Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sommariamente va bene. Sommariamente me la cavo. Lavoro, sport, cose così... Un po' di "logorio della vita moderna", come si direbbe ma... Sommariamente procedo. Sottraendo la cosa si fa più spinosa. Per esempio: se al lavoro sottraggo la soddisfazione del lavoro? Se allo sport sottraggo i risultati in termini di fiato e tonicità? Insomma: sommariamente e senza sottrarre rischio persino di essere (o sembrare) felice. Persino. Ma guai a fare operazioni più complicate.
La rubrica in cui iscriverei questa storia è il “lo sai” che tengo con la mia amica e. Ma non da e. viene ma da una mia collega. Il “lo sai”: lei è in metro le cade una moneta da due euro e lei la guarda rotolare come si guarderebbe un fenomeno scientifico ancora tutto da nominare, registrare, brevettare. La moneta si fa un po’ di metro. Parliamo, quindi, della linea A (Roma) e delle vetture più recenti. Ecco la moneta che sta rotolando e si ferma tra due signore che se la contendono. “è mia”, “no mia”. E sono entrambe – a sentire la mia collega – bene in arnese. Una di fronte dice di averla vista rotolare e che è sua e di nessuna delle due. La spunta una delle prime due. Ma rimane il risentimento delle altre. La mia collega non dice nulla. Guarda il tutto divertita. Ma un viaggiatore, che ha visto e sa, la invita ad andare a recuperare la “sua” moneta. Lei nulla. Ma all’uscita – ultima fermata, Anagnina – lui, di sua sponte, rivà dalla neoricca e le chiede di restituire la moneta che ritorna così alla mia collega. Ecco il lo sai della moneta rotolante.
Sono arrivato fino a qui
senza morire –
e finisce l’autunno
Basho da Piccolo manoscritto nella bisaccia
"Ad alcuni il sesso piace più che ad altri, lo si sa./Tu sembri amarlo molto,in verità./Č bello essere ascetici,e d'indole innocente./Tu non sei di questo tipo, fortunatamente" Wendy Cope - Guarire dall'amore - Crocetti
Per una strana coincidenza ho visto un film e letto un racconto su un guardone. Il primo si chiama Hire il secondo Enoch Emery. Il primo è nel film di Leconte del 1989 "L'insolito caso di Monsieur Hire", l'altro nel racconto di Flannery O'Connor "Il cuore del parco". In nessuno dei due casi ci viene trasmessa l'idea di una malattia o di una perversione. Anche se nel film del francese (tratto da un libro di Simenon) ci si domanda dove inizia e finisce la normalità di un atteggiamento di distacco dagli altri se quello è in realtà fornito di una spiccata capacità di visione sentimentale, di vicinanza alle sorti della persona guardata. Mi ha colpito la coincidenza casuale del doppio incontro con il tema "guardoni". Mi domandavo, mutatis mutandis, quanto si possa spostare questa capacità e debolezza di visione al nostro nuovo modo di guardare sociale. Mettiamo lo sguardo su persone che non conosciamo con una abilità nuova e strumenti impensati. Un profilo di FB o di TW. Siamo con gli occhi nelle vite degli altri e non sempre con intercettazioni casuali. Spesso neppure fredde. A volte con una vicinanza che stupisce noi e chi è osservato. La domanda è: ma chi è guardato sa di esserlo? Fa in modo di esserlo? Chi è guardato, in fondo, non asseconda e incoraggia la visione di chi guarda? La profetizza?
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