Immagine
 Il letto grattacielo a Tokyo... di Carvelli
 
"
La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.

Karl Marx
"
 
Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Carvelli (del 07/06/2006 @ 08:44:46, in diario, linkato 872 volte)
In questo momento, da qualche parte c'è un bar che vive come un universo a sé. In una periferia operosa o in una borgata sonnolenta. Un bancone attorno al quale le aritmie si fanno ordinazioni o le poche parole hanno l'effetto di un comando solito. Da qualche parte s'inizia da una tazza. Qualcosa di caldo o di freddo, l'uso dell'alcol come un sole che sorge sul lavoro - e parliamo di lavori senza padrone. Le tazze tutte uguali; anche il caffé al vetro ha la trasparenza abituale e persino la commistione gradata è servita in quel cilindro stretto e scanalato alla base e appena più largo e liscio all'uscita, lì dove si poggiano labbra senza pentimento. In questo momento da qualche parte tovagliolini afferrano lieviti, cornetti, bombe fritte dopo averle scelte da un libro sempre nuovo premesso da interlocutori come "vediamo cos'è rimasto" o "vediamo cos'hanno portato". E dopo c'è chi esce e chi entra. Un flusso un po' solito e un po' no come rappresentazione fedele di vite anche molto monotone (ché nessuna vita lo è fino in fondo). Porte che si aprono e si richiudono, scontrini fatti a mente, tavolini da liberare, pezze sul bancone. Riordini. In questo momento.
Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 07/06/2006 @ 14:22:49, in diario, linkato 1015 volte)

Polaroid 41

"Sì ho parlato a troppa gente, oggi questo mi sorprende; ogni persona è stata per me un intero popolo. Un così immenso altro mi ha reso me stesso molto più di quanto avrei voluto. Adesso, la mia esistenza è di una solidità sorprendente; anche le malattie mortali mi giudicano coriaceo. Me ne scuso, ma è necessario che io seppellisca qualcun altro prima di me."

(Maurice Blanchot - La follia del giorno - Edizioni L'Obliquo)

Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
 
Di Carvelli (del 08/06/2006 @ 09:21:20, in diario, linkato 976 volte)
  • (f+g)' = f' + g'
  • (f·g)' = f'·g + f·g' 
  • img.
  • img ovvero img.
  • img ovvero img

    a meno a dà a. a più a dà a. a per a dà a. Dovrei credere ai tuoi teoremi? Illudermi della felicità che racconti? E' come quando i maghi fanno numeri che non gli riescono e magari qualcuno applaude uguale, per il clamore del "ecco qua signori". a più a dà a. Insistere non è bene. Non c'è applauso. La camicia è stirata male. Il ragazzo in moto aveva il braccialetto con il nome della ragazza: la regola dice che quando i fili si spezzeranno si realizzerà il desiderio. Ho visto gente molto adulta e molto perbene ad attendere lo sfilacciamento apotropaico e mi sono domandato se fosse la costosa esterofilia del viaggio o il patto d'amore a tollerare il polsino multicolore sotto il blazer. Io vado avanti nonostante tutto. Nonostante a non dà a contrariamente a quanto dici. E i numeri che ti ostini a sciorinarmi in faccia sembrano disobbedire ad ogni matematica. Eppure sarebbe più semplice dire che non ti tornano i conti. E invece tu annaspi di felicità, incespichi nei sorrisi, scivoli sul tutto bene. a meno a dà a. a più a dà a. a per a dà a. Perché dovrei credere ai tuoi teoremi?

  • Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Di Carvelli (del 08/06/2006 @ 17:06:22, in diario, linkato 885 volte)

    Mi racconta una foto. Per un po'. Per quanto si può parlare di una foto? Non so ma per un bel po' me la racconta. La foto forse è in casa sua o in casa di amici. Succede, alle volte, quando si parte da un particolare e si allarga che si perda l'interruttore. Continuiamo. Lei guarda la foto e ne parla. Dice che dentro ci vede delle cose, ci sente delle cose. Non sa dire ma racconta una foto come se fosse una finestra di casa e dietro il vetro una storia. Ma la parola specchio - che ricorre nel racconto - mi evoca confronti. Cosa succede a guardarsi in una foto? E in uno specchio? E in una foto-specchio? Alla fine per il realismo che mi distingue provo a rintracciare la foto. Per essere sicuro di aver visto, di aver letto, di affacciarmi dalla stessa finestra. E la foto è questa.

    Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Di Carvelli (del 09/06/2006 @ 09:21:39, in diario, linkato 995 volte)

    Due poesie di Matteo Fantuzzi da

    testata

    *


    Elaborare il lutto, dirsi:
    "non è vero niente", "non è nulla"

    non pensare [...]

    ed anche oggi che son passati anni
    mi riappari delle volte sui menu del ristorante,
    o alla stazione mentre attendo l'autobus.

    O anche al cinema, tra le reclames di inizio proiezione:
    sei un passante in campo lungo dentr'allo spot dell'adidas,
    nella pubblicità dei tegolini, te ne stai facendo altro

    (come sempre)

    sfogli il giornale e mediti i tuoi fatti, i tuoi progetti.


    *

    Eppure m'ero ripromesso
    non sarei venuto a trovarti,
    troppo è ancora oggi il ricordo
    perché io non ti pensi ad Andorra, o in America,

    o a Glasgow. E invece stai lì, sotto terra,
    non ti curi di niente, della fabbrica in vacca,
    delle nuove riforme, del periodo di riassestamento
    politico, del fattore economico.
    E come ne esci contento in immagine, sembra quasi
    che lì si stia bene ogni tanto, che magari spostandoti
    un poco ci sia spazio anche per il sottoscritto
    tra quelle pareti spesse.

     

    Altre qui

    Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Di Carvelli (del 12/06/2006 @ 09:05:24, in diario, linkato 820 volte)
    Conto fino a dieci. Aspetto a parlare. Uno due tre quattro cinque sei sette otto nove... A nove ho un cedimento. E' normale, dice, a nove odora il dieci. A nove il dieci puzza. A nove cedo o sto per. Dieci. I numeri non contano. A dieci spesso non è ancora il caso di cedere al parlare. Bisogna ricontare, dice. Dieci? Sì, dice. Ma quando è il momento giusto? Mai, dice. Non è mai il momento giusto. Conto ancora fino a dieci.
    Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Di Carvelli (del 13/06/2006 @ 08:28:09, in diario, linkato 802 volte)
    Come un esame appena passato dopo tentativi e delusioni. Due o tre volte e non ancora. Poi il via libera ed è strano. Lo stesso esame, gli stessi libri. Lo stesso professore, le stesse domande. Forse le stesse risposte. La stessa preparazione - ti sembra. Di sicuro la stessa aula, un tavolo o un altro. Ma tu sempre quello. Nessuna emozione. Ora sono qui con queste scarse certezze, con questo vestito beige, con questo silenzio di qualche giorno e le mani lisce, i capelli corti, le poche parole. Ora sono qui e qui resto finché non fa luce sulle domande. Finché non fa giorno e si chiarisce questo mistero del caso. Quello che fa brillare e opacizza le stesse cose, alla stessa ora, nello stesso giorno.
    Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Di Carvelli (del 13/06/2006 @ 12:55:40, in diario, linkato 1985 volte)

    Sempre da Il primo amore Tiziano Scarpa su Maupassant  e Lui meme (Sull'acqua)

    testata


    Anticipazione #6
     


    Al termine di un decennio prodigioso, in cui ha scritto sei romanzi e centinaia di racconti, oltre a svariati testi teatrali, poesie, articoli, dopo aver narrato qualunque situazione, la vita urbana e quella in campagna, la pace e la guerra, ritraendo tutte le classi sociali, in questo mondo e in quell’altro (tanto da aver fatto sospettare a qualcuno che di lui esistano due omonimi, il narratore realista e l’altro, autore di racconti soprannaturali), a nemmeno quarant’anni, poco prima di sprofondare nella malattia, ecco che questo formidabile scrittore sfocia in un libro inclassificabile, inaudito.

