Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
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When you were blind, you touch things for their shape have faith in wordless knowledge
well i can tell you about the river or we could just get in
the body the rain made of our days before we knew
we are swimming in the river of the rains of our days before we knew and it's hard to explain what i was doing all thinking before you
i guess i was a decent man holdin' on followin the river from above like a bird have faith in wordless knowledge and the fallen stars they flew too and i knew they were sewing something something well made for me and you
we are swimming in the river of the rains of our days before we knew and it's hard to explain what i was doing all thinking before you
the city was a fist, i lived on its wrist and i took myself a good long look around
and the river grew higher and wider deeper and darker as i was closing in
and it led me to you which led me to say "let's get"
we got in the river and it broked us made us think of sex between us in a time in our lives old before we knew
we were swimming in the river of the rains of our days before we knew and it's hard to explain what i was doing all thinking before you
and that beautiful thing you said lying in bed about all the things i could think of at the end of the day
but of all the places my mind could go it always comes looping back to you
we are swimming in the river of the rains of our days before we knew so meet me in the ocean and we'll ride the waves from the river to the ocean
we are swimming in the river of the rains of our days before we knew and it's hard to explain what i was doing all thinking before you have faith in wordless knowledge
Qualcuno dice AMORE. Qualcuno parolacce. Qualcuno CIAO che tanto lo usano anche in altre lingue. Qualcuno PIANO. BELLO o BELLA. A qualcuno piace ESSENZA. Ma é anche bella SUSSURRO. Belle SOSPETTO, SILENZIO (in tutti i casi molte parole con la S).
Cos'era Era impossibile da immaginare, impossibile da non immaginare; la sua azzurrezza, l'ombra che lasciava, che cadeva, riempiva l'oscurità del proprio freddo, il suo freddo che cadeva fuori da se stesso, fuori da qualsiasi idea di sé descrivesse nel cadere; un qualcosa, una minuzia, una macchia, un punto, un punto in un punto, un abisso infinito di minuzia; una canzone, ma meno di una canzone, qualcosa che affoga in sé, qualcosa che va, un'alluvione di suono, ma meno di un suono; la sua fine, il suo vuoto, il suo tenero, piccolo vuoto che colma la sua eco, e cade, e si alza, inavvertito, e cade ancora, e così sempre, e sempre perché, e solo perché, essendo stato, era...
Era l'inizio di una sedia; era il divano grigio; era i muri, il giardino, la strada di ghiaia; era il modo in cui i ruderi di luna le crollavano sulla chioma. Era quello, ed era altro ancora; era il vento che azzannava gli alberi; era la congerie confusa di nubi, la bava di stelle sulla riva. Era l'ora che pareva dire che se sapevi in che punto esatto del tempo si era, non avresti mai più chiesto nulla. Era quello. Senz'altro era quello. Era anche l'evento mai avvenuto – un momento tanto pieno che quando se ne andò, come doveva, nessun dolore riusciva a contenerlo. Era la stanza che pareva la stessa dopo tanti anni. Era quello. Era il cappello dimenticato da lei, la penna che lei lasciò sul tavolo. Era il sole sulla mia mano. Era il caldo del sole. Era come sedevo, come attendevo per ore, per giorni. Era quello. Solo quello.
Ci preoccupano le morti ingiuste, gli omicidi non scoperti, le guerre senza vincitore e quelle con un vincitore che ci è nemico.
Di Carvelli (del 08/07/2011 @ 11:35:47, in diario, linkato 1650 volte)
Vento e albero
Come la gran parte del vento accade là dove ci sono alberi,
così la gran parte del mondo è centrato su noi stessi.
Spesso là dove il vento ha radunato insieme gli alberi,
un albero ne prenderà un altro tra le braccia e lo stringerà.
I loro rami che si strofinano insieme follemente tra loro,
non è un vero fuoco, Si stanno spezzando l’uno con l’altro.
Spesso penso che dovrei essere come l’albero solitario, che non va da nessuna parte,
perché il mio braccio non potrebbe e non vorrebbe rompere l’altrui. Eppure con le mie ossa rotte
sento che il tempo sta per cambiare.
Paul Muldoon - Poesie - Mondadori
Di Carvelli (del 11/07/2011 @ 10:14:56, in diario, linkato 2162 volte)
Dice Penelope
Non tessevo, non lavoravo a maglia, cominciavo uno scritto, lo cancellavo sotto il peso della parola perché l’espressione perfetta è ostacolata quando dentro sei oppressa dalla pena. E se l’assenza è il tema della mia vita – l’assenza dalla vita – sulla carta viene fuori il pianto e il dolore naturale del corpo che sa la privazione.
Cancello, strappo, soffoco le urla vive: “dove sei, vieni, ti aspetto questa primavera è diversa dalle altre” e al mattino ricomincio con nuovi uccelli e lenzuoli bianchi che si asciugano al sole. Tu non sarai mai qui ad annaffiare i fiori con la canna e i vecchi soffitti che gocciolano impregnati di pioggia e la mia personalità ch’è dissolta nella tua quietamente, autunnalmente... Il tuo cuore eletto – eletto perché io l’ho scelto – sarà sempre altrove e io taglierò con le parole i fili che mi legano a quest’uomo particolare del quale ho nostalgia finché Ulisse diventi simbolo di nostalgia e navighi per i mari nella mente di ognuno. Ogni giorno ti scordo con passione perché ti lavi dai peccati del profumo e della dolcezza e così purificato entri nell’immortalità. È un lavoro duro e ingrato. Unica ricompensa, se alla fine capirò cosa sia la presenza umana, cosa sia l’assenza o come funziona l’io in tanta desolazione, in tanto tempo come nulla fermi il domani il corpo continua a rigenerarsi si alza e si corica sul letto quasi abbattuto a colpi d’ascia a volte infermo a volte innamorato sempre con la speranza che quanto perde in tatto lo guadagni in sostanza.
Katerina Anghelaki-Rooke
Traduzione di Nicola Crocetti
da Poeti greci del Novecento a cura di Nicola Crocetti e Filippomaria Pontani Arnoldo Mondadori Editore 2010
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