Consolatio ad uxorem 2
La casa di campagna che sognavi,
con un po' di giardino per piantarvi
ortensie, i fiori che più ami, forse
belle di notte e rose,
appartiene alle cose
che certo non avremo. Ancora ne parliamo
nei giorni di fervore e in quelli ignavi
delle nostre stanchezze.
E adesso? Adesso andiamo
in cerca della casa per le strade
mai prima visitate di questo nostro autunno
che ha il profumo amarognolo dell'Ade.
Ma tutto è così caro!
Sfogli allora riviste con immagini
di azzurri lidi immobili e paesaggi,
pensi a viaggi in Islanda, in Cappadocia, a Cuba.
L'ultimo luogo che visiteremo
ci sembrerà di averlo già veduto,
"qui ci siamo già stati" ci diremo
con sgomento stupore.
Rintoccheranno ore
strane ed incongrue da una qualche torre
lontana, ci sarà
una colomba che da un sole diafano
come un'ambra di neve prende candore e tuba.
Ma il peculio di luce che abbiamo avuto in sorte,
quello è nostro, ci resterà negli occhi
sotto le palpebre.
Non ce lo ruba
la notte o l'ora della nostra morte.
Fernando Bandini, Il meridiano di Greenwich