Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Carvelli (del 23/06/2005 @ 15:59:32, in diario, linkato 1507 volte)
Consolatio ad uxorem 2
La casa di campagna che sognavi,
con un po' di giardino per piantarvi
ortensie, i fiori che più ami, forse
belle di notte e rose,
appartiene alle cose
che certo non avremo. Ancora ne parliamo
nei giorni di fervore e in quelli ignavi
delle nostre stanchezze.
E adesso? Adesso andiamo
in cerca della casa per le strade
mai prima visitate di questo nostro autunno
che ha il profumo amarognolo dell'Ade.
Ma tutto è così caro!
Sfogli allora riviste con immagini
di azzurri lidi immobili e paesaggi,
pensi a viaggi in Islanda, in Cappadocia, a Cuba.
L'ultimo luogo che visiteremo
ci sembrerà di averlo già veduto,
"qui ci siamo già stati" ci diremo
con sgomento stupore.
Rintoccheranno ore
strane ed incongrue da una qualche torre
lontana, ci sarà
una colomba che da un sole diafano
come un'ambra di neve prende candore e tuba.
Ma il peculio di luce che abbiamo avuto in sorte,
quello è nostro, ci resterà negli occhi
sotto le palpebre.
Non ce lo ruba
la notte o l'ora della nostra morte. Fernando Bandini, Il meridiano di Greenwich
Ritornare
I piedi hanno portato l'allegria delle impronte i vostri piedini nella neve, bambini nell'odore degli stivali di gomma neri rossi celesti dove comincia la salita dove finisce la discesa delle slitte piegarsi nel ricordo, mi piego nel ricordo a piedi uniti saltiamo nella neve di quando guardare il cielo era una fantasia più grande vera la verità delle cose toccate sarò stato a quest'ora, sarò stato tante volte lontano come a quest'ora, voce nella mia voce occhio nel mio occhio rinnovato mano mia nuova nel bianco della mia
Sostiene in un'intervista a www.repubblica.it e concordiamo
"I film una volta erano tutti belli" ricorda con nostalgia Benigni. "Era l'epoca in cui si sceglievano proprio le sale, c'erano i film di paura, quelli degli indiani. Erano tutti belli. Bisogna tornare a quel periodo quando, qualsiasi scelta si facesse non si sbagliava mai. Avrei voluto venire qui con torte, mazzi di fiori, bottiglie di champagne e invece sono venuto qui a mani vuote, anzi no, con questo film in cui c'è la vita e la morte, c'è la pace e la guerra. Al cinema ci sono solo due cose, lo schermo e le sedie e bisogna riempirli tutti e due" ha detto Benigni agli esercenti mentre scrosciavano applausi "e il mio "La tigre e la neve" è una storia che fa venire voglia di andare al cinema un'altra volta. Il valore di un film è quello di riportare la gente nelle sale. Non potete immaginare quanto ci ho fatto l'amore con questa tigre e questa neve, quanto mi ci sono arrotolato. Io vengo" promette "in tutte le sale, basta che mi chiamate".
» VENERDÌ 1 LUGLIO |
Camerieri indiani a Londra Dis-cover Hanif Kureishi, Marco Castoldi Morgan, Soujatha Devaris
TEATRO DAL VERME, 21.00
Lettura di Ricordati di noi, da Il corpo, di Hanif Kureishi
Al violoncello Soujata Devaris
Proiezione di Camerieri indiani a Londra, di Hanif Kureishi
Concerto Non all’amore non al denaro né al cielo, di Marco Castoldi quasi-fedelmente basato su l'omonimo album di Fabrizio De Andrè, a sua volta liberamente tratto dall'Antologia di Spoon River del poeta americano Edgar Lee Masters.
Interviene Ivan Cotroneo
Coordina Pico Floridi |
|
» SABATO 2 LUGLIO |
La guerra, l’amore James Hillman, Michel Houellebecq
TEATRO DAL VERME, 21.00
Letture • Un terribile amore per la guerra, di James Hillman • Il senso della lotta e Cuenca di Michel Houellebecq
Al violoncello Giovanni Sollima
• Concerto Rotondo (1998) I, II, III (Yafù), IV • da “Songs from the Divine Comedy” (2000 - 2004) Hell I • da “J. Beuys Song” (2001) Terra Aria / Terra Danza / Terra Acqua
Coordina Ranieri Polese |
Il resto su www.lamilanesiana.it
La vecchiaia arriva di soppiatto e si sistema nel collo poi da lì inizia le sue manovre di avvicinamento perdendosi lungo il braccio. Un accampamento è sull'estremità del dito medio. Ma la battaglia si consuma dentro il collo. Marciano avanti e indietro gli eserciti lungo il crinale scosceso della nuca. Resistenza passiva suona male. Fa male.
