Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ieri ho finito di leggere Il seno di Roth (preso nella bella collana de Il Sole). Decisamente non una delle sue cose più riuscite anche se la prima parte è di buona fattura ma poi s'incrina sulla pruderie e stalla lì. Ho visto Mr. Beaver e anche lì ho apprezzato alcune cose e non altre. Allora ho ripreso in mano Vassilj Grossman che volge alla fine e ho capito cosa vuol dir scrivere (o girare) per sempre. Per il futuro. O basterebbe dire per gli altri. La stessa differenza che passa tra una invenzione risolutiva è l'inutile imbellettamento di una cosa tutto sommato rinunciabile.
Dall'immagine tesa
Dall'immagine tesa vigilo l'istante con imminenza di attesa - e non aspetto nessuno: nell'ombra accesa spio il campanello che impercettibile spande un polline di suono - e non aspetto nessuno: fra quattro mura stupefatte di spazio più che un deserto non aspetto nessuno: ma deve venire, verrà, se resisto a sbocciare non visto, verrà d'improvviso, quando meno l'avverto: verrà quasi perdono di quanto fa morire, verrà a farmi certo del suo e mio tesoro, verrà come ristoro delle mie e sue pene, verrà, forse già viene il suo bisbiglio.
In Poesie Clemente Rebora
Solstizio, equinozio. Due parole che mi piacciono. E' un peccato che indichino cose che pratichiamo poco, di cui non ci curiamo. Che oltrepassiamo con ingenua leggerezza. Male non sarebbe che fossero due gradi di parentela, due piatti un po' pesanti che una volta nella vita però... O un paio di muscoli messi da qualche parte, due tendini piccoli, qualcosa che alla fine si può infiammare e richiedere un po' di sana fisioterapia.
Di Carvelli (del 09/06/2011 @ 14:07:46, in diario, linkato 1327 volte)
da Syringa e altre poesie La bambola seria
Le cose in generale sono più importanti della cosa singola, per quanto lo specifico sia estremamente interessante. Giusto? Mentre ogni particolare scivola dentro una botte verso le cascate del Niagara ci si potrebbe chiedere a ragione: e questo, da dove viene? Fino a che punto mi riguarda? Quello che indossavi è sparito assieme ad altri concetti. Sono appesi alla ringhiera del ballatoio della fabbrica contro il cielo blu con alcune goffe nuvole di carta bianca incollate sopra. Dov’è che l’est incontra l’ovest? Al tramonto la scelta è tra due sorrisi: discreto o serio. In questo migliore dei mondi possibili, basta.
(Traduzione di Edoardo Albinati)
Che qualcosa si potrà sistemare, qualcosa no. Che quel che è fatto è fatto ma si può fare ancora qualcosa. Che gli errori sono errori anche quelli che non sembravano tali. Ma sono stati fatti bene e senza pentimenti. Il resto non lo credo ma lo crederò.
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