Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Lo ricordo appena. Eravamo in una taverna a vedere una partita dell'Italia con l'Argentina. In campagna. Credo fosse il 1978...quindi io anni 10...credo l'Argentina avesse già vinto i mondiali...quelli che tutti ricorderemo per
Ardiles
Kempes
e non purtroppo per Videla...Purtroppo a 10 anni non la scopri la controinformazione specie se magari a casa tua c'è una strana coincidenza di un pensierio vaticano-fascista che perdona con ardore da sacrocuore anche Jasenovac purché in nome del nostro (nostro?) unico (unico?) dio (dio?). Beh io facevo il tifo per l'Argentina. Non ricordo perché...forse solo per contrasto. Forse perché amo l'Argentina con le viscere dall'accordeon al tango a Piazzolla a Cortazar alla Patagonia a... Tifavo Argentina e i miei ancora me lo rimproverano citandolo come un episodio esemplare della mia capacità di bastian contrario. Invero giorni fa ho capito per chi e perché tifavo la squadra di quell'infausto momento storico di un paese che amo ancora. Una mia amica mi raccontava un episodio simile: l'Italia e un'altra squadra e lei che teneva per l'altra. Perché, racconta, soffriva e non capiva il perché tutti tifassero per l'Italia...si diceva "e per l'altra chi tifa?". Ripenso a questo mentre in Italia non si parla d'altro che di combine e di brogli (di brogli ne parla anche l'Innominabile!) possibili tra Danimarca e Svezia. Chiacchiere che la dicono lunga sulla nostra mente corrotta...per il principio che chi sospetta gli altri sospetta se stesso...sapete quelli gelosi, che pensano di poter essere traditi che in realtà è che tradirebbero loro?...così...noi pensiamo così della partita scandinava perché noi al posto loro faremmo lo stesso o peggio...e infatti...ammesso che l'Italia (questa Italia, vista finora) vinca con la Bulgaria...perché le due squadre bionde non dovrebbero sfruttare il beneficio del risultato per essere sicure di passare il turno...entrambe...senza calcio scommesse italico? detto questo terrò per l'Italia ma con la sana sportività che se la Bulgaria giocherà meglio non piangerò in un angolo di salone perché il calcio è uno sport e la Patria...beh la Patria è un parolone...
Devo sapere se è vero. Vorrei sapere se qunto racconta Luca Doninelli nel suo "la didascalia", piccola rubrica che tiene per l'ottimo settimanale VITA ha un fondo di verità. Mi piacerebbe saperlo e anzi se avessi il numero lo chiamerei. Racconta Doninelli che nel 1973 (lui 17enne) incontrò un tipo in treno tedesco ma che si esprimeva in un discreto italiano e proveniva dalle Marche. Questo gli dice se lui si interessa da'rte e se conosce il famoso artista tedesco Joseph Beuys. Al no del giovane Doninelli (lui?) quello gli dice che lui l'ha conosciuto invece di persona e che trattavasi di un vero str... (stronzo?) "un borghese, un finto rivoluzionario, un pagliaccio, pessimo artista, uomo spregevole". Due giorni dopo essersi separati a Verona scopre tranmite un servizio che l'uomo con cui aveva viaggiato era Beuys (nella foto...di lui ho già scritto per la mostra genovese). Mi sembra una storia straordinaria e uno dei motivi non secondari è proprio la giovane età del viaggiatore. Alle volte mi assale il pensiero a quei giovani (Cerami, per dirne uno riuscito) che hanno incrociato la vita di Pasolini o altri magari distrattamente e in età immatura... Quali tracce? Quali ricordi?
