Immagine
 Letto di pescatore a Comacchio... di Carvelli
 
"
Quand'ero giovane, avevo ali instancabili,/ ma non conoscevo le montagne./ Quando fui vecchio, conobbi le montagne/ ma le ali stanche non tenevano più dietro alla visione./ Il genio è saggezza e gioventù.

Edgar Lee Masters
"
 
\\ Home Page : Storico per mese (inverti l'ordine)
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 21/07/2008 @ 09:39:16, in diario, linkato 703 volte)

Non capita spesso di avere buone sorprese dal web e in specie dal mondo dei blog ma mi piace scoprire grazie alla mia amica lontana ma sempre presente nelle letture e negli scambi epistolari - Rima - questo piccolo spazio di racconti fuori dal Continente. Lo scrive una ragazza italiana, Viviana, con una grazia leggera che rafforza lo stridore di certi contrasti che racconta. Aveva ragione la mia amica: "si legge come un romanzo, un pezzo di seguito all'altro senza pausa, come se si volesse andare avanti in una lettura seriale". Mi domando come mai si dia e si sia dato tanto spazio editoriale a quei campionari un po' veloci di sessopratica e non abbia trovato luce nella stessa onda "esperienziale" una generazione di cooperatori, sostenitori del diverso, aiutanti nella lotta alla emarginazione, scopritori e raccontatori di altri mondi. Qui vi segnalo un post recente. Il resto lo trovate qui.  Dimenticavo: Il titolo del blog è You still have the waves in your eyes

 

Botte

 
Qui, a scuola picchiano i bambini. L'ho scoperto mesi fa, in una serata qualunque nel sottobosco con qualche amico di Orisha. Parlavano di quando erano alle elementari, di quando la maestra tirava fuori la riga. Non potevo credere a quelo che stavo sentendo, mi sembrava una cosa da Medio Evo. E da quel momento ho cominciato a sollevare l'argomento con frequenza, per capire quanto questa pratica fosse diffusa, ma soprattutto per sentire le opinioni della gente. "Ma certo, tutti le prendono, prima o poi", mi diceva una ragazza con una scrollatina di spalle. L'ho chiesto a molti, tutti hanno confermato, nessuno e' stato risparmiato. Chi piu' chi meno, tutti le hanno prese.

"Ma Vivi, devi capire che questa non e' l'Europa", mi diceva Trudy. "Qui i ragazzini non hanno rispetto. Crescono in strada, senza padri, senza figure di riferimento. Non sanno nemmeno cosa sia l'autorita'. Non ascoltano, disturbano, distruggono le sedie, le aule. Come si fa a tenerli sotto controllo senza il pugno di ferro? Come credi di poterli minacciare?", "Con una nota, un brutto voto?" ho azzardato io. Lei e' scoppiata a ridere. "Cosa vuoi che gliene importi ai piccoli delinquenti di un voto o di una nota? Cara grazia se vengono a scuola!". Il ragionamento a suo modo teneva, ma io ero agghiacciata. Semplicemente, non era una soluzione accettabile.

Man mano che proseguivo con le domande mi si formava un quadro piu' completo della situazione. I piu' fortunati venivano colpiti solo sulle palme delle mani. I piu' discoli ricevevano botte sul sedere. La cosa forse piu' scioccante e' stato scoprire che nella maggior parte dei casi non si trattava affatto di colpetti simbolici, ma di vera e propria violenza sui bambini. Un ragazzo grande e grosso con un sorrisone bianco sulla faccia nera ricordava di quando andava a scuola con cinque paia di pantaloni sovrapposti, perche' gia' sapeva che le avrebbe buscate, e cosi' avrebbe fatto meno male. Mi sono chiesta quanti pianti ingoiati stessero dietro alla sua risata indifferente.

Un'altra brutta scoperta e' stata l'arbitrarieta' di questo trattamento. Coloro che hanno frequentato scuole piu' o meno prestigiose hanno vissuto questa esperienza solo come metodo disciplinare, che per quanto aberrante aveva una sua logica. Ad ogni errore corrispondeva un numero preciso di botte, e punto. Era un sistema di giustizia. Ma i ragazzini piu' indisciplinati, o quelli che finivano nelle scuole peggiori, ricevevano un trattamento ben diverso.

