Immagine
 letto di niki de saint phalle (giardino dei tarocchi - capalbio)... di Carvelli
 
"
Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better.

Samuel Beckett
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 12/01/2007 @ 09:56:19, in diario, linkato 922 volte)

Rileggo un racconto di Vittorio Imbriani. C'è un certo Squillacciotti e mi viene in mente, non so perché, la saga di Scaramella. Intanto ecco una pagina dello scrittore.

Da Vittorio Imbriani -  La bella bionda. Costumi napoletani

 

 

(...) Un giorno, facendo non so che scampagnata, capitammo a pranzo sul Vomero in lieta brigata; e, caduto il discorso sulle prossime nozze d'un nostro compagno, il quale si pretendeva innamorato, indispettendosi che non volessimo credergli punto punto, lo Squillacciotti parlò press'a poco così: «Qual'è il miglior amore, o più esattamente, l'unico amore possibile in Italia? L'adulterio: e vel dimostro. In quattro condizioni può trovarsi la donna: o sarà fanciulla, o vedova, o pubblica, o maritata; di qui non s'esce, altri stati non vi sono. Vediamo in quale stato possa meglio amare ed amarsi. La fanciulla pensa a collocarsi, a trovare un buon partito, ad uscire dalla dipendenza della casa paterna, ad acquistare quella personalità, che solo il matrimonio può darle; non vuole amanti, anzi pretendenti; non fa alle compagne la storia delle sue passioni, anzi il racconto de' matrimonî, che le sono usciti, delle occasioni che ha avute. Quindi sta sempre come un cacciatore in agguato. Simula e dissimula. Le opinioni, i gesti, le virtù, le parole, il carattere suo, tutto è convenzionale. Del resto, non hai l'agio di trattarla con quella confidenza ed assiduità, che ti permetterebbero di riconoscere la fisonomia sotto la maschera. E spesso, non c'è fisonomia: l'ignoranza e la soggezione, in cui l'hanno educata, ne hanno compresso ed impacciato lo svolgimento morale; atrofizzano in lei la passione. La vedova ha più valore: conosce il mondo, comprende gli affetti, sente; ma, per lo più, medita anche essa di risituarsi, e sarà capace di conculcare gli affetti vostri ed i proprî per asseguir codesto bello scopo; o, se vi fa delle concessioni amorose, le limita, le subordina alla cura di tanti riguardi, all'apparenza, alla riputazione. La cortigiana, quella non ha riguardi quando ti vuol bene, e lusinga altamente la tua vanità, poiché in piena cognizione di causa antepone te solo a tutto il pubblico. Poi non ha imposture; Orazio Flacco l'ha detto in versi bellissimi: mercem sine fucis gestat. Ma è malsicura e mutabile; non t'offre alcuna guarentigia di costanza; accanto a lei, sei consumato da gelosia (se non altro retrospettiva ed indeterminata, che mi sembrano le due peggiori forme della gelosia), anche quando lei non ti dà alcun appiglio. Inoltre arrossisci d'amarla e d'esserne riamato; ti senti ridicolo; la disprezzi; ti disprezzi di amarla. E quell'amore e quella gelosia ti corrodono il cuore, simili a due ulcere infami, dalle quali ti lasceresti mangiare le carni, per non aver l'umiliazione di mostrarle al chirurgo, di raccontargliene l'origine. Rimane la donna altrui: essa ti ama disinteressatamente; da te non può chiedere, desiderare o sperare se non corrispondenza d'affetto; quest'unico contraccambio vuole, non altro. Conscia bene di quel, che si è l'amore, ti antepone agli altri corteggiatori, ti antepone al marito. È sicura, perché i nostri costumi rendono i legami di questo genere patti d'onore, come l'obbligo di pagare i debiti di giuoco; si sacrifica, si compromette per te; arrischia la pace e la tranquillità, e spesso la vita, sempre che ti accorda un quarto d'ora di piacere... Ed ora, ditemi voi: quale preferireste di queste quattro donne, di questi quattro amori?» (...)

