Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ho letto e consiglio il libro di Beppe Sebaste Panchine (Laterza). Non mi era sfuggito a suo tempo un articolo su una domenica di Repubblica di qualche mese fa (e che l'autore racconta come la tavola preparatoria di questo testo) in cui Sebaste aveva espresso il suo debole per la seduta all'aperto. Le panchine di Sebaste sono in realtà un pretesto spazio-temporale per raccontare un sentimento lento e speculativo (speculativa l'osservazione e la riflessione: lo stesso viaggio per l'autore, filosofo eventuale). Le pagine più belle sono quelle dedicate a quello stato d'animo speciale in cui il mondo si ferma nella luminescenza dell'attesa forzata e rassegnata ma felice e serena. Il centro dell'Universo sembra un bar mai prima visto in cui attendiamo, il ciglio della strada con l'auto in panne, la scala su cui sediamo in attesa di un soccorso. Una via semplice per dire che la felicità è la maniera diversiva con cui si procrastina la morte/fine (nella forma di uno scampato pericolo o di un dolore che poi è, in definitiva, rimediabile). E' piccola la grandezza dell'Universo.
Di Carvelli (del 13/11/2008 @ 15:32:26, in diario, linkato 1615 volte)
Come si faceva negli anni 80 a scrivere nella canzoni parole come TOUCH ME?
La porta stretta. La porta stretta: questo è il segreto. Stringere le aperture è il segreto e costringere a passare uno per volta. Così si fa la selezione. E questo il mondo del lavoro lo sa. Bisogna serrare gli spazi, renderli passaggi risicati, anditi per uno. Poi, solo poi, sarà da creare un ordine fittizio che vada bene per cominciare. Poi, solo poi, bisognerà chiudere le porte e dire che là dentro non c'è più spazio. E siccome nessuno sa com'è e cosa c'è là dentro si fiderà. Ci crederà e immaginerà un dentro angusto. Ecco i segreti. Stringere l'accesso e poi chiuderlo ma insieme creare una mitologia del dentro così che il non-detto e il non-visto diventino il detto e il visto (immaginati) di un mistero.
Dice parole come REVANSCISMO ASSISTENZIALISMO le dice e sputa, le dice e sembra che per lui abbiano la stessa forza di una parolaccia. Poi, in un'apoteosi di rabbia, dice COMUNISMO e getta la testa all'indietro vinto, quasi tramortito, dallo sforzo.
Camus citato da Moresco.
"La libertà è il diritto di non mentire." "Più aumenta l'autenticità, più grande è per l'arte la probabilità di insuccesso." "lo storicismo lascia inspiegato il fenomeno della bellezza, cioè i rapporti col mondo (sentimento della natura) e con gli esseri in quanto individui (amore)." "Si capisce allora che se i greci hanno creato l'idea della disperazione e della tragedia, è sempre attraverso la bellezza."
Il resto è qui con Moresco stesso su Il Primo amore. www.ilprimoamore.com/testo_1186.html
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