Ne parlava anche Mister K in uno dei suoi shows nel cortile di casa, in cui lui regolarmente commenta i piu' delicati argomenti di attaulita' traducandoli in un linguaggio comprensibile ai suoi amici cannaioli. "I bambini vengono picchiati nella piu' assoluta impunita'. Da maestri che non fanno altro che sfogare le loro frustrazioni. Che ci godono. Pieno cosi' di maestri che ci godono". E faceva l'imitazione di una maestra sadica che picchiva, picchiava e godeva, e i suoi amici ridevano a quello spettacolino grottesco. Poi lui si zittiva per un secondo, pieno di rabbia. E su tutti loro passava un'ombra di qualche ricordo fugace a cui non potro' mai avere accesso.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 21/07/2008 @ 11:38:46, in diario, linkato 949 volte)

Di blog. Mi piace leggere questo www.internazionale.it/interblog/?blogid=23 di Internazionale di cui è autore Claudio Rossi Marcelli. Ve ne linko uno (sotto). A proposito di Internazionale invece non manco mai di leggere ogni settimana la piccola striscia di Gipi. Questa settimana era dedicata ai tassinari, alla violenza sulle donne quella sollevata dal rango di violenza sotto la specie più autocompiaciuta del machismo o della virilità che dir si voglia. Insomma ecco che vi invito a riflettere di quanto male ci costa la nostra scelta sessuale e di quanto bene potrebbe, invece, portarci se riuscissimo a domarla. Di seguto il post di CRM.

 

Né gay né ebrey
La competizione per fare il testimone di nozze per una cara amica può essere un gioco molto, molto pericoloso.

Quando ha annunciato che si sarebbe sposata in chiesa, noi abbiamo tutti storto il naso. La mia amica G è atea, anticlericale e di discendenza ebraica. Ed è stata per anni una grande frequentatrice della zona bestemmia.

Ma poi ci ha spiegato che lei e il suo futuro marito amano molto l'aspetto estetico e tradizionale del matrimonio cattolico: il vestito bianco, il bouquet, lo scambio delle fedi. Insomma, l'amica G ci ha fatto sapere che si sposa in chiesa un po' per lo stesso motivo per cui lo fa un numero sempre crescente di giapponesi: perché è tutto così carino!

Tranquillizzati da questa concezione pagana delle nozze, ci siamo buttati tutti a capofitto nei preparativi e, a oltre un anno di distanza dall'evento, già passiamo delle ore a discutere dei minimi dettagli.

Ieri c'è stata una delle discussioni più infuocate: la scelta dei testimoni. L'amica G ha scelto di averne solo due (eliminando la triste usanza di averne tre, quattro, cinque di cui però solo due "firmatari" con un ruolo istituzionale). Scelta sobria e giusta. Ma chi saranno questi due?

Il primo è suo fratello: un mio amico carissimo con cui recentemente avevo litigato a morte su Facebook e con cui, ho il piacere di annunciarvi, ieri ho fatto pace in modo, molto affettuoso. Per il secondo posto è chiaro a tutti che i principali contendenti siamo io e la migliore amica di G.

Ma c'è un problemino. Anzi due: io sono un gay con prole e l'altra ragazza è un'ebrea che di recente si è trasferita a Tel Aviv per essere ancora più ebrea. Due persone che la chiesa non farebbe i salti di gioia ad avere davanti all'altare e soprattutto due persone che non sarebbero così contente di firmare un documento dove dichiarano di essere cristiani cattolici, di non convivere, di non usare contraccettivi e, implicitamente, di non essere né gay né ebrei.

Che serva firmare il documento, però, è tutto da vedere. Di certo lo fanno firmare ai padrini/madrine di battesimo (me lo ha raccontato tra le lacrime un'altra amica che, appena mollata dal suo convivente, ha dovuto anche firmare una dichiarazione di NON essere convivente). Ma il testimone di nozze penso che sia una figura del diritto civile: tipo il tizio in fila dietro a te che ti fa da testimone per la carta d'identità.