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 15/01/2007 @ 10:14:02, in diario, linkato 914 volte)

Ho comprato e iniziato a leggere Le Correzioni di Jonathan Franzen. Poche pagine quindi è difficile dire. Ma intanto la conferma che una poltrona è un universo. E che spesso si dice di più di un personaggio quando lo si fa fare qualcosa anziché dirla. Poi ho letto la recensione di Laura Lepri sul Sole della Domenica) e ho regalato Lettera a un giovane scrittore di Claire DeLannoy. che è un editor e una scrittrice e scrive quindi nella doppia prospettiva di chi lavora con la propria e l'altrui scrittura. Sono suggerimenti e riflessioni sul tema angelo o professionista sotto le cui doppie mentite spoglie si raccoglie una delle figure preminenti della editoria in toto. In entrambi i casi - spiritualità o materialità - non è ,ale che si parli di e parlino gli artefici delle buone cose dei libri.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 15/01/2007 @ 16:09:27, in diario, linkato 934 volte)

sono seduta in briciole,
gli occhi accecati per pudore,
secondo le istruzioni
di un gioco di mattoni
viene inserito il pezzo.
Scosse che avvisano: i rottami
planano come foglie.

***

quando mi dormi in mente
la stanza ha il tuo profilo
ed ogni cosa un posto
come le vene.
Sei il figlio, e il piccolo animale
fermo sulla terra
annusata cercando la radice
la traccia, la coda di una promessa
che trattengo, fino a che è rotto
questo bavaglio, e il pensiero
si disegna nella linea
aperta delle nostre mani.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 17/01/2007 @ 09:19:39, in diario, linkato 1465 volte)
Ancora Franzen. In una sequenza di pagine (sono ancora all'inizio) si discute dei benefici del progresso e mi colpisce quando uno (uno scrittore qui) riesce da un argomento ritrito a fare novità. Intanto perché gli argomenti ritriti sono i più interessanti. Ad esempio l'amore: con l'amore ci fai vagonate di cose e ogni volta è ritrito. Eppure vai sul sicuro. Ma se uno poi riesce a fare del ritrito novità allora è fatta. Dunque il progresso: ha fatto o non ha fatto bane all'umanità? Ha o non ha portato con sé il salto del paradigma? O ha creato nuova disillusione. "Un nonnulla rallegra l'aria" c'è scritto in un libro di un mio allievo (Roberto Cannone...chissà se scrive ancora) nel periodo in cui ho insegnato. E' bello delle volte riprendere in mano pagine che hai perduto o pagine a caso e cercare in mezzo. C'è sempre qualcosa che ti può (rallegrare, anche in una giornata tutta nuvolosa come questa) riguardare.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 18/01/2007 @ 08:41:31, in diario, linkato 1405 volte)

Dice che ho un carattere duro. Inflessibile. Che non perdono, dice. Che sono severo con me stesso e con gli altri. E che con me stesso va pure bene ma con gli altri...Dice che mi dovrei ammorbidire, essere più flessibile, più permissivo. Dice così, l'oroscopo.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 18/01/2007 @ 15:20:47, in diario, linkato 3765 volte)

 

E' sempre un mistero quando  una parola - non il suo solo suono - riesce a portarsi appresso la semplicità e l'assolutezza del suo senso e insieme (semplicità e assolutezza) concorrono a definire un universo personale che è pure universale. Succede così che le cose solo presentandosi (dicendo il loro nome, la parola appunto) riescono a far esplodere un senso compiuto, definitivo ma vivo. Come in questi versi di Annalisa Manstretta.

 

Mi hanno vissuto a lungo
nelle zone più alte della mente
popolazioni di montagna
chiuse in masi, stringendosi tra loro.
Portavano la grande sciarpa dell'inverno
la loro opportuna cornice
la mia dolcezza di gelo.
Venivano senza contratto
ne richiamavano altri.
Mute le mie campagne
ammiravano quella sopravvivenza difficile.
E tu guardi la tua lenta bonifica
cadendo le loro case vuote.
 
