Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ricordate Baroncelli? Quello di Mosche d'inverno? Perché lasciarlo impolverare? Cito ancora uno dei morti per anzianità. E, in questo caso, c'è da morire d'invidia. Quella di Walser che già spesso ho qui commentato e linkato.
Robert Walser
"Beati quelli che possono godere della disperazione" R. WALSER
Herisau, 25 dicembre 1956. Di passeggiate è vissuto, e di passeggiata muore. E' uscito come sempre e non ritorna. E' uscito nel parco spopolato dal Natale, dove spera di sentire l'eco dei suoi passi. Dove era diretto? Lo trovano imbiancato dalla neve, su cui ha lasciato quell'illegibile stenografia di orme.
"La gente non ha pazienza con questo genere di struggimento, e perché dovrebbe del resto? Chi ne soffre deve fare a meno della comprensione altrui, rinunciare alla dignità, contenere i danni. E come se non bastasse, qualcuno si prenderà pure la briga di farti sapere che il tuo non è vero amore. Questi accessi di desiderio e dipendenza, venerazione e attaccamento morboso, queste trasformazioni terrificanti sebbene auspicate non sono vero amore".
Ci ho riprovato. Con Alice Munro. Una delle più straordinarie autrici di racconti a cui arrivo però sempre con poco fiato. Ecco, lo dico, con questa scrittrice canadese non riesco a spezzare il fiato. Come nella corsa arrivo a venti minuti e mi fermo. Devo prendere fiato. Riposare. Non vado avanti. Mi è successo con Il sogno di mia madre, libro caldeggiato da una mia amica. Ora, con Il percorso dell'amore (da cui ho citato Lichene - non vi do spiegazione del titolo, trovatela da soli) supero il limite personale e godo della grandezza dlla sua scrittura. Ma devo respirare molto.
Sostiene una mia amica che da ora in poi quando io abbandono Roma lo fa pure lei. Sabato scorso ero a Milano e ieri a Trieste mentre imperversavano roghi e diluvi (rispettivamente).
Una famiglia giovane e simpatica con un figlio piccolo. Una carbonara riuscita. Un bambino simpatico che parlava nell'interfono. Tre amici e una chitarra (senza chitarra). Parlare di politica (politica?). Discutere di manifestazioni blecbloc, incendi ed estintori (anche noi? sì anche noi!). E dirci buonanotte. Ridendo. Del finanziamento ai partiti (c'è qualcuno che ancora ci mette i soldi forse perché la faccia ce l'hanno messa altri - non il lato giusto però!). Del futuro che non è mai stato così nero (e finalmente questo è un buon segno, credetemi). E di quanto fummo stupidi (anche se pensavamo di essere intelligenti).
Di Carvelli (del 19/10/2011 @ 10:13:42, in diario, linkato 1436 volte)
Currunt (da Meteo)
Papaveri ovunque, oggi, ossessivamente essudati, sudori di sangui di un assolutamente eroinizzato slombato paesaggio, sudore spia di chissà quale irrotta malattia - mala mala bah bah tempera currunt bah bah - o stramazzata epilessia Ora non strati a strati accordati in fervidi iati o contatti o spartiti ma fole di confusamente e no, no, mai intercettabili da menti currunt Prati-sfatti-fucine di nuovissime zanzare-tigri di zecche-Lyme di matrie stuprie di patrie rebus-pus sotto cieli franati nello stupore stesso di sé-rottami inani currunt Papaveri, chi cerca che? bah bah Di che, papaveri, esantemi teoremi Stridii? Ii? Ii? Ii? bah bah Nessun consuntivo Papaveri, mie anime già miriadi e in mille, siti e situazioni sempre vigili, o così finemente accorti nel più soave appena-esistere
da www.labottegadellelefante.it
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