Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Giovedì siamo andati a mangiare al cinese, venerdì all'africano, sabato al giapponese. Io ero uno (e trino) e gli altri cambiavano. Così ho mangiato in un'escalation della cucina etnica.
Sabato ci stava che mi facessi un kebab o un couscous e invece sono andato a vedere Il gioiellino e mi è piaciuto. Bravi Girone e Servillo. Chi lo vedeva con me era in visibilio per Servillo io un po' meno. Rideva a ogni piè sospinto mentre a me la sua parte sembrava tragica. Differenti percezioni.
La scritta di ieri è stata subitaneamente coperta da una vernice grigia.
Me la dici una cosa bella? - ha chiesto lei. Una cosa bella. - ha detto lui. E lo era una cosa bella. Davvero.
Ieri sera mi sono trovato questa scritta a pochi metri da casa. Fa riferimento, lo sapete, allo stupro in caserma che ci ha fatti assurgere agli onori della cronaca. A parte il refuso che, stante la mia esperienza avrei potuto provare a correggere, il mio marciapiede verrà storicizzato da questo infausto accadimento. Ogni giorno il mio buongiorno troverà specchio in queste parole. Sperando che chi prova a dimenticare non dimentichi.
Di Carvelli (del 07/03/2011 @ 09:26:22, in diario, linkato 1010 volte)
Il film è Lanterne rosse. Nella scena che vi racconto la terza e la quarta concubina parlano tra loro in un momento di faticata vicinanza. La terza che era una cantante lirica dice all'altra: "Tutto è rappresentazione. Se reciti bene inganni gli altri. Se reciti male inganni te stessa, se non sai ingannare neppure te stessa non ti restano che i fantasmi". Al che la quarta sorella, con il cinismo addolorato che la porterà alla follia, dice: "Tra gli uomini e i fantasmi la sola differenza è il respiro". La vita ha spesso questa valenza bifida ma io, oggi, pensavo a questa pericolosa rappresentazione che è la sua "interpretazione". Alle doppie implicazioni che ne nascono e a quanto non ne sappiamo tenere conto nel cercare di fare bene o male la sua finzione.
|