**
 
Non ho potuto venire da te.
Sto su piastrelle ordinate
su una sedia chiara,
la stagione distesa ed ampia
mi manda un benessere di cieli
un po' di fiato nel cortile senza voce.
Talvolta in questa luce escono
le mamme senza testa, s'affacciano.
I loro piccoli sono tranquilli
seppelliti sotto laghi allungati
o monti, non le vedono.
Tornano in casa
gonfiano i cuscini dei divani
preparano la cena ai bambini.
 
**
Come sono diverse le notti
Ogni posto ha la sua.
Questa è quella che scende nelle case
dove il buio ha la forma di un cubo
di stanze con la porta chiusa.
E’ quella dove il mondo si divide in due:
le cose impalpabili come l’aria e i pensieri
che abbracciano tutto
e poi le pareti, l’armadio, il letto, la lampada
che non ci sono più, ma lasciano lì sagome
come crisalidi rigide e dure.
Aria immobile con dentro gli ingombri delle cose
E anch’io, tutta compatta e solida,
mi avvicino al regno minerale,
al cemento, all’argilla, al gesso silenzioso
che stanno attorno a me, dentro i muri.
 
**
 
Adesso sono un sentiero di terra battuta
Sperduto in alta montagna
Dove, in questa stagione,
è già caduta un po’ di neve,
e non a un’ora qualunque della giornata
ma un’ora prima dell’alba
nel grande freddo prima del sole
nel grande buio
senza l’aiuto dello sguardo
che fonda le sue colonie nei paesaggi più inospitali.
Nessuno che vede, nessuno che cammina.
 
E in fretta la mia mente
Si è messa a disegnare l’immagine di una casa.
 

Da: La dolce manodopera, di Annalisa Manstretta - Moretti&Vitali, 2006

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 19/01/2007 @ 09:51:09, in diario, linkato 1366 volte)

"-Sto dicendo, Melissa, che i figli non dovrebbero andare d'accordo con i genitori. Tuo padre e tua madre non dovrebbero essere i tuoi migliori amici. Nel rapporto genitori-figli dovrebbe esserci  qualche elemento di ribellione. E' così che si definisce la propria identità individuale.
-Forse è così che definisci la tua identità, - disse lei. - Ma tu non sei certo un emblema di maturità felice".
(Le correzioni - Franzen)

L'esergo è a dire anzi a seguitare il già detto. Ovvero della capacità di un libro di mettere in campo un dissidio, un contrasto. Partiti in opposizione anche su macrotemi tutti condivisi. Idee su cui ognuno ha una sua opinione (avete presente le trasmissioni tv con tanti litigi?) ma portate avanti con onore, senza quel gusto (o retrogusto di ovvietà) che spesso lasciano i suonatori imporvvisati di tamburi.

 

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 19/01/2007 @ 12:45:21, in diario, linkato 1514 volte)

«Lei: Credo che potrei innamorarmi di te.
Lui: Perché?
Lei: È una cosa che sento.
Lui: Credi a tutto quello che senti?
»


«A volte pare Altan, a volte Claire Bretécher, o i Peanuts, o Calvin & Hobbes (nomi grossi): ma è sempre lei. I suoi dialoghi sono già delle strisce, su vite e lavori e amori tutti ugualmente precari.»

Queste righe le ha scritte Stefano Bartezzaghi commentando il primo libro di Rossella Messina. Che è un libro fatto per sequenze di dialoghi a volte fulminanti, spiazzanti (vedi in cima e in fondo al post). Prima che sia il 25 gennaio (data dell'arrivo in libreria) mi permetto di consigliarvelo. Io ho letto e conosco Rossella (è lei che ha curato l'editing di Letti quando lavorava in Voland). Ho letto dicevo queste e altre cose e ho anche cercato con poca fortuna di farle arrivare ad un paio di editori ma...è inutile piangere sulle bozze versate (e questo vale per noi come per tutti gli aspiranti inviatori di dattiloscritti)...quello che è certo è che oltre all'arguzia del botta e risposta (leggetevi il suo blog www.pensavopeggio.splinder.com) c'è una sensibilità di racconto che emerge anche nelle cose più naarrative della Messina che spero di cuore che trovino la luce della stampa (specie Limbo che è l'inedito che ho amato durante la fine di un'estate un po' faticosa e vuota). Ma torniamo all'oggi, anzi al domani, o meglio al 25 gennaio e diciamo che se una volta si diceva "ditelo con i fiori"...ora io direi ditelo con Pensavopeggio (e c'è da credere che forse anche Lui capirà).

