Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Dunque. Noto con (sopresa?) che si sta facendo strada l'idea della donan nuda con l'orologio al polso. In due parole, le puoi togliere tutto ma non l'orologio. prima era una marca... ora sembra che una donna che si spoglia l'orologio se lo tiene. Non voglio fare pubblicità ma l'usanza si allarga. Chissà se l'usanza è diventata moda oltre che cliches e comportamento oltre che trovata da copy. Per ora ci tocca goderci donne tutta pelle con ferro al polso. La meditazione mattiniera è: ma vi sembra comodo, fuori dal comprensibile sadismo prodigarsi nelle alcove con il ferro da polso. Ai post l'ardua sentenza!
e mi è piaciuto un film di Patrice Leconte con una rediviva Sandrrine Bonnaire e il bravissimo Luchini. Un interno prezioso dell'amicizia e della seduzioni, la faccia multiforme e sorprendente della rinascita. Quel tipo di rinascita che cambia i colori delle cose (dal verde marcio al bianco) e ci fa tornare il buon umore e la voglia di esserci. Un film sull'antidepressione ma anche su altro e mi fa piacere che Leconte sia tornato alla delicatezza dei primi film lasciando un po' la maiera - bella ma maniera - degli ultimi due. Belli ma con un po' di maniera.
Scrivo al volo prima che tolgano al corrente come annunciano quei fastidiosi messaggi improvvisi che ti trascinano nel vortice della assenza di tecnologia. Che vi dico? Che ho visto In ostaggio anche se sarei volentieri rimasto a casa a quel punto, alla fine insomma. Ma ero con un simpatico e prezioso collega e una splendida bionda (bionda? ricordarsi di guardare i capelli prima di scrivere i post....sorrido). Per il resto pioggia letto colazioni e Kamasutra (in smart) ovvero di carta...a fra poco....speroooooooo
Mi hanno girato questo breviario di scrittura e me ne faccio latore, felice.
Consigli di Roy Peter Clark:
Affidati alle mani.
Per un po', dimentica il cervello e fai correre le mani sulla tastiera. Comincia a scrivere, qualsiasi cosa. Anche le mani sono collegate al cervello: saranno loro a dargli una spinta e a suggerirgli le parole con cui cominciare.
Scrivi ogni giorno.
L'antica raccomandazione di Plinio "Nulla dies sine linea" è più attuale che mai. Meglio scrivere che aspettare.
Concediti dei piccoli premi.
Scrivere stanca. Finita una pagina o un passaggio difficile, concediti una passeggiata, una tisana, un cioccolatino, una bella canzone.
Comincia a scrivere presto.
Non aspettare di avere tutto chiaro in testa, tutta la documentazione pronta... comincia subito. Meglio avere più tempo per la revisione.
Conta ogni cosa.
La qualità è importante, ma anche la quantità. A scrivere in maniera veloce e scorrevole si imparara scrivendo tanto.
Riscrivi.
La qualità viene dalla revisione: scrivi velocemente per poi rallentare il ritmo e tornare su ogni frase, ogni parola, per migliorare e asciugare il testo.
Fai attenzione al linguaggio.
Non dire "ritardo", "difficoltà", "blocco della pagina bianca". Meglio "cominciare", "idee", "titolo", "ritmo".
Apparecchia la tavola.
Sgombra il tavolo (e la mente) prima di cominciare. Rispondi ai messaggi che aspettano, butta i ritagli che hai già letto. E, una volta finito il testo, prepara il tavolo per il giorno dopo.
Trovati un editor per amico.
E' importante che qualcuno rilegga i nostri testi e ci suggerisca come migliorarli. Ma qualcuno che ci voglia bene e che sappia capire cosa dirci senza scoraggiarci.
Tieni il taccuino a portata di mano.
Carta e penna sempre con sé: per appuntare un'espressione che abbiamo sentito, una parola nuova, un'idea da sviluppare, un'immagine che ci ha colpito, un sogno che abbiamo improvvisamente ricordato.
Di Carvelli (del 07/12/2004 @ 15:56:04, in diario, linkato 1157 volte)
10/12/1964 10/12/2004
Quarant'anni di Babuino
Per festeggiare i quarant'anni della libreria Feltrinelli di via del Babuino, Inge Feltrinelli e Carlo Feltrinelli invitano a un pomeriggio di happening, musica e incontri con amici, autori, protagonisti e testimoni.
Ore 16.00 Proiezione del film di Alberto Grifi Anni '60 non stop. La visione del film sarà accompagnata dalle testimonianze di Alberto Grifi, Manuela Kusterman, Giancarlo Nanni.
Al termine della proiezione, apertura del buffet e sottofondo musicale con un juke-box modello Princess del 1962. Per i più ludici sarà a disposizione un flipper originale degli anni '60.
