Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ogni volta che leggo la parola Puskin mi viene in mente una cartolina che in preda a una vibrante emozione mandai a una tipa con cui avevo iniziato a vedermi. Parliamo di anni 17 o 18 e quindi di un inevitabile afflato romantico che mal consiglia. Beh gli scrivo quattro versi del poetone in cartolina e lei, di risposta, un'altra cartolina. Una frase e basta: Non ho parole, neanche di Puskin. Ogni volta che leggo il cognome di questo autore russo non riesco a trattenermi dal ridere e a pensare a me con un comprensibile ridicolo a cui purtroppo siamo sempre soggetti. Purtroppo.
Tre cose almeno belle sul Corsera di domenica. In primis una poesia di Puskin. Questa.
Amore senza speranza Io vi ho amata: e ancora forse l'amore nell'anima del tutto non ho spento; ma che esso non sia per voi tormento; non voglio che alcunché vi dia tristezza. Io vi ho amata in silenzio, senza speranza, di timidezza soffrendo, di gelosia; io vi ho amata davvero, e così teneramente come Dio vi conceda d'essere amata da un altro.
Poi una battuta del grande clown russo Slava Polunin. Che spiega come adatti il suo spettacolo al pubblico diverso: "In Inghilterra faccio un movimento ogni 10 secondi, in Italia salto sulla scena: gli italiani, se non li conquisti subito, si mettono a parlare con l'amico, ma se l'ispiri, condividono con tutti la propria meraviglia". ho ripensato alle tante battaglie cinematografiche con la mia amica C. per avere un po' di silenzio.
Infine Pasolini che a pochi giorni dalla sua fine si fa fotografare al nudo. Nel rifugio di Chia. In tutti i sensi. Come se cercasse una testimonianza ultima e ai posteri di sé. penso a quali saranno le ultime cose che vorremmi lasciare per essere ricordati. per come siamo. Per come avremmo voluto essere.
Di Carvelli (del 14/03/2011 @ 14:00:09, in diario, linkato 1586 volte)
I nostri rapporti con il prossimo si limitano per la maggior parte al pettegolezzo e a una sterile critica del suo comportamento.
Questa constatazione mi ha lentamente portato a isolarmi dalla cosiddetta vita sociale e mondana. Le mie giornate trascorrono in solitudine e senza troppe emozioni. Ho dedicato la mia esistenza al lavoro e di ciò non mi rammarico affatto.
Non so quale film di Ingmar Bergman amate sopra ogni altro. Io forse quello da cui sono tratte queste parole. Le avete riconosciute? Così inizia Il posto delle fragole. Con questa nota di Isaac Borg, un professore che sta per essere incoronato per la sua carriera medica. Il viaggio che lo separa dal luogo del riconoscimento sarà un viaggio iniziatico (ma sarebbe da preferire “di uscita” o catartico) che lo porterà a rivedere la sua vita. E a superarla. In conclusione scoprirà di essere stato (non diventato… divenire non esiste, è solo un processo evolutivo, un durante) un cinico. Di essere morto già prima di vivere. Di vivere da morto. La moglie che lo ha tradito e che è la madre forse non dei suoi figli in realtà lo ha trovato vecchio già da giovane. Ha reagito al suo cinismo con dolore e con rabbia cercando appunto uscite che ferissero lui non dispensando lei stessa dal dolore. Prima di lui è stato amato e tradito dalla cugina tanto amata ma posta in una condizione di soggezione (la cugina gli rivelerà di sposare un altro cugino perché lo trova parimenti vecchio e dichiara - vedi frame - che l’amore è gioco…ed è una battuta perfetta che rende la necessaria imperfezione del sentimento di contro alla pensata perfezione…che è un sovradimensionamento inutile e inservibile ma soprattutto astratto). L’anestesia in cui ha protetto il suo sistema di convincimenti ha ghiacciato e immobilizzato i suoi sentimenti. E, per osmosi, quelli del figlio che non vuole avere prole e dichiara di desiderare solo la morte di contro alla vita desiderata dalla moglie. La domanda è: tutto questo vi, ci dice qualcosa? La domanda è: se sì, qual è un viaggio catartico possibile? (Suggerite mete last second, please)
Mi piace pensare che la prima partita di rugby a cui ho assistito dal vivo verrà ricordata come uno di quegli eventi da siglare con l'IO C'ERO. E anche se le foto sono un po' bruttine la prova c'è. Ho visto da adolescente tante partite del 5Nazioni (pre italia) e tifavo per l'EIRE. Tanti ricordi ma sabato davvero tante emozioni indescrivibili e in parte in queste foto ravvisabili.
">.All these people drinking lover's spit They sit around and clean their face with it And they listen to teeth to learn how to quit Tied to a night they never met... You know its time that we grow old and do some shit I like it all that way I like it all that way... All these people drinking lover's spit Swallowing words while giving head They listen to teeth to learn how to quit Take some hands and get used to it
Mostra per favore un segno della tua presenza, chiede. Ecco, dice lui, ora ci sono. Ma ci vuole un po' prima che lei se ne accorga. E quando se n'è accorta lui è già andato. Ma lei dice che c'è stato un attimo bello, che prima era bello, che c'è stato un momento bello. Anzi dice "perfetto". Tutto sembrava perfetto eppure era semplice e c'ho messo un po' a capire che la parola era "perfetto". Ma lui già non c'è più e così... Ecco dice: torna un'altra volta, ma se puoi, questa volta, dammi un segno ulteriore del tuo essere lì. E ripetono. E anche questa volta. E anche tutte le altre volte non riesce a dire "perfetto" al momento giusto. E c'è un momento giusto per dire "perfetto". Questo.
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