Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Lo vedo ballare spesso ai concerti. Nella mia zona soprattutto. E' un vecchietto un po' ingobbito e bianco, gli occhi piccoli, il corpo tozzo, vestiti dignitosi. Ai concerti si mette sotto il palco e rivolto verso il pubblico rotea tutte e due le braccia in entrambe i sensi come se tenesse in mano la corda dei pugili, senza saltare. Stava da un tabaccaio e diceva che ieri aveva ballato bene che è più facile quando hai il cemento sotto. Che però gli era dispiaciuto che gli avessero impedito di ballare. Che fastidio davo?, ha chiesto.
Strappo definitivo: Berlusconi caccia Fini e dice che si è tolto un peso come era successo divorziando da Veronica.
In anticipo sullo stupore di chi non l'ha riconosciuta mi preme dirvi che la scritta a Ferrazzano (di cui ieri) era citazione da qui
">."L'amore è come l'alcool, più sei impotente e sbronzo e più ti credi forte e scaltro, e sicuro dei tuoi diritti". Letto all'alba dal Viaggio al termine della notte di Celine.
Di Carvelli (del 29/07/2010 @ 08:41:31, in diario, linkato 1029 volte)
Una ragazza di passaggio* (Variante: un ragazzo di passaggio). Riflessioni barra domande: ma le cosiddette "ragazze di passaggio" sanno di essere tali? E' un'evidenza anche loro questo essere per andare? Sanno che probabilmente portano già su di loro una data di scadenza. Le parole aleggiano. Se le fermi, se le metti in fila, fanno un po' impressione. Incutono una sorta di timore reverenziale. Come nuvolette passano senza portare pioggia. In effetti basta davvero poco poco vento e sono già via. Succede così alle cose di passaggio. Succederà così anche alle persone. Ragazza/Passaggio. Una versione dell'amore transitoria o transeunte, caduca, effimera, precaria. Affetta da vizio di temporaneità o momentaneità. Come se ne esce?, non è domanda da farsi: l'ingresso è già in uscita. L'ingresso è l'uscita. Come una specie di vizio di forma o, meglio, di committenza a tempo. La domanda è (la risposta credo sia) se esiste una categioria definita o se la definizione non sia alla persona ma alla situazione. Dubbi legittimi dati dalla ripetizione del passaggio. Un po' di tristezza ma alla fine è forse solo caratteristica umana. Replicabile. Replicata.
* Sentito pronunciare ieri sera in un ristorante
Di Carvelli (del 28/07/2010 @ 09:25:03, in diario, linkato 1091 volte)
Piccolo viaggio in Molise. Segnalo (per quel che ne ricordo) la Festa della Zampogna a Scapoli con frati danzanti (TARANTOLATI). E la bellissima festa del raccolto, le Traglie a Jelsi con annesso concerto di Roy Paci. Linko foto di alcuni carri tutti costruiti col grano. A Ferrazzano veniamo intrattenuti da una vecchietta che ci sollecita rispetto a Robert De Niro (Di Niro è l'originale senza errori in anagrafe USA). Le origini del divo sono qui e lo aspettano frementi i paesani. Anche Totò (De Curtis) avrebbe antichi natali qui. Su un muro questa scritta:
NON SONO RIUSCITO A CAMBIARTI
Prima di salire sarà bene scendere. In fondo a qualcosa servirà, ti dici. Uscire da questo fermo immagine. Ti ho fatto del bene. Ti ho fatto del male. Persino tu non hai deciso la risposta giusta. Non io. Non io. Una risposta che non capisci. Mi hai fatto del male, pensi. Non c'è verso. Di dire quel che non sai. Di questa incertezza. Di questo non fare, non dire. Meglio scendere. Prima di essere arrivati, prima di essere partiti. E sembra già tutto fatto e sfatto, consumato. E ora da mettere da parte. E' ora.
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Raffaele ha quasi tre anni. Quando gli sono stato presentato è rimasto un po' perplesso e poi ha iniziato a cantare questa canzone senza che nessuno sapesse perché. Ma il perché c'è
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Di Carvelli (del 23/07/2010 @ 09:07:15, in diario, linkato 1082 volte)
Vi segnalo sul sito della Treccani un mio contributo alla sinonimia del verbo-copula. In breve: Francesca Serafini a cui devo la postfazione del mio libro sul porno (e che qui ringrazio per il coinvolgimento nel progetto) mi ha sollecitato a pensare a una parola/verbo alternativa all'atto sessuale. Devo un sentito grazie alla mia editor Daniela D'Angelo per la conversazione che ha generato il pensiero della parola alternativa. La copincollo sotto e vi segnalo il resto dei contributi.
www.treccani.it/Portale/sito/lingua_italiana/speciali/eros/Glossario.html
stampare
A dispetto del carattere percussivo della parola, mi emoziona ricordare che con un gesto di semplice impressione vengano tradotti, in una concretezza che non svapora, fatti emotivi e immateriali. Succede così, in una stamperia o con l’Atto Primo. Anche questo ultimo, infatti, ha una sua meccanica che traduce e riproduce, con regole tipografiche sue, più o meno sofisticate, desideri, intenzioni e anche un po' di futuro. Effetto e causa di emozioni. I siciliani usano persino la locuzione “stampare un bambino” e tutto lascia pensare che, anche nella apparente serialità della parola, sia possibile riprodurre pezzi e idee uniche, non numerabili. Indimenticabili. (Roberto Carvelli)
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