Immagine
 Il letto-cuccetta di Federica... di Carvelli
 
"
Taluni fanno l'amore ogni giorno; altri lo fanno cinque o sei volte in tutta la vita, oppure mai. Taluni fanno l'amore con decine di donne; altri con nessuna. E' ciò che viene chiamato "legge del mercato".

Michel Houellebecq
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 08/04/2008 @ 12:07:58, in diario, linkato 790 volte)

E' bello non è bello. Mi piace non mi piace. Che dire di un film di Wong Kar Wai? Che è un film di Wong Kar Wai e in quanto tale fa genere a sé con tutto quel talento un po' prezioso dell'immagine, del ralenti, del colore, delle luci ecc. Che dire poi dei temi? Che dire della direzione degli attori? Ecco, forse ci sarebbe da chiedere quanto e come faccia bene ad un attore essere parte di una tela d'autore. Eccezioni: Mastroianni e Fellini (chi altri con lui?). E con Ferreri? Ci sono registi che mangiano gli attori e registi che...come dire? Tutti li valorizzano, come no...ma in certi casi lo scambio simbolico è più forte e si perde qualcosa in ragione di qualcos'altro. Tempo fa sentii un'attrice rivelare che sì si sarebbe spogliata di nuovo al cinema ma per Wong Kar Wai... l'ovvio sottotesto è che se uno si spoglia per un regista così non si spoglia in quanto lei ma per quello stesso principio di scambio simbolico partecipa ad un'operazione di morte. Un suicidio? In un certo senso. In un altro è qualcosa che ricorda i bambini di satana o qualche setta sacrificale. Ecco la domanda: è giusto morire in cinema? Fino a che punto vale la pena eternarsi in pellicola?

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 08/04/2008 @ 14:55:45, in diario, linkato 685 volte)

Dunque? Dunque niente.
Come "niente"? Niente. Non mi piace "dunque", è una parola che odio. Mi costringe e per questo non mi piace.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 09/04/2008 @ 10:49:33, in diario, linkato 739 volte)

Tutta la vita davanti (ieri): brava la Ragonese e bravo Germano. Spendo ancora due parole per Non pensarci. Avete presente quell'impressione di naturalezza, scioltezza che ti fa dire: questi si sono proprio divertiti sul set! Così deve essere stato. Come se fosse venuto tutto facile. Persino una piccola parte come quella della Murino o di Briguglia o di Abbrescia risultano non camei ma di una dignità tipica dei personaggi secondari che - lo diciamo spesso - ci piacciono quasi quanto o più dei protagonisti, malati come siamo di secondarietà. C'è in tutto il film quel vuoto speciale (carico di premesse conseguenze) che hanno i momenti storti (nel senso di sbilanciati non brutti) dell'esistenza. Quando - linea d'ombra - la giovinezza è andata e la maturità stenta a presentarsi bene, coi suoi indubbi ma indefinibili o definitivi vantaggi. Uno spaccarsi del suolo esistenziale talmente perfetto nella sua assenza d'acqua da meritare nuova secchezza. Accadeva altrettanto ieri, a mille passi cinema-casa, appena spiovuto, con un cetriolo nella tasca 40 centesimi, tutti i negozi chiusi, qualche o nessun pensiero.

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 09/04/2008 @ 16:54:41, in diario, linkato 878 volte)

L'altro giorno il poeta e non solo Majorino compiva ottant'anni

Tu che guardi...

tu che guardi
la purezza delle cose
la loro sicurezza
tu che guardi
alterata dall'ignoto
che fa da tuorlo al corpo
pure porgendo il profilo inviti a qualcosa
d'intensamente stabile e fluttuante
quindi con la voce battezzante
nomini dividi esponi l'ombra
sorella misteriosa
persona corporale più ricca di ogni cosa


Giancarlo Majorino (da: Autoantologia)

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 10/04/2008 @ 09:33:23, in diario, linkato 759 volte)
Mi sono svegliato con la parola "togo" in mente e con rincrescimento. Mi risuonava "tooogo" (credo si debba pronunciare così) e "toghissimo" ma con una piccola scossa di fastidio, un brivido di freddo, un disappunto. Che cos'è successo ieri? Non so dire. Passano ore senza attenzione e anche a starci attenti non te ne accorgeresti: che passano, che vanno, che non riesci a tenerle. E con rincrescimento anche questo: questo passare inflessibile. Eternarsi è forse dei morti, solo loro. Con collaborazioni: dei biografi, dei preti, dei buoni propositi.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 10/04/2008 @ 16:37:35, in diario, linkato 795 volte)

