Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
C'è questo mio amico che fa il giardiniere e sabato dice che mi accompagna a recuperare la moto all'aeroporto ma prima mi sottopone a un avanti e indietro di vivai e centri bricolage. Senza preventivarlo, senza deciderlo mi ritrovo a passare un'intera mattinata e pomeriggio con lui. Poi lui va e io vado a fare la spesa al supermercato che si rendeva necessaria. E al supermercato mi chiama un'amica che mi vuole passare a trovare lei dice per poco (e io volevo fare una battuta che non ho fatto ovvero che l'ultima persona che ha detto una frase del genere se ne è andata dopo sei anni. La battuta non l'ho fatta). Così torno a casa che devo tagliare il prato e lo taglio, raccolgo l'erba e la butto, rifinisco i bordi della siepe. Lei passa e porta due cannoli alla ricotta, io preparo un pastis, poi apro una bottiglia di vino, poi prendo i formaggi e le olive, poi delle schiacciatine. Si fa buio e poi lei va e anche qui il poco sono diventate ore. Come se il sabato avesse un suo destino senza ore e senza scopo. Provo a spiegarmi questa mancanza di argini. Dipende da me? E' qualcosa che gli altri vedono o sentono? Sono io che creo le condizioni per cui le persone non vadano via? Perché succede solo questo sabato? E non più spesso? Perché succede a due persone e due così diverse? Tutte domande che lascio sul tavolo del giardino e che troverò risposte, penso, il giorno dopo.
Di Carvelli (del 04/07/2011 @ 16:07:00, in diario, linkato 1548 volte)
Palpitazione
Sono le cose semplici che non ci fanno dormire: una palpitazione, l' afferrare una mano, un guardarsi intorno con stupore. Non gli arzigogoli della mente, non le strane fantasticherie, non il gioco di maschere della verità.
Michael Kruger da Il coro del mondo - Mondadori.
Di Carvelli (del 05/07/2011 @ 08:52:30, in diario, linkato 1111 volte)
Ricevo l'ultima raccolta di Baldo Meo - Epifanio e altre meditazioni (LietoColle) (ne parlerò ancora) e vi scovo una poesia siglata Rodi aprile 2007. Per congruità inizio da qui.
AVREI VOLUTO VEDERLO VOLARE
Avrei voluto vederlo volare, il pavone, ma fui colpito dalla grande lucertola grigia ferma sulle rovine del tempio - alti gradoni sotto il sole che non portano più a nulla.
in cucina bevo da solo del vino pugliese di là la voce di leonard cohen mi verso un altro bicchiere dalla finestra si vedono passare i treni mi accendo un’altra sigaretta
Di Carvelli (del 06/07/2011 @ 09:21:12, in diario, linkato 1127 volte)
La più bella per me della raccolta Epifanio di Baldo Meo. E che non a caso chiude la raccolta.
Che ci sia dunque qualcuno una voce a rassicurarmi, di giorno e mentre muoio, che nonostante tutto il terrore, tutto il caos e l'eclisse e i vecchi mari e le paure, le cose rimangono come mura incrollabili a difendere una mente troppo debole per sopportare l'inferno ordinario e incontrollato che è in ogni destino.
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