Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 10/03/2011 @ 08:46:01, in diario, linkato 1421 volte)
Eccomi ancora a parlarvi di Magda Szabó e del suo La porta.
Dove siamo. Emerenc, la donna di servizio, credendo di fare cosa gradita ha portato nella casa degli anziani datori di lavoro degli oggetti brutti, tipo un cane dalle orecchie smozzicate. Suppellettili un po' fruste.
La Signora prova a spiegare cosa non va in quegli oggetti.
Kitsch è un oggetto che ha qualcosa di non vero, che le persone hanno inventato solo per soddisfare un piacere superficiale e modesto, il kitsch è finto, falso, posticcio.
Ma non riesce e la reazione di Emerenc è furibonda e decisiva.
- Lei è cieca, e stupida e vigliacca, - disse come facesse un elenco delle mie debolezze. – Solo Dio sa cos’è che amo in lei, e qualunque cosa sia non se lo merita. Forse quando sarà vecchia le verrà il gusto, e magari anche un po’ di coraggio.
Chi deve capire,
la Signora , alla fine capisce e le sue conclusioni sono davvero una piccola legge del bene e del male. Una legge non scritta ma sempre in agguato. E’ la legge della proporzionalità. E’ la legge della differenza e dell’unicità.
Oggi, però, ho capito una cosa, che allora ancora ignoravo: una passione non si può esprimere pacatamente, disciplinatamente, morigeratamente, e nessuno può definirne la forma al posto di un altro.
">.La recette de l'amour fou (Du chant à la une!) 1958
Dans un boudoir introduisez un coeur bien tendre Sur canapé laissez s'asseoir et se détendre Versez une larme de porto et puis mettez vous au piano Jouez Chopin, avec dédain, Égrenez vos accords et s'il s'endort alors là jetez le dehors Le second soir faites revenir ce coeur bien tendre Faites mijoter trois bons quart d'heure à vous attendre Et s'il n'est pas encore parti soyez en sûr c'est qu'il est cuit Sans vous trahir, laissez frémir Faites attendre encore et s'il s'endort alors là jetez le dehors Le lendemain, il ne tient qu'à vous d'être tendre, Tamisez toutes les lumières et sans attendre, Jouez la farce du grand amour, dites jamais, dites toujours Et consommez sur canapé Mais après les transports, ah s'il s'endort alors là foutez le dehors
La matematica sta a me come la letteratura sta a un cavallo (anzi meno). Un esempio? Questa semplice addizione PALESTRA+DOCCIA+MOTO=RAFFREDDORE per altri logica a me pare astrusa. E dire che basterebbe, come mi si suggerisce, invertire l'ordine degli addendi PALESTRA+MOTO+DOCCIA=NON RAFFREDDORE o DOCCIA+PALESTRA+MOTO=NON RAFFREDDORE (ma MALEODORE) Ma niente da fare. Rimango un cavallo poetante. Per chi lo capisce.
Questo mese il calendario di Scarabottolo è una piccola Arca di Noè tra il frigo e il microonde. Ecco qua.
Sto leggendo un reportage di Franzen, uscito qualche settimana fa su Internazionale, che si incentra su un viaggio tra Cipro e Malta a rendicontare il terribilie strerminio di uccelli di passo. Gli uccelli sono una mia grande passione, purtroppo un po' smessa. Ma sempre viva al richiamo. C'è qualcosa di bellissimo nel mondo dei volatili. Magari alle volte impenetrabile. Credo che Hitchcock nel girare The Birds debba aver colto questa misteriosa impenetrabilità. Il che ne ha fatto un film preecologista. Avete presente la scena di quando lei è fuori dalla scuola e gli uccelli si radunano alla sua destra mentre lei guarda ritmatamente a sinistra. Noi sappiamo che il pericolo è dall'altra parte e vediamo anche che è un pericolo quieto: corvi che si appollaiano. E in definitiva il finale del film (ce n'era un altro previsto meno conciliante) fa defilare i sopravvissuti in mezzo a un prato di pennuti con la stessa calma ossessiva.
Tra le pagine belle del libro della Szabò ci sono quelle dedicate a Viola, il cane maschio trovato dai suoi proprietari che si affeziona nonostante i modi rudi a Emerenc più che a loro.
Mostra per favore un segno della tua presenza, chiede. Ecco, dice lui, ora ci sono. Ma ci vuole un po' prima che lei se ne accorga. E quando se n'è accorta lui è già andato. Ma lei dice che c'è stato un attimo bello, che prima era bello, che c'è stato un momento bello. Anzi dice "perfetto". Tutto sembrava perfetto eppure era semplice e c'ho messo un po' a capire che la parola era "perfetto". Ma lui già non c'è più e così... Ecco dice: torna un'altra volta, ma se puoi, questa volta, dammi un segno ulteriore del tuo essere lì. E ripetono. E anche questa volta. E anche tutte le altre volte non riesce a dire "perfetto" al momento giusto. E c'è un momento giusto per dire "perfetto". Questo.
">.All these people drinking lover's spit They sit around and clean their face with it And they listen to teeth to learn how to quit Tied to a night they never met... You know its time that we grow old and do some shit I like it all that way I like it all that way... All these people drinking lover's spit Swallowing words while giving head They listen to teeth to learn how to quit Take some hands and get used to it
Mi piace pensare che la prima partita di rugby a cui ho assistito dal vivo verrà ricordata come uno di quegli eventi da siglare con l'IO C'ERO. E anche se le foto sono un po' bruttine la prova c'è. Ho visto da adolescente tante partite del 5Nazioni (pre italia) e tifavo per l'EIRE. Tanti ricordi ma sabato davvero tante emozioni indescrivibili e in parte in queste foto ravvisabili.
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