Per tutto il pomeriggio, ospiti e amici porteranno le loro testimonianze sui tanti aspetti della cultura e del costume di quegli anni a Roma, dall'arte alla letteratura, dal cinema alla politica. Tra i tanti ospiti presenti: Carla Accardi, Alberto Arbasino, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Achille Bonito Oliva, Giuliana Calandra, Adele Cambria, Roberto Carvelli, Elisabetta Catalano, Manuel De Sica, Alfredo Giuliani, Tullio Kezich, Marco Lodoli, Dacia Maraini, Giulia Massari, Titina Maselli, Renato Mambor, Elio Pagliarani, Paola Pitagora, Giovannino Russo, Enzo Siciliano, Carla Vasio, Marisa Volpi.
Nella giornata verrà esposto il dipinto di Carla Accardi Nero su arancio (2004), mentre Mojmir Jezek, con una lavagna a fogli mobili, realizzerà nel corso della festa degli specialissimi esemplari dei suoi
Cuori.
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Di Carvelli (del 07/12/2004 @ 14:26:36, in diario, linkato 1147 volte)
Dunque. Oggi in una pagina de Il Messaggero con 7 (sette) rimandi interni, quindi affollata di seguiti, uno rimandava ad una restauro studio di affresco antico la cui erezione di pene fa dire "pornografia". Ieri Vanna Vannuccini nella prima pagine della cultura di Repubblica domanda alla Jelinek (in imbarazzo alla domanda) se sa che i suoi libri in Italia erano stampati (ora si è scatenata al bagarre) da un editore di pornografia. Avrei almeno una cosa da dire su questo editore (SE/ES) con il quale avrei dovuto esordire anni fa ma una mi sento di dirla a prescindere e cioè che ho nelle sue splendide edizioni dei libri fondamentali da Thoreau a Il giardino delle delizie, De Sade Butor ecc. Pornografia: fornire una definizione. Legale. O iconografica. O...
Di Carvelli (del 07/12/2004 @ 10:35:05, in diario, linkato 1001 volte)
Ecco. Se uno apre una pizzeria a taglio si deve dotare di questa semplice strumentazione visiva. A Roma è così. Spesso. Ometto i miei perplessi annotare di PIZZA E... PIZZA E SFIZI... PIZZA E ALTRI... L'ALTRA PIZZA PIZZALANDIA ...e via così. L'iconografia è questa: tranquillizzante, condivisa, quieta, digestiva. Forse: digestiva. Forse appetitosa. Mah. Se uno apre una pizzeria ecco. Quattro poster e via. Senza troppi problemi.
Di Carvelli (del 03/12/2004 @ 12:50:16, in diario, linkato 1068 volte)
Eccolo Franco Trentalance protagonista (in buona parte o almeno in una delle sue parti migliori) del mediometraggio di Gionata Zarantonello UNCUT ( www.uncut.it). Un film con una buona idea. Un'idea per un bel film. Avrete la fortuna di vederlo? Non so pare di sì. Garantisce la Lantia. A me è sembrato un buon esperimento di camera (il film è tutto un lungo pianosequenza). Ci sono dei momenti forti ma duri direi mai. Buona visione.
Di Carvelli (del 03/12/2004 @ 10:52:19, in diario, linkato 1078 volte)
Ho finito di leggere il libro del mio amico Michele Governatori IL PAESE DELLE CICOGNE che mi è piaciuto. Un ottimo possibile film con regia che so di un Milani, Piccioni, Mazzacurati... Con uno Scarpati, una Ceccarelli (sublime attrice del neocinema italiano che leggo in crisi...la classifica ci porta solo un NON TI MUOVERE nei primi dieci e poi si va al 34° con Amelio...). Il libro è su un caso di adozione. Interessante compravendita triste e speranzosa con la Polonia (sic). Il protagonista è un pubblicitario ed eccolo a fare spot con produttori attori. Tipo Rana ma tipo molti altri. Giorni fa ho visto un proprietario di una marca di calzature a prendersi in faccia una sua stessa suola che sbuffava vapore come un ferro da stiro. La moda è: Sono quello che faccio. La faccia mia è quella di quello che creo. In altre parole: ci metto i soldi ma pure la faccia. Facce toste (nel senso di dure).
Di Carvelli (del 02/12/2004 @ 09:56:42, in diario, linkato 1084 volte)
Spero ancora però a rate. E' la vignetta di Bucchi (vignetta?) da la Repubblica di oggi. Mi sembra una straordinaria idea triste questo cedimento alla speranza dilazionato. Della serie: i post non più ottimisti. Li faccio a 2 a due. Oggi mi rimetto alla clemenza di un pensiero precario e indigente e mi ritornano in m,ente le azioni politiche di cui mi parlava De Luca nell'intervista del libro PAR dove militanti attaccavano la luce alle baracche dei poveri. Che dire della spesa proletaria dei libri? Certo con Balestrini vale la pena soggiungere che se sono criminali quelli che li prendono non sono a piede armato gli alzatori di prezzi alias strozzini?
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