Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
A chi la raccontiamo questa storia in cui siamo noi i protagonisti? Una storia a due, tu e io, una storia che non si racconta da sola, una storia che chiede di noi, parla di noi?
A chi la diciamo la nostra
metà? A chi la diamo la nostra versione uguale di una stessa uguale versione?
Come
essere due senza riuscire a essere
due davvero,
noi. Ne deriva che
bisogna essere due
perché il dialogo
sia monologo
e l’unità del due
si ricomponga.
Questo,
è evidente,
ci obbliga a una coerenza che noi abbiamo,
che anche la vita deve avere,
per noi.
Ho scelto tutto: quello che volevo avere quello che potevo perdere. Ho scelto, persino, quello che non volevo e quello che non potevo. Ho scelto anche senza scegliere. E senza avere.
Dialogheremo sul pensiero buddista sull'ambiente che è condensato nel principio di esho funi. Molto semplicemente: l'io è l'ambiente sono due ma non due. Ovvero sembrano essere duali nella sostanza fenomenica, per come si presentano, ma sono più profondamente uniti, correlati, per quello che sono. Da qui discendono ovviamente un insieme di comportamenti interdipendenti.
Il mio benzinaio di riferimento si chiama Alcesti. In realtà è più di un benzinaio. Mettere i miei dieci euro di benzina diventa più che un abbeveraggio, un vero e proprio scambio di punti di vista sulla vita. La visione di Alcesti è decisamente open mind. Oltre la pompa. Oltre il recinto del suo gabbiotto. Oltre il via vai di macchine che attraversano il suo spazio. Penso a quanto si impara dallo stare fermi un posto. Guardare al mondo che passa. Anche io oggi sarei voluto stare fermo a un angolo della strada a vedere passare il mondo. Entrare e uscire dal gabbiotto. Scambiare due parole con qualcuno. Dire la mia. Ascoltare la loro. Tutto qua.
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