in arrivo. - Rumore di ruote cigolanti di lettino. - Passi.
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