Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
"Perché essere una ragazza se puoi essere una dea?" Così una pubblicità stamattina all'alba. Io riponevo il libro di ieri della Mansfield ("La passione della scrittura") e prendevo il Proust di "Sulla lettura". Mi attardavo sul passo in cui lo scrittore francese decanta il potere fantastico dei libri letti in età giovanile. Il fantastico determinato dall'atmosfera di quelle letture così lontane nel tempo e di quei generi così in voga per quegli anni e trasudanti colore e nuvole. Il Capitan Fracassa, per esempio, da cui legge: "Il riso non è per sua natura crudele; distingue l'uomo dalla bestia, e, come ben apparisce nell'Odissea di Homero, ellenico poeta, è attributo degli dei immortali e felici che ridono a sazietà risate olimpiche negli ozi eterni".
Balconi che sembrano consolati dell'Italia all'estero, piccoli comitati patriottici in quartieri polacchi della romana periferia. Mentre i muri lusingano il Sì e il NO con identico attaccamento al "fratellid'Italia" nazionale, l'11 di Lippi sta per affrontare la RepCeca. Mai come stasera, mai come domani e giorni prossimi l'italico patriota difende i colori della sua bandiera. Il bandierosterone è ormai in circolo vizioso. C'è da sperare che...
Rileggo (?) "I palloni del signor Kurtz" da "Euridice aveva un cane" di Michele Mari ed è una perfetta metafora di questi giorni. I bambini giocano in una specie di libro Cuore e i palloni che calciano finiscono nel giardino del signor Kurtz che non li rende neppure sotto preghiere delle suorine ("Signorine"). A scavalcare e a scoprire il mistero ecco emergere lo strano collezionismo del signor K. (mi vengono in mente i racconti di Savinio). UN pallone, un vaso e una data. Anche l'aldiqua degli schermi televisivi di questi giorni ci urge un collezionismo di palloni mandati in tribuna e oltre fino ai nostri tinelli e salotti e cucine e monocamere...e sui vasi dovremmo scrivere i minuti più che i giorni. E allora noi che facciamo? Glieli ridiamo indietro oppure ce li teniamo in ostaggio questi palloni non nostri e non loro?
Di Carvelli (del 21/06/2006 @ 14:17:06, in diario, linkato 1482 volte)
Nuntereggae Più
Abbasso e alè abbasso e alè abbasso e alè con le canzoni senza fatti e soluzioni la castità la verginità la sposa in bianco il maschio forte i ministri puliti i buffoni di corte ladri di polli super pensioni ladri di stato e stupratori il grasso ventre dei commendatori diete politicizzate evasori legalizzati auto blu cieli blu amore blu rock and blues NUNTEREGGAEPIU' Eya alalà pci psi dc dc pci psi pli pri dc dc dc dc Cazzaniga avvocato Agnelli Umberto Agnelli Susanna Agnelli Monti Pirelli dribbla Causio che passa a Tardelli Musiello Antognoni Zaccarelli Gianni Brera Bearzot Monzon Panatta Rivera D'Ambrosio Lauda Thoeni Maurizio Costanzo Mike Bongiorno Villaggio Raffa Guccini onorevole eccellenza cavaliere senatore nobildonna eminenza monsignore vossia cherie mon amour NUNTEREGGAEPIU' Immunità parlamentare abbasso e alè il numero 5 sta in panchina s'è alzato male stamattina mi sia consentito dire il nostro è un partito serio disponibile al confronto nella misura in cui alternativo aliena ogni compromesso ahi lo stress Freud e il sess è tutto un cess ci sarà la ress se quest'estate andremo al mare solo i soldi e tanto amore e vivremo nel terrore che ci rubino l'argenteria è più prosa che poesia NUNTEREGGAEPIU' Ue paisà il bricolage il quindicidiciotto il prosciutto cotto il quarantotto il sessantotto il pitrentotto sulla spiaggia di capocotta Cartier Cardin Gucci portobello e illusioni lotteria a trecento milioni mentre il popolo si gratta a dama c'è chi fa la patta a settemezzo c'ho la matta mentre vedo tanta gente che non c'ha l'acqua corrente e non c'ha niente ma chi me sente... ma chi me sente e allora amore mio ti amo che bella sei vali per sei ci giurerei ma è meglio lei che bella sei che bella lei vale per sei ci giurerei sei meglio tu che bella sei NUNTEREGGAEPIU'
Di Carvelli (del 22/06/2006 @ 09:59:29, in diario, linkato 1399 volte)
Metropolitana. Ancora Michele Mari, ancora "Euridice aveva un cane" (il racconto omonimo): bellissimo. Ed ecco di nuovo il passato che ritorna. Ecco, mi dico perché ci leggo tutta la mia infanzia in campagna sulle rive del Fùcino. Ecco mi dico, ancora io negli anni come quando l'altroieri uno spiacevole campanello ha suonato una porta che volevo vedere serrata. Che è stata serrata anni fa e tale deve rimanere. Non aperta a convenienza o ufo. E dici che è finita? E guardi l'oroscopo e chiedi auspici? E disponi le carte sul piano alla ricerca di segni. E non è finita. Mi scrivi da lontano. Dal lontano degli anni senza che io riesca a fare zero del tempo, a ripensarlo nell'oggi. Non ora, almeno. Ma provo. Proverò (c'è un limite invalicabile di tempo al ricordo?). Intanto spunta una formica in viaggio su di me che viaggio in metro e mi ricordo delle blatte (eri appena arrivata a Roma, è la tua immagine di Roma?) addosso al barbone. Spunta una formica a mezz'ora dalla mia uscita da casa, frutto del mio piccolo prato asciutto di una sera di lenzuola calde senza che capiamo da dove arrivano le scampate. Sarà un'ennesima metafora del ricordo? E poi, uscendo dalla metro, i Tears for Fears. Tutto qui.
