Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 22/06/2006 @ 14:27:22, in diario, linkato 1633 volte)
Abbracciare un albero senza fare finta che sia un essere umano ché non esiste un essere così corteccioso e rettilineo. Anche quando sono lunghi, anche quando sono larghi gli esseri umani sono colmi di irregolarità. E' per questo che piacciono. E' per questo che no. Ed è spesso per questo che non ci viene di abbracciarli alle volte. Ma abbracciare un albero è pure un'esperienza. Sì, imparagonabile, è vero. Ma inopinatamente diretta. Non respingente. Totalizzante. Senza rischi intensa. Ma finisce lì.
Questo albero è di Annamaria Ballarati
Di Carvelli (del 23/06/2006 @ 10:11:17, in diario, linkato 1434 volte)
Dico cose brutte. Le penso. Prima le penso e poi le dico. Mi dibatto come un pesce. Salto di qua e di là come se cercassi la sponda d'acqua da cui provengo. In metropolitana sento un accento che non è di qui e penso a lì. Sono in fuga perenne. Mi piacerebbe domani non svegliarmi a quell'ora e non andare lì. Ora non vorrei essere qui. Stamattina volevo fare come se non dovessi andare da nessuna parte. Come se non avessi fretta ed ero felice. Ora vorrei pensare che se fossi altrove tutto sarebbe meglio o uguale. Che non è poi così necessario che io faccia questo. Che non conta il per sempre. Che conta ora. Che è importante questo. Che sto bene e che sono felice e che tutto il mondo lo sarà con me se io lo sono. Anche tu. E che non serve essere giusti, essere pari, essere uguali. Che serve solo essere veri. E felici.
Di Carvelli (del 23/06/2006 @ 10:21:29, in diario, linkato 1632 volte)
Di Carvelli (del 26/06/2006 @ 09:33:01, in diario, linkato 1445 volte)
Senso di nausea, vomito, spossatezza, febbre a 39e5, muscoli stressati, dissenteria. Mal di testa continuo, cervello ottuso, bloccato, contuso. E' in atto una piccola guerra nel corpo. Poche informazioni, qualche sintomo di fumo e polvere da sparo per saperlo. E' in atto una vera e propria ribellione, una di quelle che devastano un piccolo paese del Centro Africa senza che nessuno ne sappia nulla, senza che nessuno se ne dia troppa pena. Il fatto è (anche) che non si sa bene chi abbia ragione. I fedeli di X o quelli di Y? C'è uno scontro di pura e ingiustificata violenza senza buoni. La sinistra si dice più vicina a X, la destra a Y (che però piace ad una frangia molto circoscritta della sinistra). E' in atto una guerra sanguinosa al centro del mio corpo e io inizio a darne notizia anche se per molti è una notizia come un'altra, l'ennesima sfiga di cui fregarsene.
Di Carvelli (del 26/06/2006 @ 13:11:49, in diario, linkato 1475 volte)
Questo libro è di Alberto Calligaris. Poesie. Poesie che possono leggere anche quelli che non leggono poesie (sapete no? che c'è gente che non legge le poesie? Persone che proprio si rifiutano. Che se anzi c'hanno un titolo a casa o è Quasimodo - retaggio di banchi di scuola - o si sbrigano a disfarsene magari regalandolo all'idraulico o al postino o al primo che dice oh ma questo è un poeta che... e prima che finiscano quelli "se le interessa lo può prendere...ce l'ho lì non so da quanto...se lo dovevavno venire a prendere e invece..." come fosse una lavatrice che non va o un frigorifero che fa acqua... Per questo se vi capita di andare a casa di qualcuno - è chiaro soprattutto se leggete poesie o non vi fa schifo - e notate un libro di poesie fate che vi interessa, così ve lo regalano e se vi dice bene sono divertenti e dissacranti - deo gratias - come quelle di Alberto Calligaris, il che non guasta) Punto? Sì, punto (e segue poesia). Punto.
Le tirai giù le mutande ma avevo anche una mezza idea di ritirargliele su quella tristezza che ti assale all'improvviso con quelle persone che dicono adoro Van Gogh stavamo con la porta chiusa nella sua camera cattolica e lei mugolava senza che avessi ancora fatto nulla
Di Carvelli (del 27/06/2006 @ 08:57:56, in diario, linkato 1497 volte)
Le dico che non sto bene, non riesco neanche a dire i sintomi - ma d'altronde non è un medico - e lei mi dice di bere tanta acqua. "Bevi tanta acqua, hai capito?" Bevo tanta acqua.
Di Carvelli (del 27/06/2006 @ 11:53:47, in diario, linkato 1486 volte)
Di Carvelli (del 27/06/2006 @ 17:17:37, in diario, linkato 1445 volte)
Siediti a un tavolino di un bar. Guardati intorno e basta. Stai lì. Stattene fermo per un po'. Aspetta. Ordina una birra. Bevila. Poi - se vuoi - una seconda. Paga, alzati, vattene. Cammina per due o tre isolati e poi torna a casa. Hai passato una bella serata.
Siete tutt'e due nella stessa città. Forse è una coincidenza. Forse sono io la coincidenza, la vostra coincidenza. Siete tutt'e due nella stessa città ma non vi conoscete. Forse da quando tu sei lì e lei era già lì, forse, senza saperlo, già vi siete incontrate. Siete andate a vedere una partita dei mondiali davanti ad un megaschermo? Avete frequentato un posto di italiani? Avete preso un cappuccino o un caffè e vi ha preso quella boriosa sicurezza di sapere che altrove - in un altrove vostro - quel rituale si consuma più gustoso. Ma siete lì. Tutt'e due lì. E non c'è null'altro che vi unisce. A parte me. In tutti i casi un me lontano. Di un lontano geografico e temporale. Un me diverso. In un caso non più di una fotografia e tutta la sua virtualità, in un altro un ricordo lontano e quindi ingannevole. Vent'anni - mi costringo a pensare - cosa hanno prodotto, a parte nel corpo, di diverso? Quale procedura di calcolo può restituire differenziali di tempo? Da questo anno a questo anno ero questo. Poi questo e questo sono cambiati. E' possibile trasformarsi in un prodotto di fattori mutati? Questo andrebbe chiesto a chi manca da vent'anni. Chi manca da sempre forse va interrogato sulle carte, i pendolini, i fondi di caffè (di caffè buono, certo!). Siete tutt'e due nella stessa città. Io sono qui e posso solo immaginare il gioco del caso dei vostri passi.
Di Carvelli (del 03/07/2006 @ 09:56:45, in diario, linkato 1035 volte)
Che strana trattoria possibile che anche qui saremo tutto? Mi accoglie l'oste grasso pericoloso con occhio sapiente. Era molto tempo sapeva. Mia esistenza dove m'hai buttata! (da Diario ottuso - Amelia Rosselli)
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