Lui:

Ho deciso di venirti incontro.

Lei:

Convivenza?

Lui:

Pensavo di passare dalle tue

parti per un caffè.

• • •

Lui:

Certe volte vorrei un figlio,

altre…

Lei:

Un pallone?

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 23/01/2007 @ 09:03:14, in diario, linkato 5719 volte)
Nel sogno fumo un pacchetto di sigarette che non esistono. Fumo delle sigarette che ho comprato al tabaccaio, che ho scelte. Le ho indicate in cima ad un mucchio davanti alla cassa e le ho pagate e poi le fumo. Le sigarette sono bianche (filtro e tutto il resto). Sono avvolte in un pacchetto morbido. Di carta bianca. E ad occhio potrebbero somigliare alle sigarette del monopolio di stato meno conosciute e antiche. Tipo nazionali, n80, esportazione. Ma allo stesso tempo sembrano anche sigarette vecchie e basta. Marche che non ci sono più e che ha fumato una volta mio padre prima di decidere di smettere per non far respirare fumo ai figli piccoli. Come un fioretto. Una rinuncia. Una delle tante.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 25/01/2007 @ 14:24:50, in diario, linkato 1481 volte)

Alle prese con una verde milonga
il musicista si diverte e si estenua...
E mi avrai verde milonga che sei stata scritta per me
per la mia sensibilità per le mie scarpe lucidate
per il mio tempo  per il mio gusto
per tutta la mia stanchezza e la mia mia guittezza.
Mi avrai verde milonga inquieta che mi strappi un sorriso
di tregua ad ogni accordo mentre mentre fai dannare le mie dita... 
Io sono qui sono venuto a suonare sono venuto ad amare
e di nascosto a danzare... 
e ammesso che la milonga fosse una canzone,
ebbene io, io l'ho svegliata e l'ho guidata a un ritmo più lento
così la milonga rivelava di se molto più,
molto più di quanto apparisse la sua origine d'Africa,
la sua eleganza di zebra, il suo essere di frontiera,
una verde frontiera ...
una verde frontiera tra il suonare e l'amare,
verde spettacolo in corsa da inseguire...
da inseguire sempre, da inseguire ancora,
fino ai laghi bianchi del silenzio fin che Athaualpa
o qualche altro Dio non ti dica descansate niño,
che continuo io... ah ...io sono qui,
sono venuto a suonare, sono venuto a danzare,
e di nascosto ad amare ...

 

E' proprio così: mi accorgo di amare il mio paese nelle sue manifestazioni più maldestre, confuse, complici. Intanto è ben che dica che queste sono parole mie e non di Paolo Conte che invece mi precedono. Quelle di Alle prese con una verde milonga, un pezzo arcifamoso del 1981 che accompagnano le mie parole di oggi. Dell'oggi di un me perso tra uffici e impiegati che catalogano, attribuiscono numeri di protocollo alla vita mia e delle persone che amo. Impiegati che fanno piovere inchiostri in forma di timbro sul nostro star male, sul nostro aver bisogno. E nel frattempo un caffè, una strizzata d'occhio, un compiacimento, un aiuto, una scorciatoio, una semplificazione. Proprio quando non te lo saresti aspettato più. Ma proprio quando è il caso.

 

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 15359 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
diario (3972)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
casa (8)
diario (1)
Letti di Amicizia (81)
libri (7)
Roberto (9)

Le fotografie più cliccate


Titolo

 


webmaster
www.lorenzoblanco.it








27/11/2024 @ 15:34:04
script eseguito in 282 ms