Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Le persone a me più care sanno di questo curioso aneddoto che qui sussumo. Il mio capo ci invita a pranzo e ci chiede quale sia il libro che abbiamo sul comodino. E io ho questo sopra (prestito della persona che allora mi voleva bene). E attendo, trepidante ma incerto, il mio turno cercando di capire quale libro dire. E me ne vengono in mente cento ma con un problema: nessuno di essi è sul mio comodino. E allora: che fare? Dire una bugia? Non è da me e così... giunto il mio turno dico "edizioni e/o in cu1o oggi no" con somma ilarità degli astanti. Il libro è bellissimo (un prosimetro non voluto o una raccolta di cose varie di Jana Cerna). Bellissima la poesia che ripubblico qui in versione censurata (la pagina corrispondente del mio blog alcuni server la oscurano). Buona lettura.
In cu1o oggi no mi fa male E poi vorrei prima chiacchierare un po' con te perché ho stima del tuo intelletto Si può supporre che sia sufficiente per çhiavare in direzione della stratosfera
La cosa dovrebbe essere bella. A rigore è un fatto bello ricevere una telefonata così. Per molti dovrebbe essere bello se la persona che te la fa è bella e bella sta per tante cose. Ma lui è preso dall'angoscia. Pur non dovendo dire nulla. Pur non essendo chiamato a dover approvare o altro. E così chiama una persona che conosce appena per raccontaglielo perché dice "sei alta 1e78 che è come dire 1e80 con un po' di pudore, perché vivi in un'altra città e non ti rivedrò mai più". Ma non cambia granché e l'angoscia permane.
Sentendo questa storia ho ripensato al film La vita segreta delle parole (senza entrare nel merito artistico del film che comunque è bello anche se la Coixet che è quella de La mia vita senza me è brava ma rasenta spesso la retorica). Nel film due persone si trovano vicine grazie a uno scollamento. Lei ha un dolore addosso ed è sorda. Lui ha perso la vista in un incidente su una base petrolifera. Lei accudisce lui e il gradino sensoriale tra i due crea l'occasione più facile per l'incontro. Come se solo questa debolezza fosse il passaggio possibile per il travaso delle loro emozioni. Coem se l'amore necessitasse di una diminuzione alm,eno da una parte. Poi ho ripensato a una frase letta di recente sulle domande di repubblica donne: siete pronti per l'uso?
Ogni volta che leggo la parola Puskin mi viene in mente una cartolina che in preda a una vibrante emozione mandai a una tipa con cui avevo iniziato a vedermi. Parliamo di anni 17 o 18 e quindi di un inevitabile afflato romantico che mal consiglia. Beh gli scrivo quattro versi del poetone in cartolina e lei, di risposta, un'altra cartolina. Una frase e basta: Non ho parole, neanche di Puskin. Ogni volta che leggo il cognome di questo autore russo non riesco a trattenermi dal ridere e a pensare a me con un comprensibile ridicolo a cui purtroppo siamo sempre soggetti. Purtroppo.
Tre cose almeno belle sul Corsera di domenica. In primis una poesia di Puskin. Questa.
Amore senza speranza Io vi ho amata: e ancora forse l'amore nell'anima del tutto non ho spento; ma che esso non sia per voi tormento; non voglio che alcunché vi dia tristezza. Io vi ho amata in silenzio, senza speranza, di timidezza soffrendo, di gelosia; io vi ho amata davvero, e così teneramente come Dio vi conceda d'essere amata da un altro.
Poi una battuta del grande clown russo Slava Polunin. Che spiega come adatti il suo spettacolo al pubblico diverso: "In Inghilterra faccio un movimento ogni 10 secondi, in Italia salto sulla scena: gli italiani, se non li conquisti subito, si mettono a parlare con l'amico, ma se l'ispiri, condividono con tutti la propria meraviglia". ho ripensato alle tante battaglie cinematografiche con la mia amica C. per avere un po' di silenzio.
Infine Pasolini che a pochi giorni dalla sua fine si fa fotografare al nudo. Nel rifugio di Chia. In tutti i sensi. Come se cercasse una testimonianza ultima e ai posteri di sé. penso a quali saranno le ultime cose che vorremmi lasciare per essere ricordati. per come siamo. Per come avremmo voluto essere.
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