Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
«Che cos’è l’amore» (Durs Grünbein, Della neve)
«Chiedete allora, avanti» «Ognuno ha certo amato. Ma che cos’è l’amore? – Sieur, lo sapete?» Ecco, lei l’ha dove lo vuole avere, averlo nella pania. […] Nella sua nicchia ha i brividi il Platone di marmo e si tira la toga sulle spalle – e così fa Descartes col suo mantello. […] «Esser al bando ed il più dolce esilio per stolti e geni è l’amour. Non ha sponde. In piccolo incomincia, è un istante di luce che diventa un’ulcera dell’anima. Son les esprits, gli spiriti vitali, corporali, a estraniarci da noi stessi. L’oggetto – è una zolla di zucchero: volerlo possedere è un lungo affanno» «Monsieur, e ci fa bene?» «Molto prende, molto elargisce. Ma quel che conta: insegna che tu sei una parte. E ami solo il tutto E ciò che si sottrae ti annienta e infiamma» […] «Un alibi per tutti è ancor l’amore, un motivo per cui il mondo è com’è – lacerato, cattivo, ingovernabile» «Chiarissimo» Lui fa di sì e la guarda. Chissà se lei capisce perché la sensibilità qui soffre il freddo.
http://viadellebelledonne.wordpress.com/2011/09/10/%C2%ABche-cose-lamore%C2%BB-durs-grunbein-della-neve/
Il mio benzinaio di fiducia oggi ha approvato, nel chiosare il clima prevoto, e per anticipare delle nostre personalissime proiezioni, la tenuta di Berlusconi. Gli dico: "Alcesti, questo è il paese dei Berlusconi...è il suo specifico". Il posto in cui lui nuota - almeno in parte - in acque basse, in cui si tuffa con le paperelle. E lui ha condiviso.
Se esci alle 9e30 incontri quelli che guidano la macchina come uno sport senza gare, coppe, record. Te ne accorgi dalle frecce (non messe o in ritardo). Lo noti da una specie di parti e riparti continuo anche a strada sgombra. Qualcuno si ravvia i capelli, una mette il lucidalabbra. Altri guardano con insistenza lo schermo del cellulare. Poi accostano a destra e scendono per un cappuccino. Non hanno facce preoccupate. Non guardano l'orologio. Ed è subito mezzogiorno.
LA POESIA CHE NON HO SCRITTO
Ecco la poesia che volevo scrivere prima, ma non l’ho scritta perché ti ho sentita muoverti. Stavo ripensando a quella prima mattina a Zurigo. Quando ci siamo svegliati prima dell’alba. Per un attimo disorientati. Ma poi siamo usciti sul balcone che dominava il fiume e la città vecchia. E siamo rimasti lì senza parlare. Nudi. A osservare il cielo schiarirsi. Così felici ed emozionati. Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento.
da Raymond Carver – Orientarsi con le stelle – minimum fax
Ecco dove finiscono le frasi spezzate i gesti interrotti le case sfitte i bocconi smezzati le piazze semivuote le foto non sviluppate le lettere non spedite il cemento seccato prima del lavoro l'algebra del liceo la barzelletta non conclusa le strade non prese le promesse le divise i rammendi i rimandi e questa banconota fuoricorso.
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