Ballata Per La Mia Piccola Iena - Afterhours
di cui do conto del testo
L'autista che ti guida Ha una sola mano Ma vede ciò che credi invisibile Nel tuo piccolo mondo Fra piccole iene Anche il sole sorge Solo se conviene Fra piccole iene Solo se conviene Mia piccola iena Solo se conviene L'amore rende soli Ma è ben più doloroso Se per nemici e amici Non sei più pericoloso La testa è così piena Che non pensi più Ti si aprono le gambe oppure Le hai aperte tu Aiutami a trovare Qualcosa di pulito Uccidi ma non vuoi morire Uccidi ma non vuoi morire Fra piccole iene Solo se conviene Mia piccola iena Solo se conviene Non puoi scordare dove Son state le tue labbra Sai già come sarà Ma non sai più chi sei La testa è così piena Non riesci più a pensare Che anche senza te Si possa ancora respirare Quello che hai appena fatto Ti ha fatto stare meglio Chi uccide poi non vuol morire Uccidi ma non vuoi morire Fra piccole iene Solo se conviene Fra piccole iene Solo se conviene Mia piccola iena Solo se conviene Mia piccola iena Solo se conviene
e
ANTONY & THE JOHNSONS I'm A Bird Now |
|
Normalmente il sole non è caldo subito come lo è adesso che ci si sveglia da subito sudati. La pelle si imperla di brillantini, poi si riga di lunghi ruscelli e il lenzuolo scuro fa dei laghi più scuri ancora. Il cielo è un tetto di mattoni infuocati da cui pendono silenziosi i lampadari. Ed è mattina. Ed è l'alba e tu decidi di muovere i primi passi verso il lago all'ombra della casa del terrazzo in cui nuotano ragni rossi come se brulicando cercassero di cambiare colore alle piastrelle. Dalla strada, giù in basso, rumori lontani poi un rombo continuo e basso e colpi di clacson. Colazione in vestaglia e poi esci. Per capire come stai guardi come ti guardano gli altri e decidi che se non ti guardano non sei contenta (che se non ti guardano vorrà dire che non sei contenta... come se stessi raccogliendo un auspicio). Tutto sembra più fresco fuori. Guardi il cellulare, poi lo spegni per non avere dubbi né attese. Decidi che camminare è l'unico modo per non pensare e che gli autobus saranno tutti stracolmi di odori e barbe e frasi che non ti piacciono e nell'andare penserai che in fondo è tutto molto più semplice di come stai sentendo e che quello che stai vedendo e di gran lunga più chiaro di quello che stai pensando. Ma saltare da quest'altra parte dell'universo della comprensione ti procurerà un brivido che ancora non hai deciso se vincerai. Almeno per ora. Sei a lavoro.
POESIA DI UN SABATO POMERIGGIO
ho scherzato con la mia vita l’ho tenuta piccola l’ho tenuta tra la madre e il paese e questa moglie che mi tiene come un naufrago che mai finisce di asciugarsi. l’essere è in onda, ma io sto qui nel camerino mi trucco scrivendo veramente non ho avvenire se dovessi scoprire che era un trucco perfino la paura di morire.
Questa poesia è di Franco Arminio
da www.nazioneindiana.com
Di Carvelli (del 21/06/2005 @ 17:04:59, in diario, linkato 1440 volte)
Bevi le ombre – disse, bevi l’oscurità dell’amore mortale e chiudi gli occhi tra le mie ali che sono la barca che attraversa spazio e tempo.
Clara Janés Arcangelo d’ombra (Crocetti editore)
Oggi vorrei dedicarvi un tranquillizzante ottimismo. Che vi soprprenda e vi rincuori sul mio stato presente. Credo faccia bene a voi e a me. Certo, a guardarsi attorno capita di non trovarne di motivi di ottimismo. Soddisfazione sì, voglia di trovarne pure. Ma... trovarne! Ce ne passa. Detto questo forza, diamoci da fare. Troviamo insieme tanti motivi per essere ottimisti. Ognuno i suoi.
|