E poi c'è la questione sacramenti. Bisogna essere battezzati/comunionati/cresimati per poter fare da testimone? Questo giocherebbe a mio favore perché io, al contrario della mia rivale di Tel Aviv, sono cresimato. Eh sì, lo so, un brutto scherzo del destino (o un brutto scherzo di mia madre, per essere più precisi), ma è così.

Comunque, stretta tra tutte questi dubbi e difficoltà, che nessun forum di matrimoni e future spose è riuscito a risolvere definitivamente, l'amica G ha cominciato a pensare di scendere al gradino di candidati sottostante. Dopo il gay e l'ebrea, ci sono a parimerito le tre amiche dell'università. Tutte e tre cristiane, tutte e tre rispettabili, tutte e tre presentabili. Appunto, tutte e tre: come fare a sceglierne una senza che le altre due rompano l'amicizia in preda allo sdegno e alla delusione?

A quel punto sono cominciati a uscire i nomi più assurdi come candidati testimoni: l'amica del liceo che G non vede più da anni, la cugina a cui non ha quasi mai rivolto parola, il figlio della portiera a cui era così affezionata.

Insomma, il caos più totale. Per facilitare le cose, allora, io ho fatto un nobile passo indietro: "Cara G, io spero che i testimoni possano essere anche di altre religioni e quindi ritiro la mia candidatura e endorso la mia rivale (Yes, we can!). Ma a una condizione: che le mie figlie possano essere le mini damigelle che precedono la sposa spargendo petali di rosa".

Un atto di profonda umiltà che apparentemente mi avvicina alla chiesa delle origini, ma che invece avrà l'effetto di rimettere me e la mia famiglia al centro della funzione. Perché lo sanno tutti che i testimoni non se li fila nessuno, mentre i paggetti sono i veri attori non protagonisti di un matrimonio.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 22/07/2008 @ 09:30:05, in diario, linkato 696 volte)
Di prima mattina. Accenti diversi. Parole che sventolano come bandiere di Stati. E io che penso alle linee di confine che hanno disegnato le lingue - o viceversa? - a quanti modi per svegliarsi con l'impressione dell'alterità. A due che in questo momento, da qualche parte, non si stanno capendo eppure... Eppure tutto il resto: lavorano, si amano, si chiedono indicazioni, si passano oggetti in un cantiere. Cose così. E' mattina. Non approfondisco.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 23/07/2008 @ 10:13:11, in diario, linkato 825 volte)

 

Come soldatini o puapazzetti in un fustino del detersivo aspettiamo che una mano venga a pescarci per portarci fuori da questo pozzo in cui stiamo accatastati l'uno sull'altro come in una fossa comune. Dateci la luce, dateci l'aria, fateci essere plastica con una piccola vita: quella di chi, non avendo moto proprio, deve essere azionato. Un piccolo movimento che basterà a renderci unici e quasi umani.

 

 

 

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 23/07/2008 @ 12:52:47, in diario, linkato 685 volte)
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 23/07/2008 @ 14:13:43, in diario, linkato 907 volte)

Questa poesia mi ha acceso Antonia Pozzi. La trascrivo e via così.

Alpe

Sulla parete strapiombante, ho scorto
una chiazza rossastra ed ho creduto
che fosse sangue: erano licheni
piatti ed innocui. Ma io ne ho tremato.
Eppure, folle lampo di un tripudio
e saettante verità sarebbero
un volo e un urto ed un vermiglio spruzzo
di vero sangue. Sì, bello morire,
quando la nostra giovinezza arranca
su per quella roccia a conquistare l’alto.
Bello cadere, quando nervi e carne,
pazzi di forza, voglio farsi anima;
quando, dal fondo d’una fenditura,
il cielo terso pare un’imparziale
mano che benedica e i picchi, intorno,
quasi obbedienti a una consegna arcana,
vegliano irrigiditi. Sulle vette,
quando la brezza che ci sfiora è l’alito
di vite arcane riarse di purezza
ed il sole è un amore che consuma
e, a mezza rupe, migrano le nubi
sopra le valli, rivelando a squarci,
con riflessi di sogno, la pensosa
nudità della terra, allora bello
sopra un masso schiantarsi e luminosa,
certa vita la morte, se non mente
chi dice che qui Dio non è lontano.