Ottocento di Fabrizio De Andrè +  Novecento di Paolo Conte

Cantami di questo tempo
l’astio e il malcontento
di chi è sottovento
e non vuol sentir l’odore
di questo motor
che ci porta avanti
quasi tutti quanti
maschi , femmine e cantanti
su un tappeto di contanti
nel cielo blu

Figlia della famiglia
sei la meraviglia
già matura e ancora pura
come la verdura di papà

Figlio bello e audace
bronzo di Versace
figlio sempre più capace
di giocare in borsa
di stuprare in corsa tu
moglie dalle larghe maglie
dalle molte voglie
esperta di anticaglie
scatole d’argento ti regalerò

Ottocento
Novecento
Millecinquecento scatole d’argento
fine Settecento ti regalerò

Quanti pezzi di ricambio
quante meraviglie
quanti articoli di scambio
quante belle figlie da sposar
e quante belle valvole e pistoni
fegati e polmoni
e quante belle biglie a rotolar
e quante belle triglie nel mar

Figlio figlio
povero figlio
eri bello bianco e vermiglio
quale intruglio ti ha perduto nel Naviglio
figlio figlio
unico sbaglio
annegato come un coniglio
per ferirmi, pugnalarmi nell’orgoglio
a me a me
che ti trattavo come un figlio
povero me
domani andrà meglio

Ein klein pinzimonie
wunder matrimonie
krauten und erbeeren
und patellen und arsellen
fischen Zanzibar
und einige krapfen
frùer vor schlafen
und erwachen mit walzer
und Alka-Seltzer fùr
dimenticar

Un piccolo pinzimonio
splendido matrimonio
cavoli e fragole
e patelle ed arselle
pescate a Zanzibar
e qualche krapfen
prima di dormire
ed un risveglio con valzer
e un Alka-Seltzer per
dimenticar.

Quanti pezzi di ricambio
quante meraviglie
quanti articoli di scambio
quante belle figlie da sposar
e quante belle valvole e pistoni
fegati e polmoni
e quante belle biglie a rotolar
e quante belle triglie nel mar.

___________________________

Dicono che quei cieli siano adatti
al cavalli e che le strade
siano polvere di palcoscenico
Dicono che nelle case donne pallide
sopra la vecchia «Singer» cuciano
gli spolverini di percalle,
abiti che contro il vento stiano tesi
e tutto il resto siano balle,
vecchio lavoro da cinesi… eh… eh…
Dicono che quella vecchia canzoncina
dell’ottocento fa sorridere
in un dolce sogno certe bambole
tutte trafitte da una freccia indiana,
ricordi del secolo prima, roba di un’epoca lontana,
epoca intravista nel bagliore bianco
che spara il lampo di magnesio
sul rosso folle del manganesio.. eh… eh…
Indacato era il silenzio e il Grande Spirito,
che rellentava la brina, scacciava
i corvi dalla collina…
come una vecchia cuoca in una cucina
sgrida i fantasmi del buongustai
in una lenta cantilena…
Lasciamo stare, lasciamo perdere, lasciamo andare
non lo sappiamo dov’eravamo
in quel mattino da vedere… eh… eh…
Dov’eravamo mai in quel mattino
quando correva il novecento
le grandi gare di mocassino…
lassù, sui palcoscenico pleistocenico,
sull’altopiano preistorico
prima vulcanico e poi galvanico…
dicono che sia tutta una vaniglia,
una grande battaglia,
una forte meraviglia… eh… eh…
Galvanizzato il vento spalancava
tutti i garages e liberava grossi motori entusiamati…
la paglia volteggiava nell’aria gialla
più su del regno delle aquile
dove l’aereo scintilla…
l’aereo scintillava come gli occhi
del ragazzi che, randagi,
lo guardavano tra i rami del ciliegi… eh…eh…

 

 

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 14/04/2008 @ 09:41:18, in diario, linkato 826 volte)

Ecco la recensione del libro di Carola Susani uscita ieri su l'Adige di Trento.

http://www.ladige.it/giornale_online/a_giornale_index.php?DataPubb=20080327

Se dal deserto del Belice nasce un fiore
di Roberto Carvelli

È il 14 gennaio 1968, ora di pranzo. Per chi scrive è una data di nascita, un marchio indelebile sui documenti e quindi un giorno felice. Per la Valle del Belice e per la Sicilia tutta è il ricordo di un dolore. Quell'ora e quel giorno segnano la prima avvisaglia-scossa di un terremoto che nella notte a cavallo col giorno successivo porterà distruzione e morte. Il libro di Carola Susani «L'infanzia è un terremoto» (Laterza, 142 pagine, 9 euro) aiuta a ricostruire l'altra metà triste di quei giorni. Il libro-inchiesta è una viaggio, in realtà, nella ricostruzione tra l'esperienza (a cui parteciparono i genitori e l'autrice, da piccola) dei volontari di allora e i risultati di oggi di quei grandi sforzi anche ideali. Su tutti spicca Danilo Dolci (e il suo dissidio con Barbera che fa da cartina al tornasole di un separarsi sui modi che travalica quella storia e racconta l'Italia di quegli anni) ma sono molti i ricordi di baracche e giochi della scrittrice nata a Marostica, ma a Roma da anni, a fare da filo conduttore come a dire che proprio da un deserto nasce un fiore.


