Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La poesia che voglio scrivere è impossibile. Un sasso che galleggia. * Non credo in Dio, però evito di aprire l’ombrello in casa. * Una miriade di idee folli soffiate addosso al mondo come se fossero bolle di sapone e noi fossimo bambini occupati a inseguirle. * Gli orrori del nostro tempo ci faranno provare nostalgia di quelli del passato. * Un’altra storia sul tempo. Questa riguarda il tempo che ci misero per decidere di uscire dalle celle dopo avere avuto sentore che i tedeschi se ne erano andati. Nell’enorme carcere di Milano di colpo si era fatto un silenzio assoluto. A ogni buon conto, loro pensarono che era meglio togliersi le scarpe, prima di uscire. Mio padre continuò a camminare in punta di piedi ancora ore dopo, quando attraversò una grande piazza deserta. La luna piena sopra i palazzi bui. Il cuore gli batteva forte. “Era come un teatro d’opera” dice. “Illuminato a giorno, ma nessuno in platea, nessuno nella buca dell’orchestra. Però a me venne voglia di cantare. O forse di urlare?” Non fece né una né l’altra cosa. Era l’anno 1944. * Emerson scrisse: “Il mondo è un immenso libro illustrato”. ”E tutti usano le sue pagine per pulirsi il culo” chiosò un anonimo genio americano a margine della copia che ho preso in biblioteca. * Il miglior argomento a favore del vino, del tabacco, del sesso e dei discorsi a vanvera consiste nel fatto che ogni maggioranza cosiddetta morale li condanna.
Charles Simic – Il mostro ama il suo labirinto (traduzione di Adriana Bottini) - Adelphi http://www.subliminalpop.com/?p=6048
"Ci sono tre generi di calciatori. Quelli che vedono gli spazi liberi, gli stessi spazi che qualunque fesso può vedere dalla tribuna e li vedi e sei contento e ti senti soddisfatto quando la palla cade dove deve cadere. Poi ci sono quelli che all’improvviso ti fanno vedere uno spazio libero, uno spazio che tu stesso e forse altri avreste potuto vedere se aveste osservato attentamente. Quelli ti prendono di sorpresa. E poi ci sono quelli che creano un nuovo spazio dove non avrebbe dovuto esserci nessuno spazio. Questi sono i profeti. I poeti del gioco".
Di Carvelli (del 28/09/2012 @ 09:16:05, in diario, linkato 1107 volte)
Da quando mi sono arreso al tempo sento in me una pace calda e meravigliosa. Da quando scherzo apertamente coi giorni e con le ore sono finiti i miei lamenti.
Con una semplice parola mi sento sgravato dalle colpe che mi recano danno: il tempo è il tempo, può anche assopirsi, sempre troverà me, brav’uomo, allo stesso posto.
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