Pasturo, 28 agosto 1929

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 23/07/2008 @ 14:51:44, in diario, linkato 724 volte)
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 23/07/2008 @ 15:22:50, in diario, linkato 960 volte)





Ma com'è fragile la memoria - Intervista ad Agualusa
Roberto Carvelli

Anche per chi è più smaliziato è una grande tentazione quella di chiedere a uno scrittore chi sono i suoi riferimenti letterari. Con domanda più immediata: quali sono gli scrittori che ama? Sarà che è possibile creare una famiglia anche letterariamente e forse scoprire nomi in comune aiuta a capire quanti gradi di separazione ci distanziano. In pratica, una sorta di parentela o un'amicizia. Nel caso di José Eduardo Agualusa, scrittore angolano (nato da Huambo nel 1960) di lingua lusitana (vive tra Lisbona, Rio de Janeiro e Luanda), il gioco genealogico ha forse una ragione in più. La ragione è quella di una letteratura che qui da noi poco si conosce. E dunque, veniamo alla famiglia di Agualusa, questa: «Ci sono tanti modi di essere angolani. Io sono un angolano di origine portoghese che parla portoghese come lingua madre. In generale, in Angola c'è sempre stata un'attrazione per la letteratura latino americana, in particolare per quella brasiliana, e la portoghese come è ovvio. Per me è stato fondamentale uno scrittore portoghese dell'Ottocento, Eça de Queirós. Poi Rubém Fonseca e Guimarães Rosa. Mentre la generazione prima della mia ha amato molto Jorge Amado». A questo manipolo vorremmo aggiungere Pessoa - specie nel suo eteronimo Ricardo Reis - che nel libro di Agualusa ha la sua fetta di citazioni. Eppure il protagonista del libro dello scrittore angolano è Borges, rinato geco, che annidato tra le pareti di una casa ci racconta il destino di Felix Ventura, di mestiere genealogista ovvero «Il venditore di passati» (la Nuova frontiera, 15 euro) cui fa riferimento il titolo di questo romanzo. Colui che ricostruisce un passato pulito a chi ormai non ne ha più uno spendibile (una delle innumerevoli metafore di questo libro). Partiamo dalla situazione del suo Paese, nel quale sappiamo che lei ha avuto difficoltà per il coraggio delle sue posizioni. Come è la situazione in Angola? «In questo momento sto scrivendo un romanzo "retrofuturista" che cerca di far vedere Luanda con elementi di nazione moderna e allo stesso tempo con le caratteristiche di una società medievale. In Angola, e più segnatamente a Luanda, si trova una società diseguale. Nello stesso spazio convivono grande ricchezza e grande povertà. Il mio palazzo a Luanda al tempo del colonialismo era un palazzo di lusso. Dopo la colonizzazione è stato occupato da persone povere. I poveri cominciano a vendere le loro case e un appartamento può arrivare a costare più di un milione di dollari. Così, in un appartamento vive una famiglia ricca e accanto, in un altro, trenta persone che dividono la casa ancora con gli animali». La scelta di utilizzare un geco per far raccontare la storia è il doppio simbolo di un camaleontismo che è anche quello dello scrittore rispetto al suo tempo? E qual è l'influenza della situazione politica del suo Paese in questa scelta della metamorfosi? «L'Angola non è ancora una nazione democratica e dunque non è la stessa cosa scrivere in Angola o, per esempio, in Italia. In questo tempo si avverte in giro una certa paura. Il governo dell'Angola si è un po' spaventato con le elezioni in Zimbabwe. Dal 1992 per la prima volta a settembre ci saranno le elezioni e il governo è in grande apprensione. Nel partito al governo premono molto le correnti che pensano di non vincere le elezioni e così si fa leva sulla paura. In un contesto simile uno scrittore deve usare questi mezzi per raccontare le proprie storie. In Angola la maggioranza non ha la possibilità di esprimersi, è compito dello scrittore dare a questi "senza voce" la parola e creare il dibattito sui temi rilevanti». Un'altra caratteristica tipica dell'Angola è la grande forbice campagna/città... «C'è una differenza in una grande città di 4 o 5 milioni di persone dove la maggior parte abita in un contesto di grande povertà. Dove ci sono pochi molto ricchi che comunque condividono questa povertà: magari hanno una macchina costosissima parcheggiata davanti al portone di casa e dentro casa non hanno acqua. Poi ci sono comunità contadine che sono rimaste al margine della guerra e hanno potuto mantenere una struttura tradizionale, hanno avuto sempre alimenti e sono state preservate dalle malattie. Non hanno ad esempio subìto il flagello dell'Aids che invece si è diffuso nelle grandi città. Ma questa è l'eccezione: la maggioranza delle comunità contadine ha subito tutto il peggio della guerra». Lei fa dire a un suo personaggio "La castità è un'inutile agonia, ragazzo, io la correggo con piacere" e "Il peccato peggiore è non amare". Sembra una specie di trionfo dell'antitesi. «C'è un riferimento alla biografia di Borges, quando il padre, per svezzarlo, lo indirizzò da una prostituta senza che lo scrittore però riuscisse a trovare l'amore. Tutto il libro in realtà riguarda la costruzione della nostra storia a partire dalle memorie. La memoria è una cosa fragile perché ci sono sempre tante versioni di una storia. Questa è l'ambiguità su cui è costruito il romanzo: la fragilità della memoria. Non si sa mai se quello che racconta lo scrittore è verità o finzione. Il tutto è un omaggio ironico a Borges. Una piccola vendetta verso un uomo che ha sempre avuto un'idea altezzosa nei confronti degli altri paesi latinoamericani e dell'Africa».