13/04/2008

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 14/04/2008 @ 09:49:04, in diario, linkato 812 volte)
Ieri ho visto Into the wild. Lo sono andato a vedere come si va a vedere un film che sicuramente non ci piace. C'è una specie di conforto nel sapere che c'è qualcosa che c'indispettirà. Non per nulla è vizio praticato. Sono andato a vedere Into the wild e non mi è dispiaciuto (alle simpatiche - le più simpatiche in assoluto - valutazioni di alias il manifesto...avete presente?...aggiungerei questa scarna e odiosa ma significativa valutazione). Mi è sembrato un film troppo americano per essere gustato a pieno a tanti fusi orari di distanza e con un sistema decimale da convertire. Anche se un po' sciaquati (o esibiti) ci ho trovato i capisaldi del naturalismo di Thoreau che ho molto amato e molto amo. E questo mi è bastato per confermarmi in un'osservanza che si fa presto a perdere (in mancanza del wild). In più: mi è sembrato (forse sbaglio) che il regista non abbia ceduto alla tentazione della santificazione e abbia anzi trovato nella parabola prima vincente e poi perdente del mito selvaggio (o selvatico, lo trovo più adatto, del senso snyderiano) del suo protagonista l'equidistanza nei due casi. Il tema è e rimane quello tra i due vettori: da una parte la ubris e dall'altra parte il vedere soluzioni esterne a problemi percepiti come esterni. Penn aggiunge Dio e la luce dell'amore.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 14/04/2008 @ 14:33:04, in diario, linkato 832 volte)
Esce per i tipi Baldini Castoldi un libro da blog, blog che qui già citammo anni or sono www.grassaebella.splinder.com Il libro lo citiamo e basta per non averlo letto ma il programmatico titolo LE CICCIONE LO FANNO MEGLIO, che lascia poco all'immaginazione, ci piace ripeterlo senza fare riferimenti a persone o cose dei fatti o informate sui fatti o informate o quello che vi pare... è solo che ci piace spezzare una lancia (una lancia?) a favore della causa ... -  che brutte parole che vengono (persino quel "ciccione" argh così scolastico) - della causa "in carne". Senza compatimenti - non sia mai - ma con molta convinzione. Blog a parte e grasso in tema...sto leggendo il bellissimo libro di Amanda Davis "Mi chiedo quando ti mancherò". Com-pra-te-lo! Edizioni Terre di mezzo. Era un cambio merce, in mezzo ad una strada con un negro (un nero per chi ha ancora la versione 2.0). Un appuntamento preso il giorno prima. Lui cambia il libro e dice "Tu parole (che vorrebbe dire credo che ero stato di parola) Tu parole, altra gente no parole" (non mantiene le parole?) "Tu buono, tu occhi buoni, lo vedo". Ho pensato all'arte del commercio, alla naturale arte del commercio ...ma avevo pagato già. C'era un velo di stupore e di commozione nell'uomo anziano. Forse un po' di sincerità. Ci ho ripensato un po' dopo. E dopo. E ora.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 15/04/2008 @ 11:29:42, in diario, linkato 727 volte)
Essere lì, in un altrove distratto e inattesi come in questo film (LA BANDA). Alle porte del nulla. Dove il poco si confonde col niente in un confine labile che non è questo e non è altro, niente altro di quello che sapevi o eri. E ne ritorni uguale, di un uguale che pare nuovo. Capita spesso di essere in viaggio, in questi luoghi senza luogo e tempo che fanno del tuo viaggio una sacca di ricordi apparentemente vedovi e che solo dopo scopri resistere alla dispersione della memoria.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Ci sono 14360 persone collegate

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             

Cerca per parola chiave
 

Titolo
diario (3972)

Catalogati per mese:
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Titolo
casa (8)
diario (1)
Letti di Amicizia (81)
libri (7)
Roberto (9)

Le fotografie più cliccate


Titolo

 


webmaster
www.lorenzoblanco.it








27/11/2024 @ 15:28:42
script eseguito in 313 ms