    Ha raccontato tutto, ha attraversato un immenso continente di storie, di scritture narrative: ora sbuca in un paesaggio mai visto, una forma d’arte completamente nuova, assolutamente libera, e feconda per l’avvenire.

    Apparentemente Sull’acqua racconta con tono confidenziale una breve navigazione da Saint-Tropez a Montecarlo, concedendosi qualche divagazione: indimenticabile quella che ricostruisce le vicissitudini del cadavere di Paganini (sembra quasi che l’autore, consapevole della sua fine imminente, stia cercando di imparare come stare al mondo da morto).

    Ma Sull’acqua è un libro che si sporge sul secolo venturo, anticipandone le sperimentazioni più ardite. Dopo aver narrato il narrabile in una carriera letteraria bruciante, con questo libro l’autore inventa una scrittura dove può succedere qualunque cosa, racconto e pensiero, ci offre il capostipite di una forma inedita, né romanzo né reportage, né diario né saggio, ma tutte queste cose insieme.

    I nostri complimenti all’editore, che ripresenta Sur l’eau ai lettori italiani con convinzione, in edizione tascabile, pur relegando questo capolavoro in una collana di letteratura di viaggio, e manifestando così lo sconcerto che può provocare una scrittura senza gabbie di alcun genere.

    Ne riproduciamo alcune pagine profetiche che prefigurano la scissione autoanalitica dell’uomo contemporaneo. (T.S.)


    _______________

    Il fatto è che porto in me questa seconda vista che è al tempo stesso tutta la forza e tutta la miseria degli scrittori. Scrivo perché capisco e soffro per tutto ciò che è, perché lo conosco troppo bene e soprattutto perché, senza poterlo gustare, lo osservo in me stesso, nello specchio, nel mio pensiero.
    Che non si provi invidia per noi, che ci si compianga, perché ecco in che cosa l’uomo di lettere differisce dai suoi simili.

    In lui nessun sentimento semplice esiste più. Tutto ciò che vede, le sue gioie, i suoi piaceri, le sue sofferenze, le sue disperazioni, diventano istantaneamente soggetti di osservazione. Egli analizza nonostante tutto, nonostante se stesso, incessantemente, i cuori, i volti, i gesti, le intonazioni. Non appena ha visto, qualsiasi cosa abbia visto, gli ci vuole il perché! Non ha uno slancio, non un grido, non un bacio che siano schietti, non una di quelle azioni improvvise che si fanno perché le si devono fare, senza sapere, senza riflettere, senza capire, senza rendersi conto poi.

    Se soffre, prende nota della sua sofferenza e la archivia nella sua memoria; si dice, tornando dal cimitero dove ha lasciato colui o colei che amava di più al mondo: “È singolare quello che ho provato; era come un’ebbrezza dolorosa, ecc…” E allora si ricorda tutti i dettagli, gli atteggiamenti dei vicini, i gesti falsi, i dolori falsi, i visi falsi, e mille piccole cose insignificanti, osservazioni estetiche, il segno della croce di una vecchia che teneva per mano un bambino, un raggio di luce su una finestra, un cane che attraversò il mesto corteo, l’effetto del carro funebre sotto i grandi tassi del cimitero, la faccia del becchino, la contrazione dei lineamenti e lo sforzo dei quattro uomini che calavano la bara nella fossa, mille cose infine che un brav’uomo che soffre con tutta l’anima, con tutto il cuore, con tutte le sue forze, non avrebbe mai notate.

