Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Insomma. Sembra che questi fatidici Giorni da Liboni siano stati poi giorni da disadattati. La cronaca di uan morte annunciata del bandito è stata una lunga corsa scomposta fatta di tanti avvistamenti...Persino qui a due metri da casa mia...dicono che quindici giorni fa abbia comprato Il Messaggero nella mia stessa edicola e si sia poi messo a riposare su una panchina dei giardinetti di Piazza del Pigneto con al fianco la sua moto da enduro. Insomma: Liboni barboni, Liboni in roulotte... Ultimi giorni fatti di penuria e precarietà. Giorni che meriterebbero di essere raccontati. E meriterebbe racconto anche questa parabola strana mediatica. Un mio amico per esempio suppone che il caso Liboni sia meno semplice di quel che sembra. Perché uno scspps con tutta quella serenità salvo poi ritrovarsi solo. E sostiene che gli sia calata una copertura che prima aveva e poi avrebbe perso. Si spiegherebbe la frase "Tanto sono già morto". Perché e come?
Stamattina ci siamo svegliati con I WILL SURVIVE e quando dico CI intendo non il pluralis majestatis di Drugo (Grande Lebowski) ma il risveglio dell’intera strada grazie ad un(a) volenteroso DJ. Hang The DJ è il caso di dire ricordando The Smiths. Ma è stato un brano così, un accesso di gioia da risveglio tutto sommato tollerabile. Ma il destro per ricordare una conversazione tra ne e D. che andiamo a prendere il gelato al meglio noto come Ai Frocetti ai Parioli dove fanno uno zabaione impressionante quanto quasi quello del Fiocco di Neve al Pantheon. Bene. D. dice che i Parioli gli sono sul culo. Io no. Dissento. E impopolarmente li difendo ricordandogli che i Parioli snob tengono la sinistra (che spesso snob lo è anzi se è per questo…) e che c’è di peggio. Per esempio la ex o attuale piccola borghesia di Viale Libia e dintorni o del Tuscolano. E a D. non convince la mia posizione da cabina elettorale ma è un paradosso il mio. Credo che quello che più ci infastidisce siano i luoghi comuni che spesso non riconosciamo in noi stessi. La borghesia ce li ha addosso storicizzati. Ma noi? Noi ayurvedici? Noi un “certa” letteratura e un “certo” cinema? Noi mangiare etnico? Noi che tutto sommato è meglio fare le vacanze naturali? Noi che l’omeopata, il naturopata, lo shatsu, noi le filosofie orientali, noi i concerti all’aperto? E intanto ieri Simon&Garfunkel. Niente da dire. Spettacolo di voci perfette per anni sessanta (i loro di adesso e quelli della loro giovinezza). Io di loro posso solo dire che anni fa tornando da un capitale campus archeologico acquistai le due musicassette (diciamola questa parola perché un giorno tornerà di moda come il vinile…e ci risiamo coi cliché … Noi che Spandau Ballet e Duran Duran sia mai…allora…ora VIVA GLI ANNI OTTANTA e VIVA SIMON LE BON…ora) del concerto al Central Park. Anni dopo gli preferii DOORS e HENDRIKS, SANTANA e GRATEFUL DEAD. Ma i ricordi tanti e importanti, romanticismo? Non direi anzi. Bella scrittura mi sembra e non certo sdolcinature Denveriane. Ieri comunque LA MOGLIE DELL’AVVOCATO un film splatter con un sesso tutto sommato praecox con uomini immaturi e imbelli. Che c’è di nuovo? Comunque il film si può vedere (si fa vedere…come dice Giorgio). Ieri è finito il MEGLIO UN GIORNO DA LIBONI. Il futuro è fatto di pecore. I will survive.
Ecco dimenticavo. Piccoli aggiornamenti style. Letti anche in inglese. Taccuini. Chin8 Neri come piacere. Le cose che cambiano.
Allora: due paroline sull’ultimo film visto ANDATA+RITORNO. Bisogna riconoscere con piacere che il talentuoso Marco Ponti ha fatto un notevole balzo in avanti. SANTA MARADONA a mio modo di vedere fu salutato troppo facilmente come un capolavoro. Io ricordo una buona direzione degli attori e una regia interessante. Qua c’è una storia, uan sceneggiatura scritta con ritmo, una piccola favola storta con i due ingredienti del precedente film ma più giustificazione alla luce limpidissima del cinema e della letteratura che non perdonano le indulgenze anche quando sono giovanili. Magari premiano sbavature e inesperienze, tollerano gli sporchi ma non sopportano le pose. L’inno contrario al Signor B. ci coglie sorridenti e partecipi nel nostro cine a 2€ e aria condizionata. E' morto Tiziano Terzani. Non ho letto nessun suo libro ma delle interviste piene di spunti di vita e di incoraggiamenti.