Di Carvelli (del 24/06/2004 @ 09:09:10, in diario, linkato 1011 volte)
Non credo di poter portare un grande contributo alla questione antica del "che cercano le donne"/"cosa si aspettano le donne" e come va a finire tutta la questione se gli uni vogliono cose diverse e le altre rimproverano gli uni di non fornire quello che loro cercano. Insomma - se ci mettiamo pure tutte le inevitabili intersecazioni - si finisce nel delirio. Così questo contributo si potrebbe chiamare DELIRIO sapendo di dare carta bianca ad una vera e propria scuola di pensiero pronta lì a postare indecisioni, dolori, urgenze e altre amene perdite di forze e tempo quotidiane. Io...per quel che mi riguarda e se poi ha qualche valore...ho sempre risposto NON FUMO a chi mi chiedeva di relazioni, amori ecc. Anche se poi esiste ed è provatamente dannoso ancvhe il fumo passivo...indi...a sto punto uno dice...meglio fumare. Ma poi ti deve anche piacere no? Anche perché se no come fai a startene con la sigaretta in bocca?...Ho sempre detto NON FUMO e quel che è più grave è che spesso mi sono pentito di aver accettato una sigaretta. Per cui direi che le mie conclusioni sono: 1 NON FUMARE SE NON FUMI (ma certamente...fuma se vuoi) 2 NON ACCETTARE SIGARETTE SOPRATTUTTO SE SAI CHE NON TI PIACE FUMARE... FINIRESTI PER FUMARTELA (e non fidarsi quindi di chi dice...questa è un'altra sigaretta) 3 da cui E' SEMPRE LA STESSA SIGARETTA (o meglio gli esiti del fumo sono sempre gli stessi. Detto questo FUMARE E' BELLO magari in modo saltuario, senza comprare il pacchetto così almeno puoi dire che sei libero dal vizio. Detto questo PROVA A RIFIUTARE UN SIGARETTA O UN PACCHETTO OFFERTO SE TI PIACE? Insomma...mi tocca afre questo discorso a me che fumo E REGOLARMENTE il sigaro...
Di Carvelli (del 25/06/2004 @ 09:39:34, in diario, linkato 1014 volte)
Ieri fresco di stampa dalla tipografia LA COMUNITA' PORNO. LA SCENA HARD ITALIAN IN PRESA DIRETTA (Coniglio editore) ...il nuovo appassionante libro di Roberto Carvelli. Il suo libro più intimista e pieno di sentimenti...praticamente un libro d'amore, il LIALA dei nostri tempi. Ma non correte a comprarlo magari cadete e vi fate male e sarà in libreria alla prima settimana di luglio. Per ora preghiamo davanti a questo santino (da www.malleusdelic.com) che mi manda MONICUZZA. Lei ci tiene a me... al mio spirito e alla mia preghiera...lei...altroché
Iniziamo dalla saggezza. Non mia. Ma da quella che mi arriva alle volte...non sempre per SMS. Fu così per quella bella frase da ML King. Ora arrivano da M. Susan Minot che dice: IN REALTA' LE SOLE COSE CHE APPARTENGONO DAVVERO AL PASSATO SONO QUELLE DIMENTICATE. Mi arriva mentre rimetto ordine alla casa tra polvere e pollice verde da terrazzo, piante e terra. Rimetto mano con una certa definitività al materasso, stendo biancheria e trovo ovunque capelli lunghi (come si evince dalla foto non miei) che mi fanno pensare ad un passato troppo recente per essere passato, perché il passato ha una grande durata, magari ha una scadenza ma dura e come se dura! Ma un capello è un capello. E' un capello! IN questo caso l'adagio PER UN CAPELLO! VALE POCO E DILLO PURE AI ROMANISTI... Mi viene da pensare alle cosiddette COPPIE e ai cosiddetti SENTIMENTI. Mi rivedo come in un casellario le unioci circondariali...quella che viene solo il finesettimana, quello che cambia con ciclicità naturale di due anni in due anni compagna e le trova tutte identiche per carattere e fisico tanto che le scambieresti, quelli giovanissimi che convivono e che stamattina litigano furiosi e io... che raccolgo capelli e pianto rampicanti mentre attendo la Sardegna a casa mia...quella dell'amicizia infinita e tramo Genova da domenica a martedì...