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 24/07/2008 @ 09:32:12, in diario, linkato 808 volte)

1 Le fette biscottate PANMONVISO AI CEREALI BISCOTTO SALUTE
Queste

2 Le fette biscottate PANMONVISO BISCOTTO SALUTE comunque e sempre

Mi piacciono i prodotti che non vedo in pubblicità. Mentre ci sono alcuni prodotti che se vedo in pubblicità so che mai comprerò. Uno è sicuramente l'inflazionatissimo dessert al limone o mandarino ecc Non mi piaceva prima quando un'orchestrina suonava in un baglio. Non mi piace ora. Non mi piace il tema del rutt(in)o della ragazza. Diciamo che in genere rutti e scuregge in pubblicità non mi piacciono anche se li fanno teneri scoiattolini. Non mi piace la parola "costipato", l'alito pesante, "quel senso di bruciore", le mani che massaggiano la pancia. Non sono perbenista è solo che forse sono della generazione che certe cose se le vedeva dal farmacista o dal medico. Passi per il malditesta, e per la pomata post-urto. Per i dentifrici (ma non esageriamo per favore con l'effetto pulente, le setole umanizzate). Il resto, boh... Persino gli assorbenti femminili (se si vedono, se non si vedono, se comunque riesci a balalre nonostante tutto), le paste per le dentiere non mi sembrano temi da advertising. Ma io sono solo un semplice e morigerato consumatore ovvero alla fine della casta.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 24/07/2008 @ 12:20:34, in diario, linkato 807 volte)
Se non avete 40anni, se non siete nati in un paese se...se ...se... Forse non conoscete o non ricordate le radio con le dediche. Da Caterina di MonteSacro a Mario di San Giovanni...avete presente? Forse sì. Questa è Minuetto ed è una dedica a me. La metto anche se ...
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6
Ci sono 14282 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
diario (3972)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi pių cliccati

Titolo
casa (8)
diario (1)
Letti di Amicizia (81)
libri (7)
Roberto (9)

Le fotografie pių cliccate


Titolo

 


webmaster
www.lorenzoblanco.it








27/11/2024 @ 15:28:16
script eseguito in 251 ms