Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Ho aggiunto due citazioni. Una da Jules Renard, quello di Pel di carota. Sapete? La mia è tratta da STORIE NATURALI un libro che avevo in einaudi e ho ricomprato in garzanti. Un libro quasi introvabile...o ce l'ha ancora stampa alternativa. L'altra è tratta da Palahniuk SOFFOCARE. Fate come volete ma io vi consiglierei di leggerli. I due.
Di Carvelli (del 08/10/2004 @ 09:57:16, in diario, linkato 4762 volte)
A Roma girano dei copricasco di stoffa con su scritto 69 DE PUTA MADRE. Li ho visti addosso a amotociclisti insospettabili. mamme con figli dietro che vanno a scuola. Ragazze dall'aria dolce dolce. Qualcuno li ha di fogge militari, da mimetica. Che terrore! Ora anche napoletani UE UE IAMME CUONCIO CUONCIO. A una che lo indossava gliel'ho chiesto e lei intimidita mi ha guardato e si è girata. Un gesto imbarazzato indispettito e si è girata verso l'amica come per ignorarmi. E' vero che io parlo con tutti anche nelle situazioni più assurde. Quando ha trovato coraggio (lo stesso che glielo avev fatto indossare) me l'ha detto PIANO PIANO significava. Aveva un filo di voce la coraggiosa provocatrice esibizionista. Che tristezza! A Roma girano anche magliette che inneggiano a Pablo Escobar. Cercatevi un po' chi è... c'è una bio ed è questa
Si sono collegati al mio sito da qui:
http://search.jubii.dk/cgi-bin/pursuit
Boh. Un sito danese. Mi ha sempre affascinato vedere questo lettering fatto di O spaccate e pallini sopra. Reklamér på Jubii |Du kan få hj欰 ved at klikke på Hjælp til søgning. Ledige jobs på Jubii
Mica saprei dire cosa significano ma mi hanno sempre affascinato. Mi dànno l'impressione di un'allegria fatta di faccette e puntini tondi sulle i... quelli dei diari di scuola. Tipo un piccolo carnevale della scrittura interpretato con suoni misti, a volte dolci, a volte aspri. Detto questo non saprei distinguere svedese, danese e norvegese. E infatti qualcuno mi ha confermato trattarsi di lingue omologhe e comprensibili tra loro, anche se foneticamente diverse. Che il finlandese sia altro lo so da scuola, dall'università. Altro ceppo. Non so altro. Ma se vedo tuitte quelle faccette mi viene l'allegria. E vorrei partire. E andarci, lì da quelle parti...
"Tra i suoi autori di culto c’è Aldo Nove"
Dunque... i miei autori di culto... quali sono? E poi: ho autori o libri di culto? E poi: ho il culto della letteratura? Boh non so. So che molti hanno il culto della letteratura e molti della letteratura disdegnano i culti. Mi astengo dall'esprimere giudizi. Ieri la Tamaro (da un articolo sulla rivista dell'università cattolica di Milano) dichiarava di essere stata perseguitata per la sua fede cattolica. Non mi sembra onesto intellettualmente: lei è stata perseguitata per il suo suo successo. Un successo per buona parte popolare e non trasversale come quello di certi autori di genere. Il ghetto c'è stato, l'imbarazzo di chi la stimava da prima, da Testa fra le nuvole, Per voce sola. La fede è venuta dopo, come una risorsa diperata di un'anima complessa, ricca. Un'anima graziata da 2milioniemezzodicopie e perduta dal disprezzo, abbandonata. Culti. Ne ho? Sono letterari? Temo di aver amato e di amare libri, in alcuni casi autori ma culti no. Culti non ne ho. Nella prossima puntata i libri amati...
Gordiano Lupi recensisce LA COMUNITA' PORNO con belle parole. Merci.
http://www.lamanicatagliata.it/pages/cultura/dettaglio.cultura.asp?ID=253 Anche se la storia di Aldo Nove da me pregiato non gli va proprio giù. E sul de gustibus tutti d'accordo. Lo scrissi in replica. Ma leggetevi cosa scrive più esattamente, così per sapere:
http://www.stampalternativa.it/lettera22.php?id=256&start=480 Ma soprattutto nella sua recensione segnala il grande Dario Morgante su cui mi spendo da sempre. E' un talento anche se è un amico e ciò ce lo rende antipatico e sospetto. Antipatico soprattutto. Ma è bravo. Anzi bravissimo. Tornando a Nove, sabato ho partecipato alle belle letture dei LIT (libri in testa) presso la libreria CROCE a Corso Vittorio ma mi dicono anche possibili in succursale milanese (Messaggerie). www.ilibrintesta.it che è un gruppo di appassionati lettori ma tra loro due bravi scrittori (Michele Governatori e Federico Platania, quest'ultimo ancora inedito) fernandelliani e un poeta Alessio Brandolini che già citai di recente. Beh si doveva decidere aprendo a caso dei libri da loro selezionati. Tra questi anche Aldo Nove SUPERWOOBINDA anche lui nonostante tutto finito tra il caviale e non i suoi succedanei. Che dico? Condivido. Ma per la gioia di tutti c'era Bernhard, la Dickinson, Nizan... Insomma ce n'era per tutti.
Ozon era l'autore di questo film straordinario ma poi lo avevo apprezzato anche in questo che pure altri avevano criticato e che io invece avevo trovato coraggiosa pantomima e citazione di generi da perfezionista vaudeville. Non sono peccati quelli che fanno fare esperimenti e che fanno di un regista un autore alla ricerca piuttosto che un fanatico clonatore o ripetitore di se stesso. E così era venuto e anche se con meno fortuna si era vista una mano felice. Ma ora siamo a CINQUEPERDUE e mi trovo ammirato a vedere come la banalità possa mutarsi in perfezione della gratuità e come senza uscire dalla norma si possa generare l'assoluto della perfezione. Quella che ci fa vedere noi stessi in una cosa senza che (questo è l'occhieggiamento che odiamo) si senta una voce che dica TU. Tu sei così. Anche TU fai così. TI riconosci, vero? No, Ozon no. Non cerca e non si accontenta del nostro Sì matrimoniale al suo cinema e questo è bene. Alla fine senza dire nulla che non si sappia racconta con una sensibilità di mimetismo perfetto la banalità del bene (e del male) che c'è in una coppia, tra due persone. Devo stare attento a dire CAPOLAVORO perché poi la gente si irrita. Un CAPOLAVORINO. Anzi un CAPOLAVORINUCCIO. Bene così?
Ieri Testori. NEL TUO SANGUE. Adattato dal bravo (dal solito bravo) Pierpaolo Sepe. Un testo denso di incontenibile dolore. Qualche nuvola di ironia ma tanto dolore, tanta sofferenza. Scenografia essenziale bella la maglietta insanguinata con le braccia infilate in una tavola come un crocifisso. Un'immagine che mi ricorda la copertina di un libro (einaudi) di Fois. Ma forse sbaglio.
L'altra sera ero andato a vedere
Di Carvelli (del 30/09/2004 @ 10:23:21, in diario, linkato 1202 volte)
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