PS Per tutti i siciliani...su 109 (un settimanale) pare che ci sia qualcosa su di me e su LETTI (ambasciator non porta pena!) a cura del sempre caro patriota dei libri LUIGI LA ROSA...
Ah ecco questo è per par condicio...
Alle volte la natura è generosa...anche se non con me...che non ho un pollice così verde...
Un altro SMS di MS... LA COMUNICAZIONE E' IL PRINCIPIO DELLA COMPRENSIONE. PROVARE SENTIMENTI è IL PRINCIPIO DELLA CRESCITA PERSONALE. IL CONTATTO E' IL PRINCIPIO DEL COINVOLGIMENTO. AMARE NOI STESSI E' IL PRINCIPIO DI TUTTO CIO' CHE SARA'. Anonimo
Di Carvelli (del 28/06/2004 @ 10:46:10, in diario, linkato 1261 volte)
Niente Zena. Ponte romano e casalingo (forse puntata alle dune). Forse meglio così. Ancora tante cose da fare. Rimesse in mare le sarde con una domenica di assoluto spirito ci rimettiamo a lavoro mentre si prospetta una turné mezzo lavorativa e mezzo di presentazione: il 3 (se tutto va come deve andare sarò a Vigevano a presentare LETTI la prima tappa del tour mondiale nasce dalla città di Mastronardi, che gioia!) Amo il piccolo, la provincia e Mastronardi e Delfini (e Modena) e Bianciardi (e Grosseto) eccetera. Eccetera..,.che bella parola se uno la usa bene! Ho finito IL PERSECUTORE del mio amato Julio Cortazar, uno dei maestri delle short stories come CARVER CHECOV MONTERROSO BORGES POE e via così. IL PERSECUTORE è un libro atipico alla doppia anima magico realista di Cortazar come a quella più avangardistico combinatoria. Ma è un libro che lancia una riflessione utilissima su critica e genio, su artisti e loro interpreti. La lancia su un fronte dove lo steccato è più alto: chi fa musica e chi cerca di darne l’interpretazione. Ma è una meditazione che vale anche per steccati più bassi…quelli ad esempio dove il mezzo comune (la parola) consente, consiglia vicinanza e quindi fa della critica un’arma più belligerante. Ma sì, parliamo della letteratura e dei suoi lettori…militanti, prezzolati, interni e mafiosi come amanti e amatori, curiosi e… Eccetera. Eccetera: muore così Charlie Parker nel libro dell’argentino. Muore così Johnny Carter (nome romanzato del sassofonista più famoso del mondo jazz): “Johmmy cominciò a tossire, di colpo si piegò bruscamente, eccetera.” Forse si muore così, in un eccetera, in un momentox, importante senza averne l’aria. Eccetera. Ho letto questo libro come si legge un libro di meditazioni camuffate tipo Gurdieff. Con lentezza. Con ritmi speculativi e imbarazzati, come se dovessi tendergli tranelli, nascondermi e poi leggere due pagine all’improvviso e così facendo scoprirne sensi segreti. “Quando non si è troppo sicuri di niente, la cosa migliore è crearsi dei doveri, come se fossero dei salvagente” e 1… “come si può pensare un quarto d’ora in un minuto e mezzo?” e 2… “Io non penso mai; sto come fermo a una cantonata vedendo passare quello che penso, ma non penso quello che vedo.” e 3…eccetera. Un grazie a Gusta che consigliò. Vorrei scrivere della Montero che ho finito…ma fa caldo eccetera.
