Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Mi hai detto "adesso non posso", "un giorno lo faremo", "per adesso no". Hai detto che ci sarebbe stato un altro tempo per quello che ora non c'era. Parlavi di "tempo". A me dicevi "tempo"? Mi avevi mai visto guardare l'ora? Avevi mai visto un orologio al mio polso? Eppure "non adesso" hai detto. Poi sono morto. Come tante altre volte. Come si muore di solito, hai presente? Come tante che ancora morirò senza dirlo a nessuno. E senza che nessuno versi una lacrima. Senza sapere se c'è o ci sarà quel tempo di cui hai detto.
Non ci sentiamo da un po'. Un bel po'. Non ricordo bene. E da quando non ci vediamo? Anche lì è un pezzo. Anzi sì, lo ricordo. E' un po', in effetti. Mi chiama. Ciao ciao. Dice che quel giorno, quello che ho scritto nel sito... ce l'avevi con me? Parlavi di me? No, dico. Non credo che parlassi di nessuno in particolare. A me sembrava che parlassi per me. No, le dico. Se devo dire una cosa la dico in faccia. Se la scrivo la scrivo, se la metto nel sito è solo perché mi sembra che vada al di là di me, di chi conosco, di tutto. Qualcosa che mi chiama fuori (fuori da me, da quello che vivo). Forse solo quello metto. E lo stesso vale per i libri. A me sembrava che avessi scritto per farmi capire qualcosa (e mi ripete il testo del post). No le dico. Te lo giuro, no. Non credo che l'ho convinta. O forse mi ha convinto lei. Forse la verità è che scriviamo davvero a qualcuno. Senza saperlo.
Dimmi la parola, Roberto, che voglio sentire. Usa le lettere che vuoi ma ti prego combinale per farmi felice. Ti scongiuro. Metti ordine in questa confusione, leva tutto questo sole. Fai piovere su di me un'acqua leggera che spenga l'incendio. Di' il mio nome nel vuoto e dopo riempilo della tua presenza. Lascia agli altri le magie coi trucchi. Dammi la malìa, dammi la vita. Solo così sarò vita. Solo così sarò viva. Ti prego, Roberto. Ti prego.
Come mi chiama il vento io vado. Come il sole. Come. Sapevo già tutto prima. Che povero vantaggio! So tutto da prima. Lo so, lo sapevo anche se faccio finta di nulla. E come mi chiama il vento io vado. Ché ci si chiede di passare. Passare e basta. Questo siamo. Questo sei. Non sono cosa, diceva. Altro sono. E come mi chiama il vento vado. Che poi ritorno.
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