Di Carvelli (del 22/06/2006 @ 14:27:22, in diario, linkato 1633 volte)
Abbracciare un albero senza fare finta che sia un essere umano ché non esiste un essere così corteccioso e rettilineo. Anche quando sono lunghi, anche quando sono larghi gli esseri umani sono colmi di irregolarità. E' per questo che piacciono. E' per questo che no. Ed è spesso per questo che non ci viene di abbracciarli alle volte. Ma abbracciare un albero è pure un'esperienza. Sì, imparagonabile, è vero. Ma inopinatamente diretta. Non respingente. Totalizzante. Senza rischi intensa. Ma finisce lì.
Questo albero è di Annamaria Ballarati
Di Carvelli (del 23/06/2006 @ 10:11:17, in diario, linkato 1434 volte)
Dico cose brutte. Le penso. Prima le penso e poi le dico. Mi dibatto come un pesce. Salto di qua e di là come se cercassi la sponda d'acqua da cui provengo. In metropolitana sento un accento che non è di qui e penso a lì. Sono in fuga perenne. Mi piacerebbe domani non svegliarmi a quell'ora e non andare lì. Ora non vorrei essere qui. Stamattina volevo fare come se non dovessi andare da nessuna parte. Come se non avessi fretta ed ero felice. Ora vorrei pensare che se fossi altrove tutto sarebbe meglio o uguale. Che non è poi così necessario che io faccia questo. Che non conta il per sempre. Che conta ora. Che è importante questo. Che sto bene e che sono felice e che tutto il mondo lo sarà con me se io lo sono. Anche tu. E che non serve essere giusti, essere pari, essere uguali. Che serve solo essere veri. E felici.
Di Carvelli (del 23/06/2006 @ 10:21:29, in diario, linkato 1632 volte)
Di Carvelli (del 26/06/2006 @ 09:33:01, in diario, linkato 1445 volte)
Senso di nausea, vomito, spossatezza, febbre a 39e5, muscoli stressati, dissenteria. Mal di testa continuo, cervello ottuso, bloccato, contuso. E' in atto una piccola guerra nel corpo. Poche informazioni, qualche sintomo di fumo e polvere da sparo per saperlo. E' in atto una vera e propria ribellione, una di quelle che devastano un piccolo paese del Centro Africa senza che nessuno ne sappia nulla, senza che nessuno se ne dia troppa pena. Il fatto è (anche) che non si sa bene chi abbia ragione. I fedeli di X o quelli di Y? C'è uno scontro di pura e ingiustificata violenza senza buoni. La sinistra si dice più vicina a X, la destra a Y (che però piace ad una frangia molto circoscritta della sinistra). E' in atto una guerra sanguinosa al centro del mio corpo e io inizio a darne notizia anche se per molti è una notizia come un'altra, l'ennesima sfiga di cui fregarsene.
Di Carvelli (del 26/06/2006 @ 13:11:49, in diario, linkato 1475 volte)
Questo libro è di Alberto Calligaris. Poesie. Poesie che possono leggere anche quelli che non leggono poesie (sapete no? che c'è gente che non legge le poesie? Persone che proprio si rifiutano. Che se anzi c'hanno un titolo a casa o è Quasimodo - retaggio di banchi di scuola - o si sbrigano a disfarsene magari regalandolo all'idraulico o al postino o al primo che dice oh ma questo è un poeta che... e prima che finiscano quelli "se le interessa lo può prendere...ce l'ho lì non so da quanto...se lo dovevavno venire a prendere e invece..." come fosse una lavatrice che non va o un frigorifero che fa acqua... Per questo se vi capita di andare a casa di qualcuno - è chiaro soprattutto se leggete poesie o non vi fa schifo - e notate un libro di poesie fate che vi interessa, così ve lo regalano e se vi dice bene sono divertenti e dissacranti - deo gratias - come quelle di Alberto Calligaris, il che non guasta) Punto? Sì, punto (e segue poesia). Punto.
Le tirai giù le mutande ma avevo anche una mezza idea di ritirargliele su quella tristezza che ti assale all'improvviso con quelle persone che dicono adoro Van Gogh stavamo con la porta chiusa nella sua camera cattolica e lei mugolava senza che avessi ancora fatto nulla
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