Mi rendo conto di non aver scritto nulla sulle antologie letterarie uscite in questo mezzo 2004, nonostante il mio interesse per le sillogi, l’unione di scrittori, i progetti di gruppo e di cordata. Nonostante le abbia lette e me ne sia fatto delle idee. Tornando alla Montero di LA PAZZA DI CASA. In un passo del suo libro dichiara di non avere memoria la qual cosa mi rassicura e cita la frase “Chi si ricorda degli anni settanta si vede che non li ha vissuti” e dice “Io credo di averli vissuti fino in fondo e forse per questo li ricordo così male. Comunque, a volte faccio ricorso a una teoria personale peregrina ma consolatoria: forse la ragione rivaleggia con la memoria per impadronirsi del territorio cerebrale. Forse non si può avere abbastanza testa per esser contemporaneamente di buona memoria e fantasiosi. La pazza di casa (chiama così la fantasia la M.), inquilina indaffarata, spazza via i ricordi dalle stanze per stare più comoda.” Inutile dire che per me già è consolatorio il non sentirmi solo in questo azzeramento della memoria. Una vera e propria cancellazione. E’ come se – qui sono io che parlo – il tempo passato dovesse fare posto al tempo futuro. Come se il mio personale hard disk chiedesse formattazioni continue. Ahimè – la vita è sempre più importante – tutto ciò riguarda solo lateralmente e conseguentemente la scrittura. Ne fanno le spese le persone e le cose. Ecco, magari ho passato una sera stupenda con qualcuno/a, alcuni/e… tutti si aspettano che questo abbia un seguito, tutti lo danno per implicito. Io no. Non che non abbia goduto di quel/quei momenti sublimi ma è come se quella concentrazione in quel presente di completo coinvolgimento abbia portato ad un assoluto che poi non ritrovo nel ricordo e magari fatico a ricreare. Forse questa è la mia solitudine: concentrazione nel presente. Assenza di progettualità. Ho sognato. Stanotte ricordo il mio sogno. C’è Giuseppina/Elisa C. ci rivediamo, su un set. Di lei ho perso ogni traccia. Conosciuta a Dublino (meglio a Roma salendo sul treno che lì ci porterà, viaggiatori solitari). A Dublino ci rincontreremo dopo viaggi separati. E lì faremo amicizia. Amicizia. Di lei ricordo una passeggiata per i sobborghi di Dublino
dove scopriamo un set (con lei c’entreranno sempre i set…voleva fare cinema…e i libri) con D.D.Lewis nella parte del poeta irlandese disabile (Il mio piede sinistro), portato via di peso dalla scena che trema ancora (che evento stupendo…lo vedi che qualche ricordo…)…Con lei Cortazar…l’ultima volta la so a Londra. Ci sarà ancora?
Ieri, il sobrio Manifesto recava una notizia sconvolgente... Non è a dire ma un tempo le battute fioccavano ma era l'Unità il giornale scherno sulle barzellette degli asini che volicchiano no? Sul giornale di via Tomacelli invece è sempre regnata la concorde stima di tutti e la fiducia quindi...tocca credere Una donna ha dato alla luce una rana. E' così. In Iran...non in Iraq che magari uno si aspetta di tutto con tutte queste armi in giro...ma lo sapremo nella prossima generazione... Una donna, una rana...ma con tratti di bambino (tipo le dita della mano). la spiegazione degli scienziati è ancora più paradossale: la donna si sarebbe bagnata nelle acque di un lago e sarebbe stata fecondata lì...Che effetto ci fa quando la Natura supera la fantasia, la fantascienza ci anticipa la banalità del presente?
Oltre alla conversazione delle donne, sono i sogni che trattengono il mondo nella sua orbita. Ma sono ancora i sogni che gli fanno una corona di lune, per questo il cielo è lo splendore che c'è dentro la testa degli uomini, a meno che non sia la testa degli uomini il vero e unico cielo.
Josè Saramago, Memoriale del convento
Qui sopra una mail che mi riempie la mente di sillogismi conturbanti e di genere. Qui sotto un SMS che sa di vacanza e odore di uova di pasqua sulla spiaggia della Croazia. Questo è l'interfaccia che tanto si dice...
"Attivare l'inerzia della carne è già protesta"
Pagliarani
Di Carvelli (del 30/06/2004 @ 13:02:27, in diario, linkato 1016 volte)
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