Ecco. Mi dimentico sempre di scriverlo che su LETTI c'è un refuso ma sostanziale proprio. Ne IL LETTO DI S. "parte di A e cioè di S." e non "parte di A e cioè di A"...Mica roba da poco...cambia tutto...direi
Di Carvelli (del 28/07/2004 @ 09:20:37, in diario, linkato 1214 volte)
Eccomi a casa di Dario. Di che parliamo? Di 1870. Non basta essere ottimisti per fare le riviste dice dario. Io ti parlo e sono un argmento per aggiornare il tuo blog e se ne va dal gatto. Insomma. Che dire? Chiaramente non c'è un clima trionfale checchè ne possa dire Mattatoia. L'Ostile sta lì con le sue 1870 copie...né poche né tante...Poche per riuscire. Tante per immaginarsi un fallimento completo. Com'è difficile valutare gli errori...
Di Carvelli (del 27/07/2004 @ 09:24:03, in diario, linkato 1020 volte)
Ieri visto un film nient'affatto male JAPANESE STORY. Uno di quei film che magari dici ...una storiellina...che poi è dichiarato nel titolo, insomma. E invece, a sorpresa, un bel film. Intelligente, sensibile, sul filo mai deviato della banalità. Certo, è un film sul contrasto delle culture e per evidenza di due delle culture più antipodiche: la vetero tradizionale giapponese e la neo neo occidentale australiana. Paesaggi straordinai, d'anima, chatwiniani. Due attori soprendentemente bravi. Cionondimeno si tratta di uno di quei tipici film che escono in estate. In sale semivuote con la ragazza davanti a te con l'occhio bendato che ti chiede com'è il film e tu che gli chiedi prima di tutto cosa ha fatto alll'occhio. Il cinema l'estate è un fatto da iniziati. E' il luogo più fresco dove mettere pelle, il posto giusto per fare pace con l'ansia da vacanza dopo l'ansia da lavoro dell'anno. La programmazione diventa spesso d'essai (a questo proposito vedasi il mitico calendario del TIBUR romano) o propone chicche mai viste, perle, scampoli, risulte del cinema sponsorizzato labour party e quello hollywood party. Va be'. Insomma, tiriamo fuori una definizione: chi va al cinema (non alle arene eh no...non bariamo!) d'estate beh il cinema lo ama eccome. E guardate che c'è gente che ho conosiuto che non ci andrebeb mai o addirittura - giuro - si vergognerebbe O quantomeno non ne andrebbe così fiero. Persone che là davanti prima di entrare si guardano in giro come se dovessero passare sotto la scritta VIETATO AI MINORI. Ed è il caso di dirlo...ricordando il magnifico episodio morettiano... che il cinema d'estate sforna anche questi film tra i vietato ai 18 e il film d'autore ma con grande dispendio di sudore e pelle piena. Non solo Piogge di Sangue quindi e non solo Film Generazionali che ci facciano dire che gli anni che abbiamo li portiamo bene. Almeno per questa estate.
Di Carvelli (del 26/07/2004 @ 11:10:38, in diario, linkato 1024 volte)
http://www.carta.org/articoli/narrazioni/narrazioni04/26brevi.htm
Roberto Carvelli Letti [Voland, 116 pagine, 10 euro]
Per gli amanti delle letture sotto l’ombrellone, ecco alcuni brevi racconti, pillole sulla storia della propria vita [dell’autore e di noi stessi] raccontata attraverso i letti. I primi «letti» erano stati pubblicati nel marzo/aprile 2000 e poi tradotti in inglese e croato fino a diventare una raccolta. Carvelli ha una scrittura asciutta e poetica assieme, difficile non ritrovarsi nel momento comune del sonno, un terzo della nostra vita mai curato abbastanza. Dall’infanzia alla morte, con ironia, a tratti nostalgia, ritroviamo i letti che abbiamo amato, abbandonato, ricercato, cambiato, invidiato, insomma «stralci di un’esistenza per lo più orizzontale».
|
|
Ci sono 7078 persone collegate
<
|
novembre 2024
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | | | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|