    Egli ha visto tutto, trattenuto tutto, suo malgrado, perché è innanzi tutto un uomo di lettere e ha la mente costruita in modo tale che la ripercussione, in lui, è ben più viva, più naturale, per così dire, della prima scossa, l’eco più sonora del suono primitivo.

    Sembra avere due anime, una che nota, spiega, commenta ogni sensazione della sua vicina, dell’anima naturale, comune a tutti gli uomini; e vive condannato a essere sempre, in qualsiasi occasione, un riflesso di se stesso e un riflesso degli altri, condannato a guardarsi sentire, agire, amare, pensare, soffrire e a non soffrire, a non pensare, a non amare, a non sentire mai come tutti gli altri, schiettamente, francamente, semplicemente, senza analizzarsi dopo ogni gioia e dopo ogni singhiozzo.

    Se parla, la sua parola sembra spesso maldicente, unicamente perché il suo pensiero è acuto e scompagina le molle nascoste dei sentimenti e delle azioni altrui.

    Se scrive, non può astenersi dal mettere nei suoi libri tutto quello che ha visto, tutto quello che ha capito, tutto quello che sa; e questo non escludendo neanche i genitori, gli amici, mettendo a nudo, con un’imparzialità crudele, i cuori di coloro che ama o che ha amato, esagerando persino, per accrescere l’effetto, unicamente preoccupato della sua opera e per nulla dei suoi affetti.

    E se ama, se ama una donna, la seziona come un cadavere in un ospedale. Tutto ciò che ella dice, che ella fa, viene istantaneamente pesato su quella delicata bilancia dell’osservazione che egli porta in sé, e classificato in base al suo valore come documento. Se egli si getta al collo in uno slancio impulsivo, egli giudicherà l’atto a seconda della sua opportunità, della sua giustezza, della sua potenza drammatica e lo condannerà tacitamente se lo sente falso o mal fatto.

    Attore e spettatore di se stesso e degli altri, non è mai attore soltanto come le persone semplici che vivono senza malizia. Tutto intorno a lui diventa di vetro, i cuori, gli atti, le intenzioni segrete, ed egli soffre di uno strano male, di una sorta di sdoppiamento, che fa di lui un essere terribilmente eccitabile, difficile, complicato e noioso persino per se stesso.

    Inoltre, per la sua particolare e morbosa sensibilità, è come uno scorticato vivo per il quale quasi tutte le sensazioni sono diventate dolorose.

    Rammento i giorni neri in cui il mio cuore fu talmente lacerato da cose scorte un secondo, che i ricordi di quelle visioni restano in me come piaghe.

    Un mattino, in avenue de l’Opéra, in mezzo alla folla tumultuosa e festante inebriata dal sole di maggio, vidi passare a un tratto…


    Guy de Maupassant, Sull’acqua, traduzione di Barbara Besi Ellena, Edizioni Ibis, pagg. 75-78.
    Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Di Carvelli (del 13/06/2006 @ 14:20:55, in diario, linkato 3858 volte)

    Emendamento al precedente post/citazione da Blanchot dove si diceva "me ne pento" leggasi "me ne scuso". Il refuso è da imputare a questa peculiarità della mia scrittura sovente vituperata di vergare la s come una p (nel corsivo minuscolo). Provo a ricordare quando e perché e arrivo all'età di anni 12 o 14 credo per imitare la scrittura di...Ora non ricordo di chi...forse di Angelo Branduardi, mito di allora? Davvero non ricordo. Ma la s è rimasta tale.

    Cito nuovamente:

    "Sì ho parlato a troppa gente, oggi questo mi sorprende; ogni persona è stata per me un intero popolo. Un così immenso altro mi ha reso me stesso molto più di quanto avrei voluto. Adesso, la mia esistenza è di una solidità sorprendente; anche le malattie mortali mi giudicano coriaceo. Me ne scuso, ma è necessario che io seppellisca qualcun altro prima di me."

    Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Di Carvelli (del 14/06/2006 @ 09:29:58, in diario, linkato 775 volte)

    Mi sono svegliato con delle parole nella mente. Potrebbe essere l'inizio di un racconto o la coda di un sogno. Le parole erano queste: "Deve essere successo qualcosa..." O: "Cosa è successo che ora noi non siamo più noi?" O: "Come è iniziato che adesso dove era amore sono odio e dolore." MI è sembrato un inizio di racconto. Come il dormiveglia di DONNE SULL'ORLO DI UNA CRISI DI NERVI in cui si mettono profeticamente in bocca all'uomo i pensieri della donna ("Ingannami...dimmi che mi ha sempre aspettato"...cito a memoria) ed è sogno ma anche realtà in un nastro contrario. Mi sono ricordato quel sogno tormentoso poi la sveglia il telefono... "Come è successo?" E mi sono tornati in mente i versi di Mattatoia (un talento che lavorando sul breve concentra dei piccoli universi da passeggio come gelati amari: se un giorno vedranno la carta il libro non potrà che essere con i manici) il cui blog redivivo consiglio vivamente intanto partendo dal passato http://mattatoia.blog.dada.net/  Due poesie. Questa

    Una curva della voce

    un andare per mano slegati,

    ci deve essere stato

    un battito di ciglia a destra

    mentre io stavo a sinistra,

    un respiro spezzato

    qualcosa che non ho capito

    E questa

    E dunque è un addio, questo

    che mi avvolge

    le lenzuola

    e mi porge

    uova alla coque col sale,

    triste come un regalo

    che torna indietro,

    un incartamento venuto male..

    Articolo (p)Link   Storico Storico  Stampa Stampa
     
    Ci sono 17379 persone collegate

    < novembre 2024 >
    L
    M
    M
    G
    V
    S
    D
        
    1
    2
    3
    4
    5
    6
    7
    8
    9
    10
    11
    12
    13
    14
    15
    16
    17
    18
    19
    20
    21
    22
    23
    24
    25
    26
    27
    28
    29
    30
     
                 

    Cerca per parola chiave
     

    Titolo
    diario (3972)

    Catalogati per mese:
    Novembre 2005
    Dicembre 2005
    Gennaio 2006
    Febbraio 2006
    Marzo 2006
    Aprile 2006
    Maggio 2006
    Giugno 2006
    Luglio 2006
    Agosto 2006
    Settembre 2006
    Ottobre 2006
    Novembre 2006
    Dicembre 2006
    Gennaio 2007
    Febbraio 2007
    Marzo 2007
    Aprile 2007
    Maggio 2007
    Giugno 2007
    Luglio 2007
    Agosto 2007
    Settembre 2007
    Ottobre 2007
    Novembre 2007
    Dicembre 2007
    Gennaio 2008
    Febbraio 2008
    Marzo 2008
    Aprile 2008
    Maggio 2008
    Giugno 2008
    Luglio 2008
    Agosto 2008
    Settembre 2008
    Ottobre 2008
    Novembre 2008
    Dicembre 2008
    Gennaio 2009
    Febbraio 2009
    Marzo 2009
    Aprile 2009
    Maggio 2009
    Giugno 2009
    Luglio 2009
    Agosto 2009
    Settembre 2009
    Ottobre 2009
    Novembre 2009
    Dicembre 2009
    Gennaio 2010
    Febbraio 2010
    Marzo 2010
    Aprile 2010
    Maggio 2010
    Giugno 2010
    Luglio 2010
    Agosto 2010
    Settembre 2010
    Ottobre 2010
    Novembre 2010
    Dicembre 2010
    Gennaio 2011
    Febbraio 2011
    Marzo 2011
    Aprile 2011
    Maggio 2011
    Giugno 2011
    Luglio 2011
    Agosto 2011
    Settembre 2011
    Ottobre 2011
    Novembre 2011
    Dicembre 2011
    Gennaio 2012
    Febbraio 2012
    Marzo 2012
    Aprile 2012
    Maggio 2012
    Giugno 2012
    Luglio 2012
    Agosto 2012
    Settembre 2012
    Ottobre 2012
    Novembre 2012
    Dicembre 2012
    Gennaio 2013
    Febbraio 2013
    Marzo 2013
    Aprile 2013
    Maggio 2013
    Giugno 2013
    Luglio 2013
    Agosto 2013
    Settembre 2013
    Ottobre 2013
    Novembre 2013
    Dicembre 2013
    Gennaio 2014
    Febbraio 2014
    Marzo 2014
    Aprile 2014
    Maggio 2014
    Giugno 2014
    Luglio 2014
    Agosto 2014
    Settembre 2014
    Ottobre 2014
    Novembre 2014
    Dicembre 2014
    Gennaio 2015
    Febbraio 2015
    Marzo 2015
    Aprile 2015
    Maggio 2015
    Giugno 2015
    Luglio 2015
    Agosto 2015
    Settembre 2015
    Ottobre 2015
    Novembre 2015
    Dicembre 2015
    Gennaio 2016
    Febbraio 2016
    Marzo 2016
    Aprile 2016
    Maggio 2016
    Giugno 2016
    Luglio 2016
    Agosto 2016
    Settembre 2016
    Ottobre 2016
    Novembre 2016
    Dicembre 2016
    Gennaio 2017
    Febbraio 2017
    Marzo 2017
    Aprile 2017
    Maggio 2017
    Giugno 2017
    Luglio 2017
    Agosto 2017
    Settembre 2017
    Ottobre 2017
    Novembre 2017
    Dicembre 2017
    Gennaio 2018
    Febbraio 2018
    Marzo 2018
    Aprile 2018
    Maggio 2018
    Giugno 2018
    Luglio 2018
    Agosto 2018
    Settembre 2018
    Ottobre 2018
    Novembre 2018
    Dicembre 2018
    Gennaio 2019
    Febbraio 2019
    Marzo 2019
    Aprile 2019
    Maggio 2019
    Giugno 2019
    Luglio 2019
    Agosto 2019
    Settembre 2019
    Ottobre 2019
    Novembre 2019
    Dicembre 2019
    Gennaio 2020
    Febbraio 2020
    Marzo 2020
    Aprile 2020
    Maggio 2020
    Giugno 2020
    Luglio 2020
    Agosto 2020
    Settembre 2020
    Ottobre 2020
    Novembre 2020
    Dicembre 2020
    Gennaio 2021
    Febbraio 2021
    Marzo 2021
    Aprile 2021
    Maggio 2021
    Giugno 2021
    Luglio 2021
    Agosto 2021
    Settembre 2021
    Ottobre 2021
    Novembre 2021
    Dicembre 2021
    Gennaio 2022
    Febbraio 2022
    Marzo 2022
    Aprile 2022
    Maggio 2022
    Giugno 2022
    Luglio 2022
    Agosto 2022
    Settembre 2022
    Ottobre 2022
    Novembre 2022
    Dicembre 2022
    Gennaio 2023
    Febbraio 2023
    Marzo 2023
    Aprile 2023
    Maggio 2023
    Giugno 2023
    Luglio 2023
    Agosto 2023
    Settembre 2023
    Ottobre 2023
    Novembre 2023
    Dicembre 2023
    Gennaio 2024
    Febbraio 2024
    Marzo 2024
    Aprile 2024
    Maggio 2024
    Giugno 2024
    Luglio 2024
    Agosto 2024
    Settembre 2024
    Ottobre 2024
    Novembre 2024

    Gli interventi più cliccati

    Titolo
    casa (8)
    diario (1)
    Letti di Amicizia (81)
    libri (7)
    Roberto (9)

    Le fotografie più cliccate


    Titolo

     


    webmaster
    www.lorenzoblanco.it








    27/11/2024 @ 15:45:06